venerdì 6 gennaio 2012

Amélie Nothomb. Lo spirito umano soffre di una carenza intellettuale fondamentale: per fargli comprendere il valore di una cosa, bisogna privarlo di quella cosa... L’assenza gli parla una lingua nota; la presenza è arabo per lui ...

La fame sono io. Per fame, intendo quel buco spaventoso di tutto l'essere, quel vuoto che attanaglia, quell'aspirazione non tanto all'utopica pienezza quanto alla semplice realtà: là dove non c'è niente, imploro che vi sia qualcosa.
Amélie Nothomb, Biografia della fame


«Se il tempo misura qualcosa in un essere umano, sono le ferite.
Penso di averle ricevute né più né meno di chiunque altro:
E dunque molte. Lungi dal corazzarmi,
questo comune destino mi ha messo il cuore a nudo.
Le mie reazioni sono più forti di prima»
Amelie Nothomb, La nostalgia felice



L’infelicità serve a qualcosa: io, per esempio, avevo recuperato la mia stanza e il mio diritto alla lettura. Non avevo mai letto tanto come in quel periodo: divoravo libri, sia per compensare le carenze passate sia per affrontare la crisi imminente. Chi crede che leggere sia una fuga è all’opposto della verità: leggere è trovarsi di fronte il reale nella sua massima concentrazione, il che, stranamente, è meno spaventoso che avere a che fare con le sue eterne diluizioni.
Amélie Nothomb


Mi sdraiavo su quel letto che tornava ad essere il mio. 
Riscoprivo il più grande lusso di questo pianetauna stanza tutta per sé
Un luogo in cui godere di una pace regale. Flaubert aveva bisogno di un urlatoio
io, invece, non potevo vivere senza un sognatoio, una stanza in cui non ci fosse niente e nessuno, alcun ostacolo al vagabondare infinito dello spirito, dove l’unico arredo fosse la finestra: quando una camera ha una finestra, si ha la proprio porzione di cielo. Cos’altro desiderare?
Amélie Nothomb


Si vede subito quando uno legge. Chi legge, chi legge veramente, è altrove.
Amélie Nothomb




Il sogno dei fisici è arrivare a spiegare l'universo a partire da una sola legge. 
Sembra sia molto difficile. Se fossi un universo, esisterei grazie a quest'unica forza: la fame. Non si tratta di aggiudicarsi il monopolio della fame; è la qualità umana più diffusa. Ho tuttavia la pretesa di essere una campionessa in questo campo. 
Perfino nei miei ricordi più remoti, morivo sempre di fame.
Appartengo a un ambiente agiato: a casa mia non è mai mancato niente. 
E questo che mi suggerisce di vedere nella mia fame una caratteristica personale: 
non è spiegabile socialmente. 
Va precisato che la mia fame è da intendersi nel senso più ampio: se fosse stata solo fame di alimenti, forse non sarebbe stata così grave. Ma esiste una fame che è solo di cibo? 
Esiste una fame del ventre che non sia indizio di una fame più generalizzata? 
Per fame, intendo quel buco spaventoso di tutto l'essere, quel vuoto che attanaglia, quell'aspirazione non tanto all'utopica pienezza quanto alla semplice realtà: 
là dove non c’è niente, imploro che vi sia qualcosa. […]
Amélie Nothomb, Biografia della fame


Avevo appena scoperto l'orribile notizia che ogni essere umano scopre un giorno o l'altro:
quello che ami, tu lo perderai. [,,,]
“Quanto ti è stato dato, ti verrà ripreso”: tutta la tua vita sarà scandita da un lutto. [...]
E sarà sempre e solo il primo di una serie così lunga che nemmeno te lo immagini.
Lutto in senso stretto, poiché non recupererai niente, non ritroverai niente: cercheranno di raggirarti come Dio raggirò Giobbe "restituendogli" un'altra moglie, un'altra dimora, degli altri figli. Ahimè non sarai abbastanza stupida da lasciarti ingannare. [...]
Di fronte alla scoperta di questa infinita spoliazione, esistono solo due comportamenti possibili: o si decide di non legarsi agli esseri e alle cose, allo scopo di rendere meno dolorosa l'amputazione oppure, al contrario, si decide di amare ancora di più gli esseri e le cose, di mettercela tutta: “siccome non passeremo molto tempo insieme, ti darò in un anno l'amore che avrei potuto darti in tutta una vita". [...]
Visto che tutto quello che ti è stato dato ti verrà ripreso, hai il dovere di ricordarti di questi tesori. Il ricordo ha lo stesso potere della scrittura: quando vedi la parola gatto in un libro, il suo aspetto è ben diverso dal micio dei vicini che ti ha guardato con quegli occhi così belli. Eppure, vedere la parola scritta ti procura un piacere simile alla presenza del gatto, al suo sguardo dorato posato su di te. “Oramai vivrai solo di consacrazioni. I momenti che lo meriteranno saranno coperti con un mantello di ermellino e incoronati nella cattedrale del tuo cranio. Le tue emozioni diventeranno le tue dinastie”.
Amélie Nothomb, "Metafisica dei tubi"


Lo spirito umano soffre di una carenza intellettuale fondamentale: per fargli comprendere il valore di una cosa, bisogna privarlo di quella cosa. L’assenza gli parla una lingua nota; la presenