Un popolo affamato non ascolta ragioni, né gl’importa della giustizia e nessuna preghiera lo può convincere.
Seneca
La vergogna dovrebbe proibire a ognuno di noi di fare ciò che le leggi non proibiscono.
Seneca
Perché nessuno ammette i propri difetti? Perché vi è ancora immerso:
i sogni li racconta chi è sveglio e così i propri vizi li ammette solo chi è guarito.
Lucio Anneo Seneca, Lettere a Lucilio
Abbiamo davanti agli occhi i peccati degli altri uomini,
ma i nostri li portiamo sulla schiena.
Seneca
La verità bisogna dirla solo a chi è disposto ad intenderla
Lucio Anneo Seneca. Epistole morali
Preferisco molestare con la verità che compiacere con le adulazioni.
Lucio Anneo Seneca
Se guardiamo un pezzo di legno perfettamente diritto, immerso nell'acqua, ci sembra curvo e spezzato. [...] Non ha importanza che cosa guardi, ma come guardi: la nostra mente si ottenebra nello scrutare la verità
Lucio Anneo Seneca
Il sommo bene, cioè la felicità, non cerca al di fuori mezzi per realizzarsi; è un bene interiore e nasce tutto da se stesso; diventa schiavo della sorte se ricerca una parte di sé all'esterno.
Lucio Anneo Seneca
Chi domanda timorosamente, insegna a rifiutare
Seneca
La violenza ha le proprie radici nella debolezza
Seneca
La vergogna dovrebbe proibire a ognuno di noi di fare ciò che le leggi non proibiscono.
Seneca
Perché nessuno ammette i propri difetti? Perché vi è ancora immerso:
i sogni li racconta chi è sveglio e così i propri vizi li ammette solo chi è guarito.
Lucio Anneo Seneca, Lettere a Lucilio
Abbiamo davanti agli occhi i peccati degli altri uomini,
ma i nostri li portiamo sulla schiena.
Seneca
L'uomo virtuoso farà quello che ritiene onesto anche se gli costerà fatica, anche se lo danneggerà o sarà rischioso; non compirà, invece, un'azione indegna, anche se gli procurerà denaro o piacere o potenza: niente lo distoglierà dal bene, niente lo indurrà al male. Quindi, se perseguirà sempre l'onestà, eviterà sempre la disonestà e in ogni azione della sua vita terrà presente questi due principî, non c'è altro bene che l'onestà, non c'è altro male che la disonestà.
Lucio Anneo Seneca, Lettere a Lucilio, 62/65
"Al malvagio fa comodo negare l’esistenza delle persone virtuose, perché i pregi di queste suonano come un rimprovero alle sue malefatte. Perciò il suo pensiero fugge da tali persone, così come gli scarafaggi, alla vista della luce, corrono a nascondersi nelle loro tane o si rifugiano in qualche fessura."
Seneca
Seneca
La natura non costringe l’uomo a peccare, ma gli ha dato l’inclinazione a peccare; la natura non dà né la sapienza né la virtù. Si diviene saggi, non si nasce saggi: e diventare buoni è un’arte che dipende dalla libera volontà nostra, nella quale risiede il merito ed il demerito della nostra vita.
Seneca
Avere lo Scopo!
Le stesse cose appaiono oneste o disoneste, secondo il motivo o il modo con cui sono fatte.
Tutto sarà onesto, se ci siamo consacrati all'onestà, considerata insieme a tutto ciò che, come bene unico per gli uomini, abbia attinenza con essa. Il resto, se pure é bene, é certamente effimero. Urgono convinzioni profonde circa la totalità della nostra vita; ed io le chiamo principi. Pensieri nostri e azioni nostre, cioè praticamente tutta la nostra vita, si dirigeranno secondo queste convinzioni. L'ordine nei dettagli è secondario, per chi voglia ordinato il tutto. M. Bruto si diffonde, nel libro dei DOVERI, in insegnamenti per i genitori, i figli, i fratelli; ma nessuno li praticherà, se tutto ciò non abbia una vera finalità. Ci vuole, quindi, la meta di un supremo bene, al quale mirare e al quale, con zelo, dirigere le nostre azioni e conversazioni; come, per i naviganti, ci vuole una stella direttrice della navigazione. La vita senza uno scopo è vagabondaggio
Lucio Anneo Seneca. Epistulae.
