lunedì 16 gennaio 2012

Martin Luther King. Una rivolta è in fondo il linguaggio di chi non viene ascoltato





Una rivolta è in fondo il linguaggio di chi non viene ascoltato
Martin Luther King

Per farsi dei nemici non è necessario dichiarar guerra basta dire quel che si pensa
Martin Luther King

Cerca di scoprire il disegno che sei chiamato ad essere,
poi mettiti con passione a realizzarlo nella vita
Martin Luther King



SIATE IL MEGLIO
Poesia di Martin Luther King

Se non potete essere un pino sulla vetta del monte,
siate un cespuglio nella valle,
ma siate il miglior piccolo cespuglio sulla sponda del ruscello.
Se non potete essere una via maestra siate un sentiero.
Se non potete essere il sole siate una stella,
non con la mole vincete o fallite.
Siate il meglio di qualunque cosa siate
Cercate ardentemente di capire a cosa siete chiamati
e poi mettetevi a farlo appassionatamente.
Martin Luther King


Abbiamo imparato a volare come gli uccelli, a nuotare come i pesci,
ma non abbiamo imparato l’arte di vivere come fratelli.
Martin Luther King



Ogni uomo deve decidere se camminerà nella luce dell’altruismo creativo o nel buio dell’egoismo distruttivo. Questa è la decisione. La più insistente ed urgente domanda della vita è: "Che cosa fate voi per gli altri?  . . . Ignorare il male equivale ad esserne complici
Martin Luther King


NOI NON POSSIAMO IN BUONA COSCIENZA, OBBEDIRE ALLE VOSTRE LEGGI INGIUSTE, perché LA NON COOPERAZIONE COL MALE È UN OBBLIGO MORALE NON MENO DELLA COOPERAZIONE COL BENE. Metteteci in prigione e noi vi ameremo ancora. Lanciate bombe sulle nostre case e minacciate i nostri figli e noi vi ameremo ancora. Mandate i vostri incappucciati sicari nelle nostre case nella notte, batteteci e lasciateci mezzi morti e noi vi ameremo ancora. Ma SIATE SICURI CHE NOI VI VINCEREMO CON LA NOSTRA CAPACITÀ DI SOFFRIRE. Un giorno noi conquisteremo la libertà, ma non solo per noi stessi: faremo talmente appello al vostro cuore ed alla vostra coscienza che alla lunga conquisteremo voi e la nostra vittoria sarà una duplice vittoria. L’AMORE È IL POTERE PIÙ DURATURO CHE VI SIA AL MONDO. 
Martin Luther King. 


Non hai bisogno di vedere l'intera scalinata.
Inizia semplicemente a salire il primo gradino. 
Martin Luther King

Se non puoi essere una via maestra, sii un sentiero. 
Se non puoi essere il sole, sii una stella. Sii sempre il meglio di ciò che sei. 
Martin Luther King


Un giorno la paura bussò alla porta,
il coraggio si alzò e andò ad aprire
e vide che non c’era nessuno
Martin Luther King


Tutto quello che vuoi è dall'altra parte della paura
Jack Canfield




Quest'ora della storia ha bisogno di una cerchia di persone non conformiste particolarmente votate.
Il nostro pianeta barcolla sull'orlo dell'annientamento; nelle nostre vite vengono esaltati particolari moti d'orgoglio, odio ed egoismo; e gli uomini s'inchinano davanti ai falsi dei del nazionalismo e del materialismo.


