per così dire la «media» della maggioranza silenziosa.
Chi crede che l’operaio sia come la gente che sta al bar si sbaglia.
Chi crede che al bar si possa tastare il polso dell’opinione politica media si sbaglia.
L’uomo medio rimane a casa e non s’incontra da nessuna parte.
La maggioranza silenziosa non è soltanto quel gruppo che non riesce ad organizzarsi politicamente e che viene messo a tacere dagli ideologi. La maggioranza silenziosa è un concetto che è stato inventato dai politici conservatori contro quelle minoranze che riescono ad organizzarsi autonomamente. Il silenzio della maggioranza viene interpretato come espressione di insoddisfazione, non come incapacità di prendere la parola.
Peter Bichsel, Il lettore, il narrare, Marcos y Marcos 1989, pagine 51-52
Le storie di questo mondo sono già state scritte: sono nella Bibbia, nei racconti di Chassidim, in Omero. Chi legge Gothe o Adalbert Stifter o Fontane non sa meno dell'andamento del mondo di chi legge Heinrich Mann o Gunther Grass o Martin Walser, le storie che nonostante ciò continuiamo a scrivere non sono necessarie perché abbiamo bisogno di storie. Sono necessarie, perché la tradizione del narrare, dello scrivere storie, non muoia. Le antiche storie basterebbero per affrontare la vita, ma chi mai vorrebbe vivere in un mondo in cui non nascono nuove storie, in un mondo in cui si produce soltanto Storia e non storie?
Peter Bichsel, Il lettore, il narrare, Comma 22, 2012, p. 57
Nessun commento:
Posta un commento