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domenica 2 febbraio 2014

Harem Soiré. La cosa più importante non è come vivere la vostra vita. La cosa che conta è come la raccontate a voi stessi, e soprattutto agli altri. Soltanto in questo modo, infatti, è possibile dare un senso agli sbagli, ai dolori, alla morte.


La cosa più importante non è come vivere la vostra vita.
La cosa che conta è come la raccontate a voi stessi, e soprattutto agli altri.
Soltanto in questo modo, infatti, è possibile dare un senso agli sbagli, ai dolori, alla morte.
Harem Soiré

dialogo e foto tratto dal film "Harem Soiré" di Ferzan Ozpetek.



Spettacolo messo in scena dalla compagnia Luna Menguante danze mediorientali con le coreografie di Barbara Ravazzi

http://youtu.be/q3yjCfJWm0o

domenica 7 luglio 2013

GLI ELEFANTI SONO CREATURE ESTREMAMENTE FORTI, IN GRADO DI SOLLEVARE I TRONCHI CON LE LORO PROBOSCIDI O DI ABBATTERE GLI ALBERI. Sorge spontaneo chiedersi COME SIA POSSIBILE CHE I DOMATORI DI ANIMALI TANTO POTENTI, RIESCANO A TENERLI LEGATI CON UNA SEMPLICE CORDA O CON UNA CATENA SOTTILE. GLI ELEFANTI POTREBBERO ROMPERLA FACILMENTE IN QUALSIASI MOMENTO. MA NON LO FANNO. PERCHÉ SONO STATI CONDIZIONATI. FIN DA PICCOLI SONO STATI TENUTI LEGATI CON UNA CATENA. Non hanno ancora abbastanza forze per potersi liberare, perciò CRESCONO SVILUPPANDO LA CONVINZIONE DI NON ESSERE IN GRADO DI ROMPERE LE CATENE



GLI ELEFANTI SONO CREATURE ESTREMAMENTE FORTI, IN GRADO DI SOLLEVARE I TRONCHI CON LE LORO PROBOSCIDI O DI ABBATTERE GLI ALBERI. Sorge spontaneo chiedersi COME SIA POSSIBILE CHE I DOMATORI DI ANIMALI TANTO POTENTI, RIESCANO A TENERLI LEGATI CON UNA SEMPLICE CORDA O CON UNA CATENA SOTTILE. GLI ELEFANTI POTREBBERO ROMPERLA FACILMENTE IN QUALSIASI MOMENTO. MA NON LO FANNO. PERCHÉ SONO STATI CONDIZIONATI. FIN DA PICCOLI SONO STATI TENUTI LEGATI CON UNA CATENA. Non hanno ancora abbastanza forze per potersi liberare, perciò CRESCONO SVILUPPANDO LA CONVINZIONE DI NON ESSERE IN GRADO DI ROMPERE LE CATENE. Associano quindi la catena ai limiti della propria libertà. QUANDO DIVENTANO ADULTI NEL PIENO DELLE PROPRIE FORZE, MANTENGONO ANCORA LA CONVINZIONE DI NON POTER ROMPERE LE PROPRIE CATENE, PERCIÒ NEMMENO CI PROVANO. DA QUEL MOMENTO BASTA UNA SEMPLICE CORDA PER TENERLI VINCOLATI, perché limitano le proprie potenzialità in base all'esperienza pregressa, cioè quello che gli addestratori gli hanno impresso. Individui adulti e pienamente sviluppati non sono quindi in grado di porre fine alla loro prigionia e di comprendere la loro vera forza. A questo punto avrete certamente capito che non sto parlando solo di elefanti. L'INDOTTRINAMENTO FUNZIONA ESATTAMENTE ALLO STESSO MODO, solo che noi possiamo scegliere di non accettare i falsi legami e le limitazioni del nostro passato. Nulla di concreto ci impedisce di mettere alla prova le nostre forze contro le catene della nostra mente.

martedì 28 agosto 2012

Non tutte le prigioni hanno le sbarre; quelle mentali sono le più crudeli quelle emotive le più terribili, i libri ti possono libera ma se non capiti o mal letti ti posso rinchiudere in te stesso.