La salvezza del nostro mondo da questo incombente destino arriverà non attraverso l'adattamento compiacente di una maggioranza conforme ma attraverso il creativo disadattamento di una minoranza non conforme.
Martin Luther King



La vigliaccheria chiede: è sicuro? L’opportunità chiede: è conveniente? La vana gloria chiede: è popolare? Ma la coscienza chiede: E' GIUSTO? Prima o poi arriva l'ora in cui bisogna prendere una posizione che non è nè sicura, nè conveniente, nè popolare; ma bisogna prenderla, perchè è giusta. 
Martin Luther King 

La vera misura di un uomo non si vede nei suoi momenti di comodità e convenienza bensì tutte quelle volte in cui affronta le controversie e le sfide
Martin Luther King


Restituire violenza alla violenza moltiplica la violenza, aggiungendo una più profonda oscurità a una notte ch’è già priva di stelle. L’oscurità non può allontanare l’odio; solo l’amore può farlo.
Martin Luther King


Con la violenza puoi uccidere colui che stai odiando, ma non uccidi l’odio.
La violenza aumenta l’odio e nient’altro.
Martin Luther King


La tenebra non può scacciare la tenebra: solo la luce può farlo. L'odio non può scacciare l'odio:  solo l'amore può farlo. L'odio moltiplica l'odio, la violenza moltiplica la violenza, la durezza moltiplica la durezza, in una spirale discendente di distruzione. 
Martin Luther King


Io ho un sogno:
LA NON VIOLENZA...

Martin Luther King

http://youtu.be/HrWJW-lH9GE


Martin Luther King. Il Discorso della Terra Promessa con la Profezia della sua morte.
"Bene, non so ora che cosa accadrà. Abbiamo dei giorni difficili davanti a noi.
Ma ora non importa. Perché sono stato sulla cima della montagna. E non mi interessa.
Come tutti vorrei vivere una lunga vita. La longevità ha la sua importanza.
Ma questo, adesso, non mi interessa. Voglio solo fare il volere di Dio.
E Dio mi ha permesso di salire sulla montagna. E di là ho guardato.
E ho visto la Terra Promessa. Forse non ci arriverò insieme a voi.
Ma voglio che questa sera voi sappiate che noi, come popolo,
arriveremo alla Terra Promessa.
E questa sera sono felice. Non ho paura di nulla.
Non ho paura di alcun uomo.
I miei occhi hanno visto la gloria del Signore che viene."
Discorso pronunciato il 3 aprile 1968,
vigilia del suo assassinio, nel Mason Temple, a Memphis
http://youtu.be/2g22AXOcS7w




Mi sono spesso chiesto perché i consigli non richiesti mi dessero così tanto fastidio.
Dopo quella nottata capii che essenzialmente la questione era dovuta non solo alla sensazione di essere dagli altri controllato, dagli altri giudicato e dagli altri giudicata quella che sarebbe dovuta essere la mia vita. Ma soprattutto che certuni in questo ritenessero essere più giuste per me le loro scelte, rispetto alle mie. La reputavo, come tutti la reputerebbero, una ferita alla mia libertà, alla mia serenità. E anche alle mie capacità e - si - ai miei errori. In ultimo - e vorrei anche qui scriverlo per non rischiare di una volta ancora dimenticarmene - vedevo nel mio reiterato e supino soggiacere a tanti consigli non chiesti e non corrispondenti alla mia persona, la creazione di una sempre più granitica abitudine da parte di certe persone a legiferare su di me, una sempre più stretta sensazione di una catena intorno a me. Soprattutto per questo ritenni così importante ricordarmi l'importanza del no.
Martin Luther King


