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lunedì 9 settembre 2013

Che Guevara. Vi chiedo di essere essenzialmente umani, ma così umani da avvicinarvi al meglio di ciò che è umano, purificare il meglio dell'uomo attraverso il lavoro, lo studio, l'esercizio della solidarietà continua con il popolo e con tutti i popoli del mondo

Il popolo deve capire che NON BISOGNA SOLTANTO FAR CADERE UN DITTATORE, MA ANCHE IL SISTEMA.
Ernesto "Che" Guevara

I nostri occhi liberi si aprono oggi a nuovi orizzonti e sono in grado di vedere quello che ieri la nostra condizione di schiavi coloniali ci impediva di osservare: che la <<civiltà occidentale>> nasconde sotto la vistosa facciata uno scenario di iene e sciacalli.
Ernesto Guevara de la Serna, Discorso all'Assemblea Generale dell'ONU, 11 dicembre 1964


"Non importa come si chiami il signore che ogni quattro anni il popolo statunitense pensa di eleggere per dirigere i suoi destini, perché in realtà tale elezione è viziata alla base; il popolo statunitense ha solo la facoltà di eleggere il suo carceriere per quattro anni e a volte gli concedono la grazia di rieleggerlo."
Ernesto "Che" Guevara


Vi chiedo di essere essenzialmente umani, ma così umani da avvicinarvi al meglio di ciò che è umano, purificare il meglio dell'uomo attraverso il lavoro, lo studio, l'esercizio della solidarietà continua con il popolo e con tutti i popoli del mondo ...
Ernesto Guevara de la Serna


[...] Non vorrei sopravvivere ai miei figli. Non mi conoscono nemmeno, sono un corpo estraneo che a volte turba la loro tranquillità e che si interpone tra loro e la madre. Mi sono immaginato mio figlio grande e lei coi capelli bianchi che diceva in tono di rimprovero – tuo padre non avrebbe mai fatto questo o quello. Ho sentito dentro di me, figlio di mio padre, una tremenda ribellione. Io figlio non so se era verità o meno che mio padre non avrebbe mai fatto quella cosa o un'altra, cose cattive, ma mi sentivo perseguitato, tradito, per quel ricordo di me padre che mi tiravano in faccia ad ogni momento. Mio figlio dovrebbe essere un uomo e nulla più, migliore o peggiore, ma un uomo. Io gradirei da mio padre la sua tenerezza dolce e volante, senza esempio. [...]
Ernesto Che Guevara. "La pietra" - Congo, 1965











sabato 29 settembre 2012

Giacomo Puccini. Turandot. La Speranza. Nella cupa notte, vola un fantasma iridescente, s'alza e spiega l'ale sulla nera e infinita umanità. Tutto il mondo l'invoca e tutto il mondo l'implora. Ma il fantasma svanisce coll'aurora, per rinascere nel cuore. Ed ogni notte nasce ed ogni giorno muore

Nella cupa notte, vola un fantasma iridescente, s'alza e spiega l'ale sulla nera e infinita umanità. Tutto il mondo l'invoca e tutto il mondo l'implora. Ma il fantasma svanisce coll'aurora, per rinascere nel cuore. Ed ogni notte nasce ed ogni giorno muore.
Giacomo Puccini





turandot la speranza



Nessun dorma - "Turandot" (Giacomo Puccini)

Nessun dorma! Nessun dorma!
Tu pure, o principessa,
nella tua fredda stanza
guardi le stelle che tremano
d'amore e di speranza!
Ma il mio mistero
è chiuso in me,
il nome mio nessun saprà!
No, no, sulla tua bocca lo dirò,
quando la luce splenderà!
Ed il mio bacio scioglierà
il silenzio che ti fa mia!
Voci di donne
Il nome suo nessun saprà...
E noi dovrem, ahimè, morir! Morir!
Il principe ignoto dilegua, o notte!
Tramontane, stelle! Tramontane, stelle!
All'alba vincerò! Vincerò! Vincerò!

http://youtu.be/RdTBml4oOZ8







martedì 31 luglio 2012

Daisaku Ikeda. La mappa della felicità. È fácile dire "questo non mi riguarda !", ma è un pensiero che porta la nostra vita a ripiegarsi nel piccolo io. Ogni volta che ripetiamo " questo non mi riguarda !" perdiamo un pò della nostra umanità. Al contrario, una donna che lotta per creare una società pacifica è un'ambasciatrice di pace.