Avere lo Scopo!
Le stesse cose appaiono oneste o disoneste, secondo il motivo o il modo con cui sono fatte.
Tutto sarà onesto, se ci siamo consacrati all'onestà, considerata insieme a tutto ciò che, come bene unico per gli uomini, abbia attinenza con essa. Il resto, se pure é bene, é certamente effimero. Urgono convinzioni profonde circa la totalità della nostra vita; ed io le chiamo principi. Pensieri nostri e azioni nostre, cioè praticamente tutta la nostra vita, si dirigeranno secondo queste convinzioni. L'ordine nei dettagli è secondario, per chi voglia ordinato il tutto. M. Bruto si diffonde, nel libro dei DOVERI, in insegnamenti per i genitori, i figli, i fratelli; ma nessuno li praticherà, se tutto ciò non abbia una vera finalità. Ci vuole, quindi, la meta di un supremo bene, al quale mirare e al quale, con zelo, dirigere le nostre azioni e conversazioni; come, per i naviganti, ci vuole una stella direttrice della navigazione. La vita senza uno scopo è vagabondaggio
Tutto sarà onesto, se ci siamo consacrati all'onestà, considerata insieme a tutto ciò che, come bene unico per gli uomini, abbia attinenza con essa. Il resto, se pure é bene, é certamente effimero. Urgono convinzioni profonde circa la totalità della nostra vita; ed io le chiamo principi. Pensieri nostri e azioni nostre, cioè praticamente tutta la nostra vita, si dirigeranno secondo queste convinzioni. L'ordine nei dettagli è secondario, per chi voglia ordinato il tutto. M. Bruto si diffonde, nel libro dei DOVERI, in insegnamenti per i genitori, i figli, i fratelli; ma nessuno li praticherà, se tutto ciò non abbia una vera finalità. Ci vuole, quindi, la meta di un supremo bene, al quale mirare e al quale, con zelo, dirigere le nostre azioni e conversazioni; come, per i naviganti, ci vuole una stella direttrice della navigazione. La vita senza uno scopo è vagabondaggio
Lucio Anneo Seneca. Epistulae.
La verità bisogna dirla solo a chi è disposto ad intenderla
Lucio Anneo Seneca. Epistole morali
Preferisco molestare con la verità che compiacere con le adulazioni.
Lucio Anneo Seneca
Se guardiamo un pezzo di legno perfettamente diritto, immerso nell'acqua, ci sembra curvo e spezzato. [...] Non ha importanza che cosa guardi, ma come guardi: la nostra mente si ottenebra nello scrutare la verità
Lucio Anneo Seneca
Il sommo bene, cioè la felicità, non cerca al di fuori mezzi per realizzarsi; è un bene interiore e nasce tutto da se stesso; diventa schiavo della sorte se ricerca una parte di sé all'esterno.
Lucio Anneo Seneca
Chi domanda timorosamente, insegna a rifiutare
Seneca
La violenza ha le proprie radici nella debolezza
Lucio Anneo Seneca
Le difficoltà rafforzano la mente e il carattere,
così come il lavoro rafforza il corpo e la muscolatura
Lucio Anneo Seneca
così come il lavoro rafforza il corpo e la muscolatura
Lucio Anneo Seneca
Un albero non diventa solido e robusto se non è continuamente investito dal vento e sono queste raffiche che ne fanno il fusto compatto e ne rinsaldano le radici, che si abbarbicano con maggior forza al terreno; fragili sono invece quegli alberi che crescono in una valle tranquilla.
Lucio Anneo Seneca
Al saggio non può capitare nulla di male: non si mescolano i contrari.
Come tutti i fiumi, tutte le piogge e le sorgenti curative non alterano il sapore del mare, né l’attenuano, così l’impeto delle avversità non fiacca l’animo dell’uomo forte:
resta sul posto e qualsiasi cosa avvenga la piega a sé; è infatti più potente di tutto ciò che lo circonda.
De Providentia, Lucio Anneo Seneca
Nihil accidere bono uiro mali potest: non miscentur contraria. Quemadmodum tot amnes, tantum superne deiectorum imbrium, tanta medicatorum uis fontium non mutant saporem maris, ne remittunt quidem, ita aduersarum impetus rerum uiri fortis non uertit animum: manet in statu et quidquid euenit in suum colorem trahit; est enim omnibus externis potentior.
De Providentia, Lucio Anneo Seneca
Come tutti i fiumi, tutte le piogge e le sorgenti curative non alterano il sapore del mare, né l’attenuano, così l’impeto delle avversità non fiacca l’animo dell’uomo forte:
resta sul posto e qualsiasi cosa avvenga la piega a sé; è infatti più potente di tutto ciò che lo circonda.
De Providentia, Lucio Anneo Seneca
Non c’è bene di cui si possa godere davvero
se non si ha qualcuno con cui dividerlo
Lucio Anneo Seneca. Epistuale morales
Guarderò tutte le terre come se fossero mie
e le mie come se fossero di tutti...
e le mie come se fossero di tutti...
Lucio Anneo Seneca
Nessuna conoscenza, se pur eccellente e salutare,
mi darà gioia se la apprenderò per me solo.
Se mi si concedesse la sapienza con questa limitazione,
di tenerla chiusa in me, rinunciando a diffonderla, la rifiuterei.
Seneca
Non si può trovare sollievo nella fuga poiché si fugge sempre in compagnia di se stessi
Lucio Anneo Seneca
La religione è considerata vera dalle masse, falsa dai saggi e utile dai governanti.
Lucio Anneo Seneca
Non sunt ad caelum elevandae manus nec exorandus aedituens ut nos ad aurem simulacri, quasi magis exaudiri possimus, admittat: prope est a te deus, tecum est, intus est. (...). In unoquoque virorum bonorum (quis deus incertum est) habitat deus. Si tibi occurrerit vetustis arboribus et solitam altitudinem egressis frequens lucus et conspectum caeli "densitate" ramorum aliorum alios protegentium summovens, illa proceritas silvae et secretum loci et admiratio umbrae in aperto tam densae atque continuae fidem tibi numinis faciet.
LUCIO ANNEO SENECA, da "Lettere a Lucilio"
L'uomo più potente è quello che è padrone di se stesso
Seneca
Ricordati di spogliare gli avvenimenti dal tumulto di pensieri che li accompagna e di considerarli nella loro essenza: capirai che in essi non c’è niente di terribile se non la nostra paura.
Lucio Anneo Seneca
Il sommo bene, cioè la felicità, non cerca al di fuori mezzi per realizzarsi; è un bene interiore e nasce tutto da se stesso; diventa schiavo della sorte se ricerca una parte di sé all'esterno.
Lucio Anneo Seneca
Chi è più infelice dell'uomo che dimentica i benefici e ricorda i torti?
Seneca
«Chiedi quale sia la strada per la libertà?
Una qualsiasi vena del tuo corpo».
Seneca, “De ira” III, 15, 4
Il sommo bene, cioè la felicità, non cerca al di fuori mezzi per realizzarsi; è un bene interiore e nasce tutto da se stesso; diventa schiavo della sorte se ricerca una parte di sé all'esterno.
Lucio Anneo Seneca
Se mi arrenderò al piacere, dovrò arrendermi anche al dolore, alla fatica, alla povertà; anche l'ambizione e l'ira vorranno le mie energie, anzi sarò straziato fra tante passioni. Aspiro alla libertà; questo è il premio a cui sono rivolte tutte le mie fatiche. Mi chiedi che cosa sia la libertà?
È indipendenza da ogni cosa, da qualunque circostanza esterna, da qualunque necessità.
Lucio Anneo Seneca
Mutano i cieli sotto i quali ti trovi, ma non la tua situazione interiore,
poiché sono con te le cose da cui cerchi di fuggire
Lucio Anneo Seneca
Non si può trovare sollievo nella fuga
poiché si fugge sempre in compagnia di se stessi
Lucio Anneo Seneca
Dovresti cambiar l'anima, non il cielo.
A un tale che di ciò, al par di te, si lamentava, Socrate disse:
"Perchè ti meravigli che a nulla ti giovino i viaggi, dal momento che porti in giro te stesso?