 Il libro di cui stò per parlarvi è
 “La forza di amare” di Martin Luther King 
“Le vere prigioni, cari amici, sono quelle che costruiamo ogni giorno dentro noi stessi; i carcerieri siamo proprio noi stessi , quando non ci permettiamo di vedere, di guardare, di ascoltare, con cuore puro, con cuore nuovo, perché si può mettere in carcere il corpo ma non l’anima, non il pensiero” (Francesco De Sanctis). Lo aveva capito bene Francesco De Sanctis, intellettuale italiano nato in Irpinia più di un secolo fa, e questo stesso pensiero è stato riproposto molto più tardi, dopo un secolo, da Martin Luther King, Pastore Protestante, di colore, che LOTTA, uso il presente, PERCHE’ LUI E’ ANCORA VIVO NELLA COSCIENZA COLLETTIVA DI CIASCUNO DI NOI, CHE LOTTA PER UNA CAUSA GIUSTA, ANCHE A COSTO DELLA VITA. Martin Luther King in questa raccolta di sermoni, incita la sua gente a combattere, a combattere attraverso una guerra, parafrasando Gandhi, di cui Martin Luther King apprezzava il pensiero, UNA GUERRA NON VIOLENTA, per abbattere le barriere dell’odio e della disperazione. Ma per raggiungere questo importante traguardo, OCCORRE AMARE IL PROSSIMO, attraverso un amore che è UNIVERSALE, che PUO’ E DEVE ESSERE UNIVERSALE. Pochi anni fa, quando un’automobile che trasportava diversi membri della squadra di pallacanestro di un College negro ebbe un’incidente in una strada del sud, tre dei giovani rimasero gravemente feriti. Fu chiamata immediatamente un’ambulanza ma, arrivando sul posto dell’incidente, l’autista, che era un bianco, disse, senza cercare di scusarsi, che non era affare suo servire i negri. E tornò via. Il guidatore di un’automobile di passaggio portò generosamente i ragazzi al più vicino ospedale, ma il medico che li ricevette disse bellicosamente: “Non accettiamo negri in questo ospedale”. Quando i ragazzi finalmente arrivarono in un ospedale di colore […] uno era morto e gli altri due morirono trena e cinquanta minuti più tardi. Nonostante questi episodi, King esorta la sua gente ad amare, a perdonare e a non avere paura. Per quanto riguarda l’amore, ritroviamo in questo libro un concetto che ho più volte ritrovato nei libri di Coelho, ovvero: AGAPE, L’AMORE CHE TUTTO PUO’, l’amore di Dio verso gli uomini e degli uomini verso Dio e di conseguenza DEGLI UOMINI VERSO L’INTERA UMANITÀ E VERSO TUTTO IL CREATO, QUESTO È L’AMORE VERO, questo è l’amore autentico, di cui parla King. AGAPE, ci è stato consegnato il CONCETTO DI AGAPE DA PLATONE, lo ritroviamo infatti nei DIALOGHI DI PLATONE, e anche nel Vangelo. King scrive soprattutto di PERDONO, di amore, di fede, anche di comunismo, in un periodo in cui la guerra fredda era all’apice, in un periodo in cui la corsa agli armamenti aveva raggiunto i massimi livelli, in un periodo molto difficile per l’umanità: si temeva, infatti, una terza guerra mondiale. Eh, quindi, scrive, non solo per la sua gente, ma per tutti, per tutti gli americani, scrive anche di PAURA, AFFERMA CHE LA PAURA SI PUO’ SUPERARE MEDIANTE LA FEDE: “La paura ha bussato alla porta, la fede ha risposto. Non c’era nessuno là fuori”. Poi non si dimentica dell’INTERCONNESSIONE TRA GLI UOMINI, attraverso le tre dimensioni: la LARGHEZZA, la LUNGHEZZA, l’ALTEZZA, che ci portano ad AMARE NOI STESSI, gli uomini, e, quindi, soprattutto, Dio. “OGNI LAVORO CHE ELEVI L’UMANITÀ HA LA SUA DIGNITÀ E LA SUA IMPORTANZA E DOVREBBE ESSERE INTRAPRESO CON DILIGENZA E PERFEZIONE. SE UN UOMO È CHIAMATO AD ESSERE UNO SPAZZINO PER STRADA, EGLI DOVREBBE SPAZZARE LE STRADE PROPRIO COME MICHELANGELO DIPINGEVA O BEETHOVEN COMPONEVA MUSICA, O SHAKESPEARE SCRIVEVA POESIA (…) CERCATE ARDENTEMENTE DI SCOPRIRE CHE COSA SIETE CHIAMATI A FARE” “Riteniamo queste verità di per se stesse evidenti: che tutti gli uomini sono stati creati uguali”.
Martin Luther King,  La forza di amare. 