Non tutte le prigioni hanno le sbarre; 
quelle mentali sono le più crudeli
quelle emotive le più terribili, 
i libri ti possono libera ma
se non capiti o mal letti 
ti posso rinchiudere in te stesso.
Molte prigioni sono meno evidenti 
ed è difficile evadere 
perché non sappiamo di esserne prigionieri. 
Sono le prigioni dei nostri automatismi culturali 
che castrano l'immaginazione, fonte di creatività.


lunedì 2 luglio 2012

Luigi Pirandello. Non ti tracciar vie da seguire, figliuolo mio; né abitudini, né doveri; va’, va’, muoviti sempre; scròllati di tratto in tratto d’addosso ogni incrostatura di concetti




Non ti tracciar vie da seguire, figliuolo mio; né abitudini, né doveri; va’, va’, muoviti sempre; scròllati di tratto in tratto d’addosso ogni incrostatura di concetti; cerca il tuo piacere e non temere il giudizio degli altri e neanche il tuo, che puoi stimar giusto oggi e falso domani
Luigi Pirandello



Maria Clara Di Gioia:
 il nostro giudizio può essere più duro di quello degli altri...

Quando saremo liberi dal giudizio, e quindi liberi dal nostro Ego, potremo librarci nell'etere della nostra Anima.....




domenica 12 febbraio 2012

Denise Linn. Spazio Sacro. Casa Dolce Casa. Le nostre case sono lo specchio di noi stessi. Riflettono i nostri interessi, le nostre convinzioni, le nostre esitazioni, il nostro spirito e le nostre passioni. Raccontano come ci sentiamo nei riguardi di noi stessi e del mondo circostante. Una casa è più di un luogo ove posare il capo e ripararci dalle intemperie. È un posto dove possiamo relazionarci con l’universo. È un crocevia nel tempo e nello spazio che può attrarre o respingere energia.

ॐ Open Your Mind ॐ 
Le nostre case sono lo specchio di noi stessi. Riflettono i nostri interessi, le nostre convinzioni, le nostre esitazioni, il nostro spirito e le nostre passioni. Raccontano come ci sentiamo nei riguardi di noi stessi e del mondo circostante. Una casa è più di un luogo ove posare il capo e ripararci dalle intemperie. È un posto dove possiamo relazionarci con l’universo. È un crocevia nel tempo e nello spazio che può attrarre o respingere energia. 
Denise Linn - Spazio Sacro

Che cos'è un'erbaccia? Una pianta le cui virtù non sono state ancora scoperte

La finestra sul cielo interiore
Che cos'è un'erbaccia? Una pianta le cui virtù non sono state ancora scoperte
Daniele Morelli: in pratica la storia della mia vita....

giovedì 9 febbraio 2012

Michail Alexandrovic Bakunin. Una persona è forte soltanto quando si regge sulla sua verità, quando parla ed agisce dalle sue convinzioni più profonde. Poi, in qualunque situazione, saprà sempre cosa dire e cosa fare. Potrà cadere, ma non proverà vergogna di se stesso o della sua causa

È ricercando l'impossibile che l'uomo ha sempre realizzato il possibile.
Coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che appariva loro come possibile, non hanno mai avanzato di un solo passo.
Michail Bakunin, Considerazioni filosofiche sul fantasma divino, il mondo reale e l'uomo



