giovedì 9 febbraio 2012

Memorie di una geisha. Il cuore muore di morte lenta. Perdendo ogni speranza come foglie. Finché un giorno non ce ne sono più. Nessuna speranza. Non rimane nulla. Se un albero non ha né foglie né rami, si può ancora chiamarlo albero? Lei si dipinge il viso per nascondere il viso. I suoi occhi sono acqua profonda. Non è per una geisha desiderare. Non è per una geisha provare sentimenti.

Una storia come la mia non andrebbe mai raccontata, perché il mio mondo è tanto proibito quanto fragile, senza i suoi misteri non può sopravvivere. Di certo non ero nata per una vita da geisha, come molte cose nella mia strana vita, ci fui trasportata dalla corrente. La prima volta che seppi che mia madre stava male, fu quando mio padre ributtò in mare i pesci, quella sera soffrimmo la fame, "per capire il vuoto”, lui ci disse. Mia madre diceva sempre che mia sorella Satsu era come il legno, radicata al terreno come un albero sakura. Ma a me diceva che ero come l'acqua, l'acqua si scava la strada attraverso la pietra, e quando è intrappolata, l'acqua si crea un nuovo varco.“
Arthur Golden, Memorie di una geisha.



Al tempio c’è una poesia intitolata “la mancanza”, incisa nella pietra.
Ci sono tre parole, ma il poeta le ha cancellate.
Non si può leggere la mancanza, solo avvertirla.
Arthur Golden, Memorie di una geisha.

Imparai quanto fosse pericoloso focalizzare la propria attenzione soltanto su ciò che non c'è.
Arthur Golden, Memorie di una Geisha.


Mia madre diceva sempre che mia sorella Satsu era come il legno, radicata al terreno come un albero sakura. Ma a me diceva che ero come l'acqua, l'acqua si scava la strada attraverso la pietra, e quando è intrappolata, l'acqua si crea un nuovo varco.
Sayuri Nitta, da “Memorie di una geisha”


Conduciamo la nostra esistenza come acqua che scende lungo una collina, andando più o meno in un'unica direzione finché non urtiamo contro qualcosa che ci costringe a trovare un nuovo corso.
Arthur Golden, Memorie di una geisha.


Le avversità assomigliano a un forte vento, che non soltanto ci tiene lontani dai luoghi in cui altrimenti saremmo potuti andare, ma ci strappa anche di dosso tutto il superfluo cosicché in seguito ci vediamo come realmente siamo, e non come ci piacerebbe essere.
Arthur Golden, Memorie di una geisha.

Ascolta, Chiyo, avanzare barcollando nella vita è un ben triste modo di procedere. 
Devi imparare a scegliere tempo e luogo per ogni cosa. 
Un topo che vuole ingannare il gatto 
non fa capolino dalla sua tana ogni volta che ne sente la voglia.
Mameha / Memorie di una geisha



Il rimpianto è un tipo di dolore molto particolare; di fronte a esso siamo impotenti.
E' come una finestra che si apre di sua iniziativa: la stanza diventa gelida e noi non possiamo fare altro che rabbrividire. Ma ogni volta si apre sempre un pò meno, finchè non arriva il giorno in cui ci chiediamo che fine abbia fatto.
Arthur Golden, Memorie di una geisha.


Il cuore muore di morte lenta. Perdendo ogni speranza come foglie.
Finché un giorno non ce ne sono più. Nessuna speranza.
Non rimane nulla.
Se un albero non ha né foglie né rami, si può ancora chiamarlo albero?
Lei si dipinge il viso per nascondere il viso. I suoi occhi sono acqua profonda.
Non è per una geisha desiderare. Non è per una geisha provare sentimenti.
... La geisha è un'artista del mondo che fluttua. Danza. Canta. Vi intrattiene.
Tutto quello che volete.
Il resto è ombra. Il resto è segreto.
Non si può dire al sole "più sole". O alla pioggia "meno pioggia".
Per un uomo, la geisha può essere solo una moglie a metà. 

Siamo le mogli del crepuscolo. 
Eppure apprendere la gentilezza, 
dopo tanta poca gentilezza, 
capire come una bambina con più coraggio di quanto creda, 
trovi le sue preghiere esaudite, non può chiamarsi felicità?
Dopo tutto, queste non sono le memorie di un'imperatrice, 

né di una regina. Sono memorie... di un altro tipo...
Arthur Golden, Memorie di una geisha.


Non puoi considerarti una vera geisha
finché non riuscirai a fermare un uomo per la strada con un solo sguardo
Arthur Golden, Memorie di una geisha.


“Quando Mameha mi assegnò il nuovo nome sentii la piccola Chiyo sparire dietro una maschera bianca con labbra rosse. Ormai ero una maiko, un'apprendista geisha. Da quel momento dissi a me stessa: quando preparo il tè, quando verso il sakè, quando danzo, quando lego il mio obi, sarà per il direttore generale, finché non mi troverà. Finché non sarò sua…”
Arthur Golden, Memorie di una geisha.