"I have a dream"

(di Martin Luter King)

https://youtu.be/yCVPrEcMnbY




I HAVE A DREAM - Washington, 28 agosto 1963 - discorso pronunciato da Martin Luther Ki
"I HAVE A DREAM" di Martin Luter King
Sono felice di unirmi a voi in questa che passerà alla storia come la più grande dimostrazione per la libertà nella storia del nostro paese. Cento anni fa un grande americano, alla cui ombra ci leviamo oggi, firmò il Proclama sull’Emancipazione. Questo fondamentale decreto venne come un grande faro di speranza per milioni di schiavi negri che erano stati bruciati sul fuoco dell’avida ingiustizia. Venne come un’alba radiosa a porre termine alla lunga notte della cattività.
Ma CENTO ANNI DOPO, IL NEGRO ANCORA NON È LIBERO; cento anni dopo, la vita del negro è ancora purtroppo paralizzata dai ceppi della segregazione e dalle catene della discriminazione; CENTO ANNI DOPO, IL NEGRO ANCORA VIVE SU UN’ISOLA DI POVERTÀ SOLITARIA IN UN VASTO OCEANO DI PROSPERITÀ MATERIALE; cento anni dopo; il negro langue ancora ai margini della società americana e si trova ESILIATO NELLA SUA STESSA TERRA.
Per questo siamo venuti qui, oggi, per RAPPRESENTARE LA NOSTRA CONDIZIONE VERGOGNOSA. In un certo senso siamo venuti alla capitale del paese per incassare un assegno. Quando gli architetti della repubblica scrissero le sublimi parole della Costituzione e la Dichiarazione d’Indipendenza, firmarono un "pagherò" del quale ogni americano sarebbe diventato erede. Questo "pagherò" permetteva che tutti gli uomini, si, i negri tanto quanto i bianchi, avrebbero goduto dei PRINCIPI INALIENABILI DELLA VITA, DELLA LIBERTÀ E DEL PERSEGUIMENTO DELLA FELICITÀ.
E’ ovvio, oggi, che l’America è venuta meno a questo "pagherò" per ciò che riguarda i suoi cittadini di colore. Invece di onorare questo suo sacro obbligo, L’AMERICA HA CONSEGNATO AI NEGRI UN ASSEGNO FASULLO; un assegno che si trova compilato con la frase: "fondi insufficienti". Noi ci rifiutiamo di credere che i fondi siano insufficienti nei grandi caveau delle opportunità offerte da questo paese. E quindi siamo venuti per incassare questo assegno, un assegno che ci darà, a presentazione, le ricchezze della libertà e della garanzia di giustizia.
Siamo anche venuti in questo santuario per ricordare all’America l’URGENZA APPASSIONATA DELL’ADESSO. Questo non è il momento in cui ci si possa permettere che le cose si raffreddino o che si trangugi il tranquillante del gradualismo. Questo è il momento di realizzare le promesse della democrazia; questo È IL MOMENTO DI LEVARSI DALL’OSCURA E DESOLATA VALLE DELLA SEGREGAZIONE AL SENTIERO RADIOSO DELLA GIUSTIZIA; questo è il momento di elevare la nostra nazione dalle sabbie mobili dell’ingiustizia razziale alla solida roccia della fratellanza; questo è il tempo di rendere vera la giustizia per tutti i figli di Dio. Sarebbe la fine per questa nazione se non valutasse appieno l’urgenza del momento. Questa estate soffocante della legittima impazienza dei negri non finirà fino a quando non sarà stato raggiunto un tonificante autunno di libertà ed uguaglianza.
Il 1963 non è una fine, ma un inizio. E coloro che sperano che i negri abbiano bisogno di sfogare un poco le loro tensioni e poi se ne staranno appagati, avranno un rude risveglio, se il paese riprenderà a funzionare come se niente fosse successo.
