mercoledì 18 gennaio 2012

Jim Elliot. Il paradiso è un poliziotto inglese, un cuoco francese, un tecnico tedesco, un amante italiano: il tutto organizzato dagli svizzeri. L'inferno è un cuoco inglese, un tecnico francese, un poliziotto tedesco, un amante svizzero, e l'organizzazione affidata agli italiani.

Un uomo che non è passato attraverso l'inferno delle sue passioni non le ha superate.
Carl Gustav Jung

Nella seconda notte che seguì alla creazione del mio Dio una visione mi annunciò che avevo raggiunto il mondo infero. Mi trovo in un ambiente buio col soffitto a volta, il suolo è lastricato di pietre bagnate.
Nel mezzo si erge una colonna da cui penzolano corde e ganci [...].
Carl Gustav Jung, Libro Rosso (p. 288-a; 2010)

Il paradiso è un poliziotto inglese, un cuoco francese, un tecnico tedesco, un amante italiano: 
il tutto organizzato dagli svizzeri. L'inferno è un cuoco inglese, un tecnico francese, un poliziotto tedesco, un amante svizzero, e l'organizzazione affidata agli italiani. 
Jim Elliot

Pensateci, la religione attualmente convince la gente che c'è un uomo invisibile.
Che vive nel cielo e guarda quello che fai in ogni minuto di ogni giorno.
E l'uomo invisibile ha una lista speciale di 10 cose che non vuole che tu faccia.
Se farai anche solo una di queste cose ha pronto un posto speciale per te, pieni di fuoco e fiamme e fumo e tortura e angosce dove vivrai per sempre e soffrirai e brucerai e griderai fino alla fine dei tempi. Ma lui ti ama.
George Carlin. da Jammin in N«wYork, 1992

Inferno cristiano: fuoco. Inferno pagano: fuoco. Inferno maomettano: fuoco. Inferno indù: fiamme.
A credere alle religioni, dio è un rosticciere
Victor Hugo

Forse questo mondo è l'inferno di un altro pianeta
Thomas Huxley

Per l’uomo non c’è altro inferno che la stupidità o la malvagità dei suoi simili.
Marchese de Sade

L'intelligenza ognuno se la deve conquistare,
soltanto la stupidità si espande gratuitamente.
Erich Kästne

Il peggior crimine è la stupidità. Gli stupidi uccidono tutto ciò che non capiscono.
Davide Capelli

Dopo una lunga e coraggiosa vita, un valoroso samurai giunse nell'aldilà e fu destinato al paradiso. 
Era un tipo pieno di curiosità e chiese di poter dare prima un'occhiata anche all'inferno. 
Un angelo lo accontentò. Si trovò in un vastissimo salone che aveva al centro una tavola imbandita con piatti colmi di pietanze succulente e di golosità inimmaginabili. Ma i commensali, che sedevano tutt'intorno, erano smunti, pallidi, lividi e scheletriti da far pietà. "Com'è possibile?" chiese il samurai alla sua guida. "Con tutto quel ben di Dio davanti!" "Ci sono posate per mangiare, solo che sono lunghe più di un metro e devono essere rigorosamente impugnate all'estremità. Solo così possono portarsi il cibo alla bocca" Il coraggioso samurai rabbrividì. Era terribile la punizione di quei poveretti che, per quanti sforzi facessero, non riuscivano a mettersi neppure una briciola sotto ai denti. Non volle vedere altro e chiese di andare subito in paradiso. Qui lo attendeva una sorpresa. Il paradiso era un salone assolutamente identico all’inferno! Dentro l’immenso salone c’era un’infinita tavolata di gente seduta davanti ad un’identica sfilata di piatti deliziosi. Non solo: tutti i commensali erano muniti degli stessi bastoncini lunghi più di un metro, da impugnare all’estremità per portarsi il cibo alla bocca. C’era una sola differenza: qui la gente intorno al tavolo era allegra, ben pasciuta, sprizzante di gioia. “Ma com’è possibile?”, chiese stupito il coraggioso samurai. L’angelo sorrise: “All’inferno ognuno si affanna ad afferrare il cibo e portarlo alla propria bocca, perché così si sono sempre comportati nella loro vita. Qui al contrario, ciascuno prende il cibo con i bastoncini e poi si preoccupa di imboccare il proprio vicino”. Paradiso e inferno sono nelle tue mani. Oggi. 

La differenza tra un religioso e uno spirituale è che il primo crede nell'inferno, il secondo c'è già stato. Un religioso crede di essere nato nel peccato come essere impuro e imperfetto e che debba essere redento e quindi salvato, uno spirituale sa di essere nato assolutamente puro e perfetto e che deve solo ritrovare quella perfezione dimenticata e sepolta in lui
James Twyman


L'inferno non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione ed apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio.
Italo Calvino. Le città invisibili

‎"I peccatori bruceranno all'inferno per l'eternità", "E gli altri?", "Gli altri chi?".
Leo Ortolani

Sei così ipocrita che come l'ipocrisia ti avrà ucciso sarai all'inferno e ti crederai in paradiso.
Pier Paolo Pasolini

L'inferno potrebbe essere il luogo dove non c'è più speranza. 
Dove non ci sono vie d'uscita dalla sofferenza e dal dolore. 
Dove si resta intrappolati nei propri confini, senza vedere le proprie possibilità. 
Dove si vive in tenebre così fitte che nessuna luce potrà mai penetrarle. 
Kajsa Ingemarsson. Se potessi tornare indietro.