Ciò stesso che ti ha mandato in esilio, ...continua a non darti tregua".
Che giovamento ti può dare la novità delle regioni? O la notizia delle città o dei luoghi?
E' un darti da fare vuoto. Tu vuoi sapere perchè questa fuga non ti giovi?
Ma in questa fuga tu porti te stesso.
E' il peso dell'anima che in precedenza tu devi deporre; prima, nessun luogo ti potrà piacere.
Lettera di Seneca a Lucilio
Esplorando l'animo mio avverto un senso di malessere quanto mai sgradevole,
che mi rende lunatico e lagnoso: insomma non sono malato, ma non sto neppure bene.
Io temo che con l'abitudine - la quale porta le cose a fossilizzarsi in una persistente stabilità - questo mio difetto possa mettere radici, giacché la continua dimestichezza con i nostri mali alla lunga ce li fa gustare ed amare come se fossero dei beni.
Seneca, De tranquillitate animi
Le grandi risorse dell'umanità sono dentro di noi e alla nostra portata,
ma noi chiudiamo gli occhi, e come persone nel buio più completo,
brancoliamo e impazziamo alla ricerca di quello che ci serve, senza mai trovarlo.
Lucio Anneo Seneca
Seneca
Ricordati di spogliare gli avvenimenti dal tumulto di pensieri che li accompagna e di considerarli nella loro essenza: capirai che in essi non c’è niente di terribile se non la nostra paura.
Lucio Anneo Seneca
Il sommo bene, cioè la felicità, non cerca al di fuori mezzi per realizzarsi; è un bene interiore e nasce tutto da se stesso; diventa schiavo della sorte se ricerca una parte di sé all'esterno.
Lucio Anneo Seneca
Seneca
Una qualsiasi vena del tuo corpo».
Seneca, “De ira” III, 15, 4
Il sommo bene, cioè la felicità, non cerca al di fuori mezzi per realizzarsi; è un bene interiore e nasce tutto da se stesso; diventa schiavo della sorte se ricerca una parte di sé all'esterno.
Lucio Anneo Seneca
Se mi arrenderò al piacere, dovrò arrendermi anche al dolore, alla fatica, alla povertà; anche l'ambizione e l'ira vorranno le mie energie, anzi sarò straziato fra tante passioni. Aspiro alla libertà; questo è il premio a cui sono rivolte tutte le mie fatiche. Mi chiedi che cosa sia la libertà?
È indipendenza da ogni cosa, da qualunque circostanza esterna, da qualunque necessità.
Lucio Anneo Seneca
Mutano i cieli sotto i quali ti trovi, ma non la tua situazione interiore,
poiché sono con te le cose da cui cerchi di fuggire
Lucio Anneo Seneca
Non si può trovare sollievo nella fuga
poiché si fugge sempre in compagnia di se stessi
Lucio Anneo Seneca
Dovresti cambiar l'anima, non il cielo.
A un tale che di ciò, al par di te, si lamentava, Socrate disse:
"Perchè ti meravigli che a nulla ti giovino i viaggi, dal momento che porti in giro te stesso?
Ciò stesso che ti ha mandato in esilio, ...continua a non darti tregua".
Che giovamento ti può dare la novità delle regioni? O la notizia delle città o dei luoghi?
E' un darti da fare vuoto. Tu vuoi sapere perchè questa fuga non ti giovi?
Ma in questa fuga tu porti te stesso.
E' il peso dell'anima che in precedenza tu devi deporre; prima, nessun luogo ti potrà piacere.
Lettera di Seneca a Lucilio
Esplorando l'animo mio avverto un senso di malessere quanto mai sgradevole,
che mi rende lunatico e lagnoso: insomma non sono malato, ma non sto neppure bene.
Io temo che con l'abitudine - la quale porta le cose a fossilizzarsi in una persistente stabilità - questo mio difetto possa mettere radici, giacché la continua dimestichezza con i nostri mali alla lunga ce li fa gustare ed amare come se fossero dei beni.
Seneca, De tranquillitate animi
Le grandi risorse dell'umanità sono dentro di noi e alla nostra portata,
ma noi chiudiamo gli occhi, e come persone nel buio più completo,
brancoliamo e impazziamo alla ricerca di quello che ci serve, senza mai trovarlo.