Non ci sarà in America né riposo né tranquillità fino a quando ai negri non saranno concessi i loro diritti di cittadini. I turbini della rivolta continueranno a scuotere le fondamenta della nostra nazione fino a quando non sarà sorto il giorno luminoso della giustizia.
Ma c’è qualcosa che debbo dire alla mia gente che si trova qui sulla tiepida soglia che conduce al palazzo della giustizia. IN QUESTO NOSTRO PROCEDERE VERSO LA GIUSTA META NON DOBBIAMO MACCHIARCI DI AZIONI INGIUSTE.
CERCHIAMO DI NON SODDISFARE LA NOSTRA SETE DI LIBERTÀ BEVENDO ALLA COPPA DELL’ODIO E DEL RISENTIMENTO. Dovremo per sempre condurre la nostra lotta al piano alto della DIGNITÀ e della DISCIPLINA. NON DOVREMO PERMETTERE CHE LA NOSTRA PROTESTA CREATIVA DEGENERI IN VIOLENZA FISICA. DOVREMO CONTINUAMENTE ELEVARCI ALLE MAESTOSE VETTE DI CHI RISPONDE ALLA FORZA FISICA CON LA FORZA DELL’ANIMA.
Questa meravigliosa nuova militanza che ha interessato la comunità negra non dovrà condurci a una mancanza di fiducia in tutta la comunità bianca, perché molti dei nostri fratelli bianchi, come prova la loro presenza qui oggi, sono giunti a capire che IL LORO DESTINO È LEGATO COL NOSTRO DESTINO, e sono giunti a capire che LA LORO LIBERTÀ È INESTRICABILMENTE LEGATA ALLA NOSTRA LIBERTÀ. Questa offesa che ci accomuna, e che si è fatta tempesta per le MURA FORTIFICATE DELL’INGIUSTIZIA, dovrà essere combattuta da un esercito di due razze. NON POSSIAMO CAMMINARE DA SOLI.
E mentre avanziamo, dovremo impegnarci a marciare per sempre in avanti. Non possiamo tornare indietro. Ci sono quelli che chiedono a coloro che chiedono i diritti civili: "Quando vi riterrete soddisfatti?" Non saremo mai soddisfatti finché il negro sarà vittima degli indicibili orrori a cui viene sottoposto dalla polizia.
Non potremo mai essere soddisfatti finché i nostri corpi, stanchi per la fatica del viaggio, non potranno trovare alloggio nei motel sulle strade e negli alberghi delle città. NON POTREMO ESSERE SODDISFATTI FINCHÉ GLI SPOSTAMENTI SOCIALI DAVVERO PERMESSI AI NEGRI SARANNO DA UN GHETTO PICCOLO A UN GHETTO PIÙ GRANDE.
NON POTREMO MAI ESSERE SODDISFATTI FINCHÉ I NOSTRI FIGLI SARANNO PRIVATI DELLA LORO DIGNITÀ DA CARTELLI CHE DICONO: "RISERVATO AI BIANCHI". Non potremo mai essere soddisfatti finché i negri del Mississippi non potranno votare e i negri di New York crederanno di non avere nulla per cui votare. No, non siamo ancora soddisfatti, e non lo saremo finché la giustizia non scorrerà come l’acqua e il diritto come un fiume possente.
Non ha dimenticato che alcuni di voi sono giunti qui dopo enormi prove e tribolazioni. Alcuni di voi sono venuti appena usciti dalle anguste celle di un carcere. Alcuni di voi sono venuti da zone in cui la domanda di libertà ci ha lasciato percossi dalle tempeste della persecuzione e intontiti dalle raffiche della brutalità della polizia. SIETE VOI I VETERANI DELLA SOFFERENZA CREATIVA. Continuate ad operare con la certezza CHE LA SOFFERENZA IMMERITATA È REDENTRICE.
Ritornate nel Mississippi; ritornate in Alabama; ritornate nel South Carolina; ritornate in Georgia; ritornate in Louisiana; ritornate ai vostri quartieri e ai ghetti delle città del Nord, sapendo che IN QUALCHE MODO QUESTA SITUAZIONE PUÒ CAMBIARE, E CAMBIERÀ. NON LASCIAMOCI SPROFONDARE NELLA VALLE DELLA DISPERAZIONE.