La vita è piena di sofferenze impreviste (...) ma se superi una situazione difficile , puoi superare tutto. Si acquisisce forza, coraggio e sicurezza con ogni esperienza in cui smetti veramente di aver paura. Allora potrai dire "Ho superato quella situazione orribile. Posso sopportare la prossima che capiterà'". E' vero : la lotta contro grandi difficoltà ci fa crescere in modo straordinario. Possiamo richiamare e manifestare quelle capacità che sono sopite in noi. La difficoltà può essere fonte di crescita dinamica e di progresso.
Daisaku Ikeda,  Giorno per giorno




  I love me


È fácile dire "questo non mi riguarda!", ma è un pensiero che porta la nostra vita a ripiegarsi nel piccolo io. Ogni volta che ripetiamo "questo non mi riguarda!" perdiamo un po della nostra umanità. Al contrario, una donna che lotta per creare una società pacifica è un'ambasciatrice di pace.
Daisaku Ikeda. La mappa della felicità

Migliorare e dare spazio alle nostre capacità innate può innescare una trasformazione e un empowerment di efficacia globale. Questo è ciò che noi nella SGI chiamiamo rivoluzione umana, il cui epicentro è l'empowerment che fa scaturire le possibilità illimitate di ogni individuo. Il costante accumulo di tali cambiamenti, sia a livello individuale che di comunità, prepara al genere umano la strada per superare i problemi generali che ha davanti.
Daisaku Ikeda, presidente della Soka Gakkai Internazionale


I nostri rapporti umani sono come uno specchio. Quindi, se state pensando dentro di voi stessi, "Se solo fossero un po' più gentili con me, avrei potuto parlare con loro di qualsiasi cosa", allora quella persona sta probabilmente pensando: "Se solo si aprissero con me, sarei stato più gentile con loro. "
Pertanto, si dovrebbe fare la prima mossa per aprire i canali della comunicazione.
Daisaku Ikeda


Our human relationships are like a mirror. So if you’re thinking to yourself, “If only so and so were a little nicer to me, I could talk to them about anything,” then that person is probably thinking, “If only such and such would open up to me, I would be nicer to them.” Therefore, you should make the first move to open the channels of communication.


Quando la determinazione cambia, tutto inizia a muoversi nella direzione che desiderate. Nell’istante in cui decidete di vincere, ogni nervo e fibra del vostro essere si orienteranno verso quella realizzazione. D’altra parte se pensate: "Non funzionerà mai", proprio in quel momento ogni cellula del vostro essere si indebolirà, smettendo di lottare, e tutto volgerà al fallimento.
Daisaku Ikeda



Salute psicofisica:
Si racconta la storia di due cani, che, in momenti diversi, entrarono nella stessa stanza. 
Uno ne uscì scodinzolando, l’altro ne uscì ringhiando. 
Una donna li vide e, incuriosita, entrò nella stanza per scoprire cosa rendesse uno felice e l’altro così infuriato. Con grande sorpresa scoprì che la stanza era piena di specchi. Il cane felice aveva trovato cento cani felici che lo guardavano, mentre il cane arrabbiato aveva visto solo cani arrabbiati che gli abbaiavano contro. Quello che vediamo nel mondo intorno a noi è un riflesso di ciò che siamo.


PROPOSTA DI PACE 2014 DI DAISAKU IKEDA (SINTESI)
La creazione di valore per un cambiamento globale: costruire società solide e sostenibili
13/02/2014: Per celebrare il 26 gennaio, anniversario della fondazione della Soka Gakkai Internazionale (SGI), vorrei offrire alcune riflessioni su come reindirizzare le correnti di pensiero del XXI secolo verso una speranza, una solidarietà e una pace di più ampio respiro, per costruire una società globale sostenibile dove la dignità di ogni individuo brilli del proprio splendore intrinseco.
Alla luce della maggior frequenza di disastri naturali ed eventi climatici estremi occorsa negli ultimi anni, come anche di gravi crisi umanitarie causate da conflitti nazionali e internazionali, sempre più spesso viene sottolineata l’importanza di potenziare la resilienza delle società umane. In senso generale, la resilienza può essere intesa come capacità di realizzare un futuro pieno di speranza, in base al desiderio naturale delle persone di lavorare insieme verso obiettivi comuni.
Migliorare e dare spazio alle nostre capacità innate può innescare una trasformazione e un empowerment di efficacia globale. Questo è ciò che noi nella SGI chiamiamo rivoluzione umana, il cui epicentro è l’empowerment che fa scaturire le possibilità illimitate di ogni individuo. Il costante accumulo di tali cambiamenti, sia a livello individuale che di comunità, prepara al genere umano la strada per superare i problemi generali che ha davanti
La sfida della creazione di valore è quella di collegare il micro e il macro in modo da rafforzare la trasformazione positiva a entrambi i livelli.
La filosofia buddista adottata dai membri della SGI stimola le persone a vivere con un senso di determinazione che si può formulare come l’impegno a realizzare una promessa, o un voto, profondamente sentiti. Essa incoraggia le persone, anche quando si trovano assediate da grandi difficoltà, a considerare l’ambiente circostante come l’arena in cui realizzare la propria missione nella vita e ad aspirare a creare storie personali che diventino fonte di speranza duratura.

  • Educazione alla cittadinanza globale

Vorrei offrire qui alcune proposte specifiche incentrate su tre aree chiave che appaiono critiche nell’impresa di creare una società globale sostenibile. 

La prima è legata all’educazione, con particolare attenzione ai giovani. 
Un summit programmato per settembre 2015 adotterà una nuova serie di obiettivi di sviluppo globale, definiti Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs). Sollecito affinché tra questi vengano inclusi obiettivi legati all’istruzione: in particolare, garantire l’accesso universale all’istruzione primaria e secondaria, eliminare la discriminazione di genere a tutti i livelli e promuovere l’educazione alla cittadinanza globale.
Un programma educativo alla cittadinanza globale dovrebbe approfondire la comprensione delle sfide che attendono l’umanità: dovrebbe identificare i primi segni dei problemi globali incombenti nei fenomeni locali, dando alle persone il potere di intervenire; e dovrebbe alimentare lo spirito di empatia e coesistenza insieme alla consapevolezza che le azioni che portano profitto a un paese potrebbero avere un impatto negativo o essere percepite come minaccia da altri paesi.

L’empowerment dei giovani è un’altra area che, insieme all’istruzione, dovrebbe costituire un obiettivo centrale degli SDGs. In particolare, propongo che nella determinazione degli SDGs si includano le seguenti linee guida:

- che tutti gli Stati si impegnino ad assicurare un lavoro decoroso per tutti;
- che i giovani siano in grado di partecipare attivamente alla risoluzione dei problemi che la società e il mondo si trovano ad affrontare;
- che si sviluppino gli scambi tra i giovani, per alimentare legami di amicizia e solidarietà che oltrepassino i confini nazionali.

Gli scambi tra i giovani, in particolare, contribuiscono ad alimentare l’amicizia e i legami che fungono da baluardo contro l’odio e il pregiudizio che possono diffondersi nella psiche collettiva. Come tali, la loro inclusione nei SDGs avrebbe un grande significato.


  • Rafforzare la resilienza.