Lucio Anneo Seneca
Povero non è chi ha poco, ma chi vuole di più. (...)
Mi domandi quale sia la giusta misura della ricchezza?
Primo avere il necessario, secondo quanto basta.
Seneca, Lettere a Lucilio, I 2
Povero non è chi ha poco, ma chi vuole di più. (...)
Mi domandi quale sia la giusta misura della ricchezza?
Primo avere il necessario, secondo quanto basta.
Seneca, Lettere a Lucilio, I 2
Mi domandi quale sia la giusta misura della ricchezza?
Primo avere il necessario, secondo quanto basta.
Seneca, Lettere a Lucilio, I 2
I desideri naturali hanno limiti ben definiti,
quelli nati da una falsa opinione non ne hanno: il falso non ha confini.
Seneca
quelli nati da una falsa opinione non ne hanno: il falso non ha confini.
Sono CADUTE IN DISCREDITO LE COSE VERAMENTE DEGNE DI ONORE, e noi, DIVENUTI DI VOLTA IN VOLTA MERCANTI E MERCI, CERCHIAMO NELLE COSE NON LA QUALITÀ, MA IL PREZZO.
Seneca
«Da quando il denaro, che tanti magistrati e tanti giudici tiene avvinti, che addirittura crea magistrati e giudici, ha iniziato a venire in onore, il reale valore delle cose è caduto in discredito, e noi, diventati ora mercanti ora merce in vendita, non esaminiamo più la qualità, ma il prezzo. Per interesse siamo onesti, per interesse siamo disonesti, e inseguiamo la virtù fin tanto che c’è la speranza di guadagnarci, pronti a cambiare rotta se il vizio promette di più.
I nostri genitori ci hanno inculcato l’ammirazione per l’oro e l’argento, e la cupidigia, instillata in noi fin da piccoli, ha messo radici profonde ed è cresciuta con noi. Cosi il popolo intero, in tutte le altre cose discorde, su questo soltanto conviene: questo ammirano, questo si augurano per i loro cari, questo consacrano agli dèi, come espressione massima delle cose umane […]. I costumi si sono ridotti a un livello tale che la povertà è considerata maledetta e infamante, disprezzata dai ricchi, invisa ai poveri».
Lucio Anneo Seneca, Lettere a Lucilio
La casa del saggio è così: piccola, senza arredi superflui, senza rumore, senza cerimoniale, non custodita da portinai che suddividono la folla con astio mercenario; ma da quell’ingresso, spalancato e libero da portinai, la sorte non passa: sa che per lei non c’è posto, là dove non c’è nulla di suo
Lucio Anneo Seneca. La casa del saggio
Domus haec sapientis angusta, sine cultu, sine strepitu, sine apparatu, nullis adservatur ianitoribus turbam venali fastidiodigerentibus, sed per hoc limen vacuum et ab ostiariis liberum fortuna non transit: scit non esse illic sibi locum ubi sui nihil est.
LUCII ANNAEI SENECAE “Ad Serenum nec iniuriam nec contumeliam accipere sapientem. De constantia sapientis”, Carolus Rufus Fickert, Lipsiae 1845, volumen tertium, caput XV, 5, p. 61.
Seneca al suo discepolo... non usare una carica pubblica per imporre il tuo potere....
Delectat te, quemadmodum scribis, Lucili virorum optime, Sicilia et officium procurationis otiosae, delectabitque, si continere id intra fines suos volueris nec efficere imperium quod est procuratio.
A giudicare da quel che scrivi, ottimo Lucilio, la Sicilia ti piace e così pure la riposante carica di amministratore e continuerà a piacerti se saprai contenerla entro i suoi limiti senza trasformare in STRUMENTO DI POTERE QUELLO CHE E' SEMPLICE UFFICIO.
Seneca Naturale Quaestiones, liber IV
Sono CADUTE IN DISCREDITO LE COSE VERAMENTE DEGNE DI ONORE, e noi, DIVENUTI DI VOLTA IN VOLTA MERCANTI E MERCI, CERCHIAMO NELLE COSE NON LA QUALITÀ, MA IL PREZZO.
Seneca
«Da quando il denaro, che tanti magistrati e tanti giudici tiene avvinti, che addirittura crea magistrati e giudici, ha iniziato a venire in onore, il reale valore delle cose è caduto in discredito, e noi, diventati ora mercanti ora merce in vendita, non esaminiamo più la qualità, ma il prezzo. Per interesse siamo onesti, per interesse siamo disonesti, e inseguiamo la virtù fin tanto che c’è la speranza di guadagnarci, pronti a cambiare rotta se il vizio promette di più.
I nostri genitori ci hanno inculcato l’ammirazione per l’oro e l’argento, e la cupidigia, instillata in noi fin da piccoli, ha messo radici profonde ed è cresciuta con noi. Cosi il popolo intero, in tutte le altre cose discorde, su questo soltanto conviene: questo ammirano, questo si augurano per i loro cari, questo consacrano agli dèi, come espressione massima delle cose umane […]. I costumi si sono ridotti a un livello tale che la povertà è considerata maledetta e infamante, disprezzata dai ricchi, invisa ai poveri».
Lucio Anneo Seneca, Lettere a Lucilio
La casa del saggio è così: piccola, senza arredi superflui, senza rumore, senza cerimoniale, non custodita da portinai che suddividono la folla con astio mercenario; ma da quell’ingresso, spalancato e libero da portinai, la sorte non passa: sa che per lei non c’è posto, là dove non c’è nulla di suo
La casa del saggio è così: piccola, senza arredi superflui, senza rumore, senza cerimoniale, non custodita da portinai che suddividono la folla con astio mercenario; ma da quell’ingresso, spalancato e libero da portinai, la sorte non passa: sa che per lei non c’è posto, là dove non c’è nulla di suo
Lucio Anneo Seneca. La casa del saggio
Domus haec sapientis angusta, sine cultu, sine strepitu, sine apparatu, nullis adservatur ianitoribus turbam venali fastidiodigerentibus, sed per hoc limen vacuum et ab ostiariis liberum fortuna non transit: scit non esse illic sibi locum ubi sui nihil est.
LUCII ANNAEI SENECAE “Ad Serenum nec iniuriam nec contumeliam accipere sapientem. De constantia sapientis”, Carolus Rufus Fickert, Lipsiae 1845, volumen tertium, caput XV, 5, p. 61.
Seneca al suo discepolo... non usare una carica pubblica per imporre il tuo potere....
Delectat te, quemadmodum scribis, Lucili virorum optime, Sicilia et officium procurationis otiosae, delectabitque, si continere id intra fines suos volueris nec efficere imperium quod est procuratio.
A giudicare da quel che scrivi, ottimo Lucilio, la Sicilia ti piace e così pure la riposante carica di amministratore e continuerà a piacerti se saprai contenerla entro i suoi limiti senza trasformare in STRUMENTO DI POTERE QUELLO CHE E' SEMPLICE UFFICIO.
Seneca Naturale Quaestiones, liber IV
Bisogna sempre dire ciò che si pensa e pensare ciò che si dice:
le nostre parole devono concordare con il nostro modo di vivere
Lucio Anneo Seneca
Nessuno può portare per lungo tempo la maschera.
Tutte le finzioni rapidamente ritornano alla loro natura.
Seneca
Bisogna sempre dire ciò che si pensa e pensare ciò che si dice:
le nostre parole devono concordare con il nostro modo di vivere
Lucio Anneo Seneca
Nessuno può portare per lungo tempo la maschera.
Tutte le finzioni rapidamente ritornano alla loro natura.
Seneca
Vivi con quelli che possono renderti migliore e che tu puoi rendere migliori.
C’è un vantaggio reciproco, perché gli uomini, mentre insegnano, imparano.
Seneca
Ma se sei uomo, ammira chi tenta grandi imprese, anche se fallisce
Seneca
Nec recisa recedit - Mi spezzerò, ma non mi piegherò.
Seneca
Armando Dino Ciasca:
... Quel che non mi uccide mi fa diventare più forte
Frank Zappa II:
A ROMA SE DICE ...BARCOLLO MA NUN MOLLO
La filosofia non respinge né preferisce nessuno: splende a tutti.