Il fatto di poter affermare con Sartre che "L'INFERNO SONO GLI ALTRI", pur AMMETTENDO CHE GLI ALTRI POSSONO ESSERE LA NOSTRA SALVEZZA, dimostra quanto SIAMO PROFONDAMENTE COINVOLTI NELLA VITA SOCIALE. I ricercatori che hanno esaminato le più potenti cause di stress che incidono sul sistema cardiovascolare sono giunti alla conclusione che I CONFLITTI E LE TENSIONI CON GLI ALTRI, MOLTO PIÙ CHE I RITMI DI LAVORO, LE PREOCCUPAZIONI FINANZIARIE O ALTRE DIFFICOLTÀ, "SONO DI GRAN LUNGA GLI EVENTI PIÙ STRESSANTI DELLA VITA QUOTIDIANA, in ragione dei loro effetti a breve e lungo termine sul benessere emotivo". La qualità delle relazioni con gli altri svolge da sempre un ruolo cruciale non soltanto per il benessere, ma anche per la sopravvivenza e il successo produttivo, al punto che L'INTERAZIONE SOCIALE È STATA ED È UNA DELLE INFLUENZE PIÙ PODEROSE SULL'EVOLUZIONE DEL CERVELLO UMANO. Una straordinaria dimostrazione di questo fatto è la nettissima CORRELAZIONE, EVIDENZIATA ORIGINARIAMENTE DEL PRIMATOLOGO ROBIN DUNBAR, CHE ESISTE TRA LE DIMENSIONI MEDIE DEI GRUPPI DI CIASCUNA SPECIE DI PRIMATI E LA PORZIONE DEL CERVELLO COSTITUITA DALLA NEOCORTECCIAQUANTO PIÙ GRANDE È IL GRUPPO DI APPARTENENZA, TANTO MAGGIORE È LA QUANTITÀ DI NEOCORTECCIA CHE SERVE PER AFFRONTARE LA VITA SOCIALE. I nostri antenati del Paleolitico erano soliti vivere in comunità più grandi rispetto ad altri primati, e di conseguenza la neocorteccia occupa una parte maggiore del nostro cervello. Poiché l'aumento della neocorteccia si è dimostrato fondamentale per la crescita del cervello umano, la relazione suggerisce che A FARCI DIVENTARE ANIMALI INTELLIGENTI POTREBBERO ESSERE STATE LE ESIGENZE DELLA VITA SOCIALE. (...) Ma se IL NOSTRO CERVELLO SI È SVILUPPATO IN UN ORGANO SOCIALE, METTENDOCI IN CONDIZIONE DI GESTIRE LE RELAZIONI CON GLI ALTRI, NON È CERTO PER OFFRIRCI UN SEMPLICE PASSATEMPO, ma per consentirci di assolvere l'importante COMPITO DI ORGANIZZARE CORRETTAMENTE LE NOSTRE RELAZIONI SOCIALI. E' per questo che prestiamo tanta attenzione ai rapporti con i nostri simili. DIVENTANDO I NOSTRI PIÙ ACERRIMI NEMICI O CONCORRENTI, GLI ALTRI POSSONO ESSERE L'INFERNO; MA QUANDO RAPPRESENTANO LA MIGLIORE FONTE DI COOPERAZIONE, CURA E SICUREZZA, POSSONO REGALARCI IL PARADISO.
Richard Wilkinson - Kate Pickett "La misura dell'anima"




L’uomo è un animale sociale” affermò Aristotele, sostenendo che la vita in società è più agevole per un essere umano. Sotto tutti gli aspetti perché il bisogno dell'altro è un bisogno psicofisico. Resta però il fatto che il principio primo dell'esistenza umana dovrebbe essere quello dell'individuazione del sè, sè che ci rende unici e, dovrebbe, individualmente in grado di tagliare il cordone ombelicale con l'altro. Fra questi due antipodi si snoda l'esistenza. Fra il bisogno di libertà e il bisogno di sentirsi parte di un tutto che dà sicurezza...Se riusciamo a conciliare questi due aspetti senza perdere autenticità potremo dire di aver avuto una vita "sana".....Agli altri, la nevrosi.



completamente d'accordo...bisogna evitare il più possibile persone negative e sgradevoli per il nostro benessere emotivo...della serie non è possibile andare d'accordo con tutti...alcuni soggetti possono procurarti danni irreversibili..




Credo che gli uomini e le donne non siano fatti per stare soli, che ormai è accertato anche scientificamente che le maggiori cause di stress sono i distacchi, gli abbandoni, tutto ciò che accade nella sfera dei sentimenti come gli abbandoni o le perdite. E certo qui si parla di un paradiso e di un inferno terrestri non dissimile poi a quelli spirituali comunque





Verissimo, da bambina in collegio dalle suore, ne ero,letteralmente terrorizzata, facevo le scale volando, perché ovunque c'erano,immagini di angeli e diavoli che si contendevano il cammino di vita dei fanciulli. Ancora ricordo nitidamente.




La vita è interdipendenza degli opposti. Com'è possibile un paradiso senza un inferno? 
ACCETTALI entrambi, allora la vita diverrà una sinfonia di opposti.



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