"Essere schiavo significa essere costretto a lavorare per qualcun altro, proprio come essere padrone significa vivere sul lavoro di qualcun altro. Nell'antichità gli schiavi erano chiamati in tutta onestà "schiavi". Nel Medioevo presero il nome di "servi"; oggi essi vengono chiamati "salariati". La condizione di quest'ultima classe comporta molta più dignità ed è meno dura di quella degli schiavi, ma nondimeno essi sono costretti, sia dalla fame sia dalle istituzioni sociali e politiche, a mantenere altra gente in completo o relativo ozio attraverso il loro eccessivo e faticoso lavoro. Di conseguenza, sono schiavi. Secondo la legge il popolo è sovrano, ma non nei fatti. Il singolo lavoratore è troppo oppresso dalla sua fatica e dalle sue preoccupazioni quotidiane per trovare il tempo necessario alla propria istruzione. Poichè è necessariamente occupato nel lavoro quotidiano che non lascia tempo libero, e quindi, se non totalmente ignorante, ha una cultura nettamente inferiore a quella della classe media e proprietaria, esso è costretto a lasciare la pretesa sovranità nelle mani della classe media. Questa finzione di un governo pseudo-rappresentativo serve a dissimulare il dominio sulle masse da parte di un pugno di individui privilegiati, un'elite eletta da orde popolari che si ammassano senza sapere per chi o per che cosa votano. Un inganno tra i più dannosi poichè lo fa apparire come l'espressione della cosiddetta volontà popolare."
Michail Bakunin


[...] che società sarebbe quella che non ci offrisse altro che la traduzione in pratica o l'applicazione di una scienza, quand'anche questa scienza fosse la più perfetta e la più completa del mondo? Una miseria.  Immaginatevi un universo che non contenesse nient'altro che quanto la mente umana ha finora concepito, riconosciuto e compreso: non sarebbe forse una miserabile bicocca accanto all'universo esistente?
Michail Bakunin. Federalismo, Socialismo, Antitelologismo


«E dall'alto dei vertici dello Stato cominciano a guardare con disprezzo il mondo comune dei lavoratori. Da quel punto in poi non rappresentano più il popolo, ma solo se stessi e le proprie pretese di governare il popolo. Chi mette in dubbio ciò dimostra di non conoscere per niente la natura umana» 
Michail Bakunin


Vuoi rendere impossibile per chiunque opprimere un suo simile?
Allora, assicurati che nessuno possa possedere il potere
Michail Bakunin

E' evidente che sino a quando avremo un padrone in cielo, saremo schiavi sulla terra.
Michail Bakunin


Una persona è forte soltanto quando si regge sulla sua verità, quando parla ed agisce dalle sue convinzioni più profonde. Poi, in qualunque situazione, saprà sempre cosa dire e cosa fare. Potrà cadere, ma non proverà vergogna di se stesso o della sua causa.
Michail Alexandrovic Bakunin


Io sono veramente libero solo quando tutti gli esseri umani intorno a me, uomini e donne sono egualmente libere, in modo che quanto più numerosi sono gli uomini liberi che mi circondano, più profonda e più ampia è la loro libertà, più ampia, più profonda diventa la mia libertà.
Michail Bakunin

«Marx è un comunista autoritario e centralista. Egli vuole ciò che noi vogliamo: il TRIONFO COMPLETO DELL'EGUAGLIANZA ECONOMICA E SOCIALE, però, nello stato e attraverso la potenza dello Stato, attraverso la dittatura di un governo molto forte e per così dire dispotico, cioè attraverso la negazione della libertà.» 
Michail Bakunin


Tutte le religioni coi loro dei, i loro semidei e i loro profeti, i loro messia e i loro santi , furono create dalla fantasia credula degli uomini non ancora giunti al pieno sviluppo ed al loro pieno possesso delle loro capacità intellettuali.
Michail Bakunin