E perciò, amici miei, vi dico che, anche se dovrete affrontare le asperità di oggi e di domani, IO HO SEMPRE DAVANTI A ME UN SOGNO. E’ un sogno profondamente radicato nel sogno americano, CHE UN GIORNO QUESTA NAZIONE SI LEVERÀ IN PIEDI E VIVRÀ FINO IN FONDO IL SENSO DELLE SUE CONVINZIONI: NOI RITENIAMO OVVIA QUESTA VERITÀ, CHE TUTTI GLI UOMINI SONO CREATI UGUALI.
IO HO DAVANTI A ME UN SOGNO, CHE UN GIORNO SULLE ROSSE COLLINE DELLA GEORGIA I FIGLI DI COLORO CHE UN TEMPO FURONO SCHIAVI E I FIGLI DI COLORO CHE UN TEMPO POSSEDETTERO SCHIAVI, SAPRANNO SEDERE INSIEME AL TAVOLO DELLA FRATELLANZA.
Io ho davanti a me un sogno, che un giorno perfino lo stato del Mississippi, UNO STATO COLMO DELL’ARROGANZA DELL’INGIUSTIZIA, COLMO DELL’ARROGANZA DELL’OPPRESSIONE, SI TRASFORMERÀ IN UN’OASI DI LIBERTÀ E GIUSTIZIA.
Io ho davanti a me un sogno, che i miei quattro figli piccoli vivranno un giorno in una nazione nella quale NON SARANNO GIUDICATI PER IL COLORE DELLA LORO PELLE, MA PER LE QUALITÀ DEL LORO CARATTERE. Ho davanti a me un sogno, oggi!.
Io ho davanti a me un sogno, che un giorno ogni valle sarà esaltata, ogni collina e ogni montagna saranno umiliate, i luoghi scabri saranno fatti piani e i luoghi tortuosi raddrizzati e la gloria del Signore si mostrerà e tutti gli essere viventi, insieme, la vedranno. E’ QUESTA LA NOSTRA SPERANZA. Questa è la fede con la quale io mi avvio verso il Sud.
Con questa fede saremo in grado di STRAPPARE ALLA MONTAGNA DELLA DISPERAZIONE UNA PIETRA DI SPERANZA. Con questa fede saremo in grado di trasformare le stridenti discordie della nostra nazione in una bellissima sinfonia di fratellanza.
Con questa fede saremo in grado di lavorare insieme, di pregare insieme, di lottare insieme, di andare insieme in carcere, di difendere insieme la libertà, sapendo che UN GIORNO SAREMO LIBERI. Quello sarà il giorno in cui tutti i figli di Dio sapranno cantare con significati nuovi: paese mio, di te, dolce terra di libertà, di te io canto; terra dove morirono i miei padri, terra orgoglio del pellegrino, da ogni pendice di montagna risuoni la libertà; e se l’America vuole essere una grande nazione possa questo accadere.

Risuoni quindi la libertà dalle poderose montagne dello stato di New York.
Risuoni la libertà negli alti Allegheny della Pennsylvania.
Risuoni la libertà dalle Montagne Rocciose del Colorado, imbiancate di neve.
Risuoni la libertà dai dolci pendii della California.
Ma non soltanto.
Risuoni la libertà dalla Stone Mountain della Georgia.
Risuoni la libertà dalla Lookout Mountain del Tennessee.
Risuoni la libertà da ogni monte e monticello del Mississippi. Da ogni pendice risuoni la libertà.
E quando lasciamo risuonare la libertà, quando le permettiamo di risuonare da ogni villaggio e da ogni borgo, da ogni stato e da ogni città, acceleriamo anche quel giorno in cui tutti i figli di Dio, neri e bianchi, ebrei e gentili, cattolici e protestanti, sapranno unire le mani e cantare con le parole del vecchio spiritual: 
"Liberi finalmente, liberi finalmente; grazie Dio Onnipotente, siamo liberi finalmente".






come pensieri negativi o malesseri interiori, sin quando si alimentano rimarranno vivi e pesanti e non ci permetteranno di spiccare in volo


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