Lei si dipinge il viso per nascondere il viso. I suoi occhi sono acqua profonda.
Non è per una geisha desiderare. Non è per una geisha provare sentimenti.
La geisha è un'artista del mondo, che fluttua, danza, canta, vi intrattiene. 
Tutto quello che volete. Il resto è ombra. Il resto è segreto.
Kiyo Murakami. Memorie di una geisha


Noi GEISHE non siamo cortigiane, e non siamo mogli.
VENDIAMO LA NOSTRA ABILITA', non il nostro corpo.
CREIAMO UN ALTRO MONDO, SEGRETO... UN LUOGO SOLO DI BELLEZZA.
LA PAROLA GEISHA SIGNIFICA ARTISTA, ed ESSERE GEISHA VUOL DIRE ESSERE VALUTATA COME UN'OPERA D'ARTE IN MOVIMENTO.
Arthur Golden, Memorie di una geisha.


Il mare era in tempesta, con onde che parevano pietre scheggiate, tanto acuminate da essere taglienti. Mi pareva che il mondo intero stesse provando le mie stesse sensazioni.
Arthur Golden, Memorie di una Geisha.


Da quel momento non riuscii più ad ascoltare le loro voci, perché udivo nelle mie orecchie un rumore simile a quello prodotto dalle ali di un uccello in preda al panico.
Arthur Golden, Memorie di una Geisha. 


il pescatore tirò fuori il pesce per pulirlo, e questo iniziò a emettere suoni che sembravano proprio parole umane,ma l’uomo non riusciva a comprendere il significato. Il pesce iniziò a boccheggiare visto che era fuori dall’acqua allora il pescatore con gli altri decisero di ammazzarlo, ma proprio in quel momento arrivò un vecchio che affermava di capire ogni singola parola del pesce perchè parlava il russo. Stava per morire quindi mormorava a poco..e al vecchio gli disse: ‘Dì loro di non esitare a togliermi pure le interiora. Non ho alcun motivo di sopravvivere. Quel pesce laggiù, che è morto un attimo fa.. era la mia sposa.’
Arthur Golden, Memorie di una Geisha. 


http://youtu.be/tvBhi5V-1OA




Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. 

Memorie di una geisha
Memorie di una geisha (Memoirs of a Geisha) è un romanzo dello scrittore statunitense Arthur Golden, pubblicato nel 1997, che narra la storia di una geisha che lavora a Kyōto prima della Seconda Guerra Mondiale.