In secondo luogo, vorrei proporre la creazione di processi cooperativi regionali per ridurre il danno causato da fenomeni climatici e disastri di portata estrema, rafforzando la resilienza di regioni come l’Asia e l’Africa. 
La preparazione ai disastri e le procedure di soccorso e di ripresa successiva al disastro dovrebbero essere considerate fasi di un processo integrato. A questo fine vorrei proporre la creazione di un sistema di cooperazione da parte dei paesi confinanti per favorire la reazione dei paesi colpiti: grazie a simili sforzi prolungati di cooperazione per aumentare la resilienza e la ripresa, lo spirito di aiuto e sostegno reciproco può diventare una cultura condivisa della regione.
Insisto inoltre affinché l’iniziativa pionieristica di una cooperazione regionale di questo tipo sia intrapresa in Asia, una regione profondamente segnata dai disastri. Avere in quell’area un modello di successo sarà di ispirazione per creare collaborazioni in altre regioni. Una base per questo esiste già nel Forum regionale dell’ASEAN (ARF), che possiede una piattaforma di discussione per il miglioramento della cooperazione. Invito le nazioni della regione a realizzare in Asia un accordo focalizzato sulla resilienza e sulla ripresa, una bozza di struttura basata sull’esperienza dell’ARF.
Inoltre, l’impegno per rafforzare la resilienza grazie agli scambi e alla cooperazione tra città gemellate fornisce una base importante per la creazione di spazi di coesistenza pacifica in tutta la regione. Esorto con forza che si tenga appena possibile un summit Giappone-Cina-Corea del Sud per dare inizio a un dialogo che conduca a questo tipo di cooperazione, inclusa la cooperazione sui problemi ambientali.

  • Abolizione delle armi nucleari

La terza area di discussione di cui vorrei parlare riguarda le proposte per il divieto e l’abolizione delle armi nucleari.
Il documento finale della Conferenza di revisione del Trattato di Non Proliferazione Nucleare (NPT) del 2010 e la Conferenza sull’Impatto Umanitario delle Armi Nucleari tenutasi l’anno scorso a Oslo, in Norvegia, hanno contribuito a incoraggiare un crescente numero di governi a impegnarsi nel porre l’impatto umanitario delle armi nucleari al centro di tutte le discussioni sul disarmo e la non-proliferazione nucleare.
Dal maggio del 2012 questi governi hanno più volte emesso dichiarazioni congiunte su questo argomento, e la quarta in ordine di tempo, rilasciata nell’ottobre del 2013, è stata firmata dai governi di centoventicinque Stati, tra cui il Giappone e numerosi altri Stati protetti dallo scudo nucleare di Stati dotati di armi nucleari.
Il riconoscimento condiviso che le armi nucleari sono sostanzialmente diverse dalle altre armi, che si trovano ben oltre una linea che non deve essere attraversata, e che è inaccettabile infliggere le loro catastrofiche conseguenze umanitarie su qualsiasi essere umano – questo riconoscimento ha in sé la chiave per superare la pura e semplice idea che le armi nucleari possano essere usate per realizzare obiettivi di sicurezza nazionale.
Ho più volte sollecitato la convocazione di un summit per l’abolizione delle armi nucleari da tenersi a Hiroshima e Nagasaki l’anno prossimo, il 2015, nel settantesimo anniversario del bombardamento atomico di quelle città. In particolare spero che i rappresentanti delle nazioni che hanno firmato la Dichiarazione congiunta sulle conseguenze umanitarie delle armi nucleari, come anche i rappresentanti della società civile globale e, soprattutto, i giovani cittadini di tutto il mondo, si riuniranno in un summit globale di giovani per l’abolizione nucleare al fine di adottare una dichiarazione dove si affermi il loro impegno a porre fine all’era delle armi nucleari
Contemporaneamente a questo, vorrei fare due proposte concrete. La prima riguarda un accordo per il non uso delle armi nucleari. Sarebbe una conseguenza naturale del fatto di aver posto al centro delle deliberazioni per la Conferenza di revisione dell’NPT del 2015 gli effetti catastrofici a livello umanitario dell’uso delle armi nucleari, e sarebbe un mezzo per fare un passo avanti nell’implementazione dell’articolo VI dell’NPT, in base al quale gli Stati dotati di armi nucleari si sono impegnati in buona fede a perseguire il disarmo nucleare.
La creazione di un accordo sul non-uso – in cui gli Stati nucleari si impegnano, come obbligo radicato nello spirito di base dell’NPT, a non usare armi nucleari contro gli Stati partecipanti al trattato – apporterebbe un maggior senso di sicurezza fisica e psicologica agli Stati che si sono affidati allo scudo nucleare dei loro alleati, aprendo la strada ad accordi sulla sicurezza che non siano dipendenti dalle armi nucleari.
Secondo i programmi, il Summit G8 del 2016 avrà luogo in Giappone: in parallelo potrebbe svolgersi un summit allargato dedicato alla realizzazione di un mondo senza armi nucleari, che fornirebbe la sede opportuna per impegnarsi pubblicamente per una sottoscrizione di tale accordo in tempi brevi.
La mia seconda proposta concreta è di utilizzare il processo che si sta sviluppando intorno alle Dichiarazioni congiunte sull’impatto umanitario dell’uso di armi nucleari per coinvolgere ampiamente l’opinione pubblica internazionale e attivare negoziazioni per un completo divieto delle armi nucleari.
È importante ricordare che un accordo sul non uso non è altro che una testa di ponte verso il nostro ultimo obiettivo: la proibizione e l’abolizione delle armi nucleari, obiettivo che potrà essere raggiunto solo grazie a un’accelerazione dell’impegno in tal senso, spinta dalle voci unite della società civile globale.
I membri della SGI sono determinati a proseguire gli sforzi per eliminare le armi nucleari e tutte le altre cause di infelicità dalla Terra, e a portare avanti il proprio impegno per la creazione di valore, lavorando con i giovani del mondo e con tutti coloro che si dedicano a una visione del futuro piena di speranza.
(Daisaku Ikeda, presidente della Soka Gakkai Internazionale)




