venerdì 27 gennaio 2012

William Shakespeare. Il tempo è molto lento per coloro che aspettano. Molto veloce per coloro che hanno paura. Molto lungo per chi si lamenta. Molto breve per quelli che festeggiano. Ma, per tutti quelli che amano, il tempo è eternità

No, Tempo, tu non ti vanterai che io muti!
Le tue piramidi costruite con rinnovata potenza
non sono per me nulla di nuovo, nulla di strano:
soltanto rivestimenti di uno spettacolo già visto.
I nostri giorni sono brevi, e perciò guardiamo stupiti
quello che ci propini di già vecchio,
e lo crediamo nato per il nostro desiderio
invece di pensare d ’averlo già udito raccontare.
William Shakespeare, Sonetto 123, w. 1-8

Il tempo è molto lento per coloro che aspettano.
Molto veloce per coloro che hanno paura.
Molto lungo per chi si lamenta.
Molto breve per quelli che festeggiano.
Ma, per tutti quelli che amano, il tempo è eternità
William Shakespeare, Aforismi

Quando conto l’orologio che racconta il tempo,
e vedo il giorno superbo sprofondato nell’odiosa notte;
quando osservo la viola non più in fiore,
e riccioli neri tutti inargentati di bianco;
quando alberi sublimi vedo nudi di foglie
che già al gregge schermarono la calura,
e il verde dell’estate, stretto in covoni,
portato sul carro con bianca ed ispida barba;
allora sulla tua bellezza mi vado interrogando,
che tra i resti del tempo te ne dovrai andare,
perché dolcezze e bellezze smarriscono se stesse
e muoiono veloci come altre ne vedono crescere veloci;
e niente contro la falce del Tempo può offrire difesa,
se non la prole che lo sfidi, quando ti toglierà di qui.
William Shakespeare. Sonetto n.12

When I do count the clock that tells the time,
And see the brave day sunk in hideous night;
When I behold the violet past prime,
And sable curls, all silvered o'er with white;
When lofty trees I see barren of leaves,
Which erst from heat did canopy the herd,
And summer's green all girded up in sheaves,
Borne on the bier with white and bristly beard,
Then of thy beauty do I question make,
That thou among the wastes of time must go,
Since sweets and beauties do themselves forsake
And die as fast as they see others grow;
And nothing 'gainst Time's scythe can make defence
Save breed, to brave him when he takes thee hence.

 

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