sabato 25 febbraio 2012

Senofane. Omero ed Esiodo hanno ascritto agli dei tutto ciò che costituisce fra i mortali una vergogna ed una disgrazia; ruberie, adulteri, reciproci inganni...

“I mortali credono che gli dèi siano nati e che abbiano vesti, lingua e figura come loro. Ma se i buoi e i cavalli e i leoni avessero le mani, e con le mani potessero disegnare e compiere opere come quelle degli uomini, simili ai cavalli il cavallo raffigurerebbe gli dèi, e i buoi simili a buoi, e plasmerebbero i corpi degli dèi tali e quali essi stessi hanno, ciascuno secondo il proprio aspetto.” 
Senofane, “Silli”, VI-V sec. a.e.c.


Gli Dei non hanno svelato subito ai mortali tutti i segreti, ed essi allora attraverso un' attenta ricerca scoprono ora una cosa e ora un' altra, sempre migliorando
Senofane


La religione fu inventata dall'uomo, così come dall'uomo furono inventate l'agricoltura e la ruota, e in essa non v'è assolutamente nulla che giustifichi la credenza che i suoi inventori avessero l'ausilio di potenze più alte, terrene o d'altra natura. In alcuni suoi aspetti, essa è estremamente geniale, in altri di commovente bellezza, ma in altri ancora è così assurda da rasentare l'imbecillità.
Henry Louis Mencken, Trattato sugli Dei



[...] Tra Pitagora ed Eraclito, con cui avremo a che fare in questo capitolo, c’è un altro filosofo di minore importanza, Senofane. L’epoca in cui visse è incerta ed è essenzialmente determinata dal fatto che egli allude a Pitagora e Pitagora allude a lui. Fu ionio di nascita, ma passò la maggior parte della sua vita nell’Italia meridionale. Credeva che tutte le cose fossero fatte di terra e di acqua. Quanto agli dei, era un vivace libero pensatore.

"Omero ed Esiodo hanno ascritto agli dei tutto ciò che costituisce fra i mortali una vergogna ed una disgrazia; ruberie, adulteri, reciproci inganni... I mortali ritengono che gli dei siano stati generati come loro, abbiano vestiti come i loro e voce e forma... sì, e se i buoi ed i cavalli e i leoni avessero le mani e dipingessero ed eseguissero opere d’arte come gli uomini, i cavalli dipingerebbero gli deì come cavalli ed i buoi come buoi, rappresenterebbero i loro corpi secondo i loro vari aspetti... Gli Etiopi fanno i loro dei neri e con il naso schiacciato; i Traci dicono che i loro hanno occhi azzurri e capelli rossi». Senofane crede in un Dio, diverso dagli uomini come forma e pensiero, che «senza sforzo dirige tutte le cose con la sola intelligenza".
Senofane

[...] Senofane crede in un Dio, diverso dagli uomini come forma e pensiero, che «senza sforzo dirige tutte le cose con la sola intelligenza». Prendeva in giro le dottrine pitagoriche della trasmigrazione. «Una volta, dicono, egli (Pitagora) passava per un luogo dove stavano maltrattando un cane. “Fermatevi”, disse, “non colpitelo! è l’anima di un mio amico! L’ho riconosciuto quando ho sentito la sua voce”». Reputava impossibile raggiungere la verità nelle questioni teologiche: «Non esiste né esisterà mai un uomo che sappia l’assoluta verità intorno agli dei e a tutte le cose di cui io parlo. Sì, anche se ad un uomo capitasse di dire qualche cosa con assoluta esattezza, egli stesso non lo saprebbe; non si può far altro che esprimere delle opinioni». (Citato daEdwyn Bevan, Stoics and Sceptics, Oxford,1913, pagina 121 (edizione inglese). Senofane merita un posto nella serie dei razionalisti che si opponevano alle tendenze mistiche di Pitagora e di altri, ma come pensatore indipendente non è di primo piano.

Tratto da: Bertrand Russell, Storia della filosofia occidentale, Vol. I, Pag. 122 - 123





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