http://www.ikedaquotes.org/human-relationships/humanrelationships227?quotes_start=35

mercoledì 28 marzo 2012

giovedì 16 febbraio 2012

Aurobindo. Tutto il mondo intero aspira alla libertà,tuttavia ciascuna creatura è innamorata delle proprie catene. Tale è il primo paradosso ed il nodo inestricabile della nostra natura


Tutto il mondo intero aspira alla libertà,tuttavia ciascuna creatura è innamorata delle proprie catene.
Tale è il primo paradosso ed il nodo inestricabile della nostra natura
Aurobindo
Teresa Fresila libertà è l'ignoto, nel perimetro delle proprie catene si conosce tutto
Lino Marletta: Credo che in fondo le catene che ci "bloccano" sono poi le stesse che riteniamo essenziali per ancorarci alle nostre certezze....per non sbandare, per non scivolare nell'oscuro percorso della perdizione.....che a volte riusciamo a percorrere ma grazie a quanto ci incatena ci consente di ritrovare la strada del giusto ritorno....

venerdì 6 gennaio 2012

Herbie Hancock. Che parola divertente, utopia! È utopia pensare che un problema sparisca? No: è utopia pensare che sparisca senza il nostro impegno. Ci sono un sacco di cose che dobbiamo sviluppare: la compassione, il coraggio, la saggezza e il senso di responsabilità. Ma la parola che racchiude tutto questo è: umanità. Bisogna essere più umani. Più veri

Che parola divertente, utopia! È utopia pensare che un problema sparisca?
No: è utopia pensare che sparisca senza il nostro impegno. Ci sono un sacco di cose che dobbiamo sviluppare: la compassione, il coraggio, la saggezza e il senso di responsabilità. Ma la parola che racchiude tutto questo è: umanità. Bisogna essere più umani. Più veri.
Herbie Hancock

lunedì 19 dicembre 2011

sabato 10 dicembre 2011

Hopper. La frase più pericolosa in assoluto è: "Abbiamo sempre fatto così"

L'abitudine è la grande guida della vita umana
D.Hume


Un'abitudine, se non contrastata, diventa una necessità
Sant'Agostino


La frase più pericolosa in assoluto è: "Abbiamo sempre fatto così"
Grace Murray Hopper


"Un agricoltore, il cui grano vinceva sempre il primo premio alla fiera regionale, aveva l’abitudine di dividere i semi migliori con tutti i contadini del vicinato. Quando gli chiesero perché, egli rispose:
“Il vento solleva il polline e lo trasporta da un campo all’altro. 
Perciò se i miei vicini coltivassero un grano di qualità inferiore, l’impollinazione crociata impoverirebbe la qualità del mio raccolto. Ecco perché ci tengo che essi piantino solo i semi migliori“. Tutto ciò che diamo agli altri lo diamo a noi stessi".
Testo tratto dalla bacheca di Sergio Forgione.






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