La filosofia insegna ad agire, non a parlare
Seneca
DONARE non è facile, e chi pensa che lo sia sbaglia di grosso:
quel gesto, infatti, presenta molte difficoltà, almeno quando lo si compia non a casaccio o impulsivamente. Ad uno doneremo per farcelo amico, ad un altro per restituirgli un favore, ad un altro ancora per soccorrerlo; a questo per compassione, a quello perché merita di non perdersi tra i morsi della fame; ad alcuni invece non daremo nulla, anche se si trovano in ristrettezze, per il semplice fatto che se li aiutassimo non muoverebbero un dito per tirarsene fuori da sé; a certuni ci limiteremo ad offrire, ad altri, addirittura, imporremo di accettare.
Seneca
Sii servo del sapere, se vuoi essere veramente libero.
Seneca. Lettere a Lucilio
Nessuno che sia schiavo del proprio corpo è libero
Seneca
Non lasciar cadere e raffreddarsi gli slanci del tuo animo,
ma dominali e regolali, affinché quelli che sono solo slanci
diventino una costante disposizione dell' animo.
Seneca
Ho fatto ogni cosa per innalzarmi sulla moltitudine e mettermi in evidenza per qualche mio pregio: ma che altro ho ottenuto se non di espormi ai dardi e mostrare alla malvagità dove mordere?
Seneca
C’è un vantaggio reciproco, perché gli uomini, mentre insegnano, imparano.
Seneca
Seneca
Sii servo del sapere, se vuoi essere veramente libero.
Seneca. Lettere a Lucilio
Nessuno che sia schiavo del proprio corpo è libero
Seneca
ma dominali e regolali, affinché quelli che sono solo slanci
diventino una costante disposizione dell' animo.
Seneca
Una bella donna non è colei di cui si lodano le GAMBE o le BRACCIA, ma quella il cui ASPETTO COMPLESSIVO e' di tale bellezza da togliere la possibilità di ammirare le singole parti.
Seneca
[…] Questa matta di colpo ha perso la vista.
Ti racconto un fatto incredibile, ma vero: non sa di essere cieca; chiede continuamente al suo accompagnatore di condurla via, dice che la casa è buia. Ti sia chiaro che accade a tutti noi quello che in lei ci fa ridere: nessuno si rende conto di essere avaro, nessuno di essere avido. I ciechi, però, chiedono una guida, noi andiamo errando senza guida e diciamo: “Io non sono ambizioso, ma nessuno può vivere diversamente a Roma; io non sono uno spendaccione, ma è proprio la città a richiedere grandi spese; non è colpa mia se sono collerico, se non ho ancora stabilito una precisa condotta di vita: è colpa della mia giovane età”. Perché vogliamo ingannarci? Non viene dall'esterno il nostro male: è dentro di noi, sta nelle nostre stesse viscere e, perciò, difficilmente possiamo guarire: ignoriamo di essere malati. Se pure cominciassimo a curarci, quando potremo disperdere le enormi forze di tante malattie?
Seneca - Epistulae ad Lucilium 50
[…] Questa matta di colpo ha perso la vista.
Ti racconto un fatto incredibile, ma vero: non sa di essere cieca; chiede continuamente al suo accompagnatore di condurla via, dice che la casa è buia. Ti sia chiaro che accade a tutti noi quello che in lei ci fa ridere: nessuno si rende conto di essere avaro, nessuno di essere avido. I ciechi, però, chiedono una guida, noi andiamo errando senza guida e diciamo: “Io non sono ambizioso, ma nessuno può vivere diversamente a Roma; io non sono uno spendaccione, ma è proprio la città a richiedere grandi spese; non è colpa mia se sono collerico, se non ho ancora stabilito una precisa condotta di vita: è colpa della mia giovane età”. Perché vogliamo ingannarci? Non viene dall'esterno il nostro male: è dentro di noi, sta nelle nostre stesse viscere e, perciò, difficilmente possiamo guarire: ignoriamo di essere malati. Se pure cominciassimo a curarci, quando potremo disperdere le enormi forze di tante malattie?
Seneca - Epistulae ad Lucilium 50
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