Se Dio esistesse bisognerebbe abolirlo.
Michail Bakunin




"C’è una categoria di persone, che, se non credono, devono almeno fare sembiante di credere. Sono tutti i tormentatori, tutti gli oppressori, e tutti gli speculatori dell’umanità: preti, monarchi, uomini di stato, uomini di guerra finanzieri pubblici e privati, funzionari di ogni sorta, poliziotti, gendarmi, carcerieri e carnefici, monopolisti, capitalisti, usurai, appaltatori e proprietari, avvocati, economisti, politicanti di ogni colore, fino all’ultimo venditore di droghe, tutti insieme ripeteranno queste parole del Voltaire: Se Dio non esistesse bisognerebbe inventarlo.
La contraddizione è questa: essi vogliono Dio e vogliono l’umanità. Si ostinano a mettere insieme due termini che, una volta separati non possono piú incontrarsi che per distruggersi a vicenda. Essi dicono d’un sol fiato: Dio è la libertà degli uomini, Dio è la dignità, la giustizia, l’eguaglianza, la fratellanza, la prosperità degli uomini, senza curarsi della logica fatale, in virtú della quale, se Dio esiste, tutto ciò è condannato a non esistere. Perché se Dio è, egli è necessariamente il padrone eterno, supremo, assoluto; e se questo padrone esiste, l’uomo è schiavo; ora se è schiavo non ci ha né giustizia, né eguaglianza, né fraternità, né prosperità possibile
Potranno bene contrariamente al buon senso e a tutte le esperienze della storia, rappresentarsi il loro Dio animato dal piú tenero amore per la libertà umana, ma un padrone per quanto faccia e voglia mostrarsi liberale, resta sempre un padroneLa sua esistenza implica necessariamente la schiavitú di tutto ciò che si trova al disotto di lui. Dunque, se Dio esistesse, non ci sarebbe per lui che un solo mezzo per servire la libertà umana: e questo sarebbe ch’egli cessasse d’esistere.
Amante geloso della libertà umana che considero come la condizione assoluta di tutto ciò che adoriamo e rispettiamo nell’umanità, io rovescio la frase di Voltaire, e dico che, se Dio esistesse bisognerebbe abolirlo."
Michail Bakunin, Dio e lo Stato


La libertà degli altri, lungi dall’essere un limite o la negazione della mia libertà, ne è invece la condizione necessaria e la conferma.
Michail Bakunin, Dio e lo Stato, 1871/82

«IO NON SONO VERAMENTE LIBERO CHE QUANDO TUTTI GLI ESSERI UMANI CHE MI CIRCONDANO, UOMINI E DONNE, NON SONO UGUALMENTE LIBERI: posso dirmi libero solo in presenza di altri uomini e in rapporto con loro. Io stesso sono umano e libero solo nella misura in cui riconosco la libertà e l’umanità di tutti gli uomini che mi circondano. LA LIBERTÀ DEGLI ALTRI, LUNGI DALL’ESSERE UN LIMITE O UNA NEGAZIONE DELLA MIA LIBERTÀ, NE È AL CONTRARIO LA CONDIZIONE NECESSARIA E LA CONFERMA. NON DIVENGO VERAMENTE LIBERO SE NON ATTRAVERSO LA LIBERTÀ DEGLI ALTRI, così che più numerosi sono gli uomini liberi che mi circondano, più profonda e più ampia è la loro libertà, più estesa e più profonda e più ampia diviene la mia libertà. Io intendo quella libertà per cui ciascuno, anziché sentirsi limitato dalla libertà degli altri vi trova al contrario la sua conferma e la sua estensione all’infinito».
Bakunin in Dio e lo Stato


E poiché vanno resi al più potente gli onori più grandi, cominciamo con la classe dei preti; e con questa parola intendo i preti della Chiesa cattolica, i ministri protestanti, e in breve, tutti quelli che vivono col culto divino, e ci vendono il buon dio all'ingrosso ed al minuto. In quanto alle differenze teologiche che li distinguono, esse sono così astruse e tanto assurde che sarebbe un perder tempo occuparsene.
Mikhail Bakunin. Conferenze





Non bisogna essere ne schiavo, ne padrone, questo esprime il concetto di democrazia e libertà.






giovedì 15 dicembre 2011

Cambiamenti.....


"Sei stai mollando, cambia! Cambia luogo. Se anche quel luogo ti uccide, cambia ancora: percorri tutte le mete del mondo finché non avrai altra scelta che ricominciare da capo: ebbene ricomincia dunque! Non smettere finché una scintilla di vita getta un esile fiato: il tempo ha mutato, il tempo ha cambiato ogni cosa...."

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