Trama 

La piccola Chyio è una bambina cresciuta in una famiglia di pescatori in un piccolo villaggio chiamato Yoroido. Per poter avere il denaro necessario che serviva a dare una degna sepoltura alla moglie, il padre della protagonista la vende, assieme alla sorella più grande, ad una casa di geishe a Kyoto. L'intermediario tra il padre e l'okiya è un certo Tanaka, proprietario della compagnia ittica per la quale lavora il padre. Dapprima Tanaka illude la protagonista di voler adottare lei e sua sorella Satsu in vista della morte della madre per tumore alle ossa e del padre a causa della vecchiaia, ma dopo le conduce in una stazione ferroviaria e le consegna ad uno dei dipendenti dell'okiya Nitta perché le porti a Gion, il quartiere delle geishe di Kyoto. Giunte a destinazione però vengono separate e la sorella maggiore Satsu viene venduta ad un bordello. Dall'ingresso nell'okyia entrano in scena altri personaggi del romanzo: la Madre (la proprietaria dell'okyia e geisha in pensione), Zietta (la "sorella minore" della Madre e geisha fallita), la Nonna (la geisha che ha adottato molto tempo prima le due precedenti donne), Hatsumomo (l'unica geisha della casa), Zucca (una bambina quasi coetanea di Chiyo venduta all'okyia) e le domestiche. La vita nella casa di geishe sembra essere subito molto dura, soprattutto a causa della geisha Hatsumomo che non mancherà mai di farle subire la sua cattiveria. Durante questi primi mesi Chiyo e Zucca diventano molto amiche, ma la loro amicizia è ostacolata da Hatsumomo.
Chiyo comincia le lezioni per diventare geisha anche se il suo unico desiderio è quello di ricongiungersi con la sorella e tornare a casa. Dopo molto tempo riesce a mettersi in contatto con Satsu e decidono di scappare insieme, ma la protagonista non si presenterà all'appuntamento prefissato perché, cercando di scappare dal tetto, cadrà a terra rompendosi un braccio. A questo punto la Madre decide di non investire più soldi nell'educazione della ragazza a causa del suo tentativo di fuggire e la fa lavorare come domestica, non più come geisha. Un giorno il signor Tanaka le scrive una lettera, informandola che il suo assistente e Satsu sono fuggiti dal villaggio di pescatori dove lei era nata e che entrambi i suoi genitori sono morti. Chyio decide allora che non le rimane altra scelta se non quella di cercare in tutti i modi di diventare una geisha. L'incontro con il Presidente cambierà il suo destino. Chiyo viene contattata dalla geisha più famosa di Gion, Mameha, disprezzata da Hatsumomo sia perché è la sua rivale in fascino e notorietà, sia perché questa si è guadagnata la sua indipendenza come geisha grazie ad un danna (il protettore) molto ricco. Mameha adotta Chiyo come sorella minore, facendola diventare un'apprendista (maiko) e la prepara per diventare una brava geisha. L'entrata della protagonista nell'apprendistato è segnata dal cambio del nome. D'ora in poi si chiamerà Sayuri. Inizialmente la sua carriera procede molto a rilento a causa di Hatsumomo che cerca in tutti i modi di ostacolare il suo successo, ma dopo che il suo mizuage (la sua verginità) viene venduto ad un prezzo tale da estinguere tutti i suoi debiti contratti con l'okiya da quando è stata comprata, la Madre decide di adottarla e pone così fine alle persecuzioni di Hatsumomo che in seguito sarà cacciata dall'okyia. Sayuri spera ardentemente di poter intrattenere il Presidente, ma le vicende la portano invece a stare sempre più insieme al suo socio in affari: Nobu Toshikazu, eroe di guerra senza un braccio e con il corpo, in particolare il volto, sfigurati. Quest'uomo molto burbero si invaghisce di Sayuri ed essa è costretta a causa del suo lavoro a stare più con lui che con il suo amato Presidente.
Lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale rappresenta un'altra sfida di rilievo per l'eroina. Viene salvata dalla vita in fabbrica grazie a Nobu che la fa andare da un suo amico e creatore di kimono. Dopo tanti anni di lavoro la sua bellezza fisica viene appannata dal lavoro manuale e dalla mancanza di cibo. La vita di sfarzi ed eleganze è rimpiazzata da una nuova realtà: la sua personale valle oscura. Un giorno, dopo la fine della guerra e la riapertura del quartiere di geishe, Nobu la va a trovare e richiede la sua presenza per intrattenere il vice ministro delle finanze che ha il compito di controllare l'operato della fabbrica della quale Nobu è il direttore generale e di conseguenza, Iwamura Ken ne è il Presidente. Sayuri riesce a convincere la Madre a riaprire l'okiya e torna a lavorare come geisha.
La sua vita sta però precipitando verso Nobu, che si è inoltre proposto come suo danna, finquando lei non decide di attuare un piano che metterà l'uomo in condizione di rifiutarla. Lei si concede al primo ministro e chiede a Zucca di sorprenderli, ma l'amica si porta con sé il Presidente. In seguito, quest'ultimo richiede la presenza della ragazza in una casa da tè. Qui lui le confida che Nobu ha deciso di rifiutare di diventare il suo danna, che Mameha l'aveva presa sotto la sua ala quando era una bambina grazie a lui e che la desidera più di ogni altra donna, poi la bacia appassionatamente. Infine diventa suo danna, la libera dall'okiya e la libera anche dal lavoro di geisha (per fare in modo che Nobu non la incontri più). Successivamente, dopo che Sayuri partorisce un figlio dal presidente (anche se la faccenda rimane molto implicita nel racconto), si trasferisce a New York dove apre un'elegante casa da tè per uomini d'affari giapponesi. Sayuri si trasferirà lì per il resto della vita, continuando a vedere il suo amato Presidente tutte le volte in cui egli si recherà in America per affari.

Controversia 

Dopo che il romanzo fu pubblicato, Arthur Golden fu denunciato dalla geisha Mineko Iwasaki con la quale lavorava, per diffamazione e violazione di contratto. Secondo la querelante, l'accordo prevedeva che Golden avrebbe dovuto mantenere l'anonimato totale su Mineko Iwasaki; invece, il suo nome ed il suo contributo sono chiaramente citati nei ringraziamenti a fondo libro. Tale condizione contrattuale era dovuta all'esistenza di un tacito accordo nella comunità delle geishe sulla riservatezza e la sua violazione è considerata un'offesa seria. Oltretutto, Iwasaki afferma che il romanzo di Golden ritraeva le geishe come prostitute d'élite. Ad esempio, nel romanzo la verginità di Sayuri viene venduta al miglior offerente, un concetto che ha particolarmente offeso Iwasaki. Lei affermò che non solo questo non le era mai successo, ma che non esisteva assolutamente una tale pratica a Gion. Basando il suo personaggio, Sayuri, su Iwasaki e implicando che lei stessa era una prostituta, Iwasaki afferma che Golden ha violato il suo accordo e causato grande disonore ed onta a lei ed al mondo delle geishe. Dopo che il suo nome fu stampato sul libro, Iwasaki ha ricevuto numerose minacce di morte e richieste di censura per aver disonorato la sua professione. Nel 2003, la Iwasaki e la casa editrice di Golden sono giunti ad un accordo extragiudiziale per una somma di denaro il cui ammontare non è stato reso pubblico.[1][2]





Immagine stupenda, intensa... tanto da tradire la stessa frase di Kiyo Murakami.





ARTE E' VITA


  Aut-Aut

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