giovedì 5 gennaio 2012

Jon Krakauer. Nelle terre estreme. […] Non fissarti in un posto, muoviti, sii nomade, conquistati ogni giorno un nuovo orizzonte. […] La mia opinione è che non hai bisogno né di me né di nessun altro per portare questa gioia nella tua vita. E’ semplicemente lì che aspetta, che aspetta di essere afferrata, e tutto quello che devi fare è tendere la mano per prenderla. L’unica persona con cui combatti è te stesso e la tua testardaggine a non lanciarti in nuove esperienze


‎[…] Non fissarti in un posto, muoviti, sii nomade, conquistati ogni giorno un nuovo orizzonte. […]
La mia opinione è che non hai bisogno né di me né di nessun altro per portare questa gioia nella tua vita. E’ semplicemente lì che aspetta, che aspetta di essere afferrata, e tutto quello che devi fare è tendere la mano per prenderla. L’unica persona con cui combatti è te stesso e la tua testardaggine a non lanciarti in nuove esperienze.
da “Nelle terre estreme” di Jon Krakauer

Si ma non ci sarebbe bisogno di andare chissà dove, meglio viaggiare nelle terre del cuore e scoprire dalle nostre passioni il nostro vero essere. Seguire la natura, la felicità è nel nostro cuore e dobbiamo solo essere liberi di ascoltarla e non aver paura di obbedirgli, circondandoci di persone che ci capiscano, non cambierebbe nulla andando dall'altra parte del mondo e fare cose estreme, più estreme delle terre del nostro animo di cui abbiamo sempre paura di guardare non c'è. Riflessione dal libro "Il gabbiano Jonathan Livingston" !!!

penso che l'idea di muoversi sia solo una metafora per esortare ad aprire la mente, a essere indipendenti nella testa e agire, fare, contando solo su se stessi senza la paura che, il piu delle volte, ci frena....


http://www.ilgiardinodeilibri.it/libri/__nelle_terre_estreme.php?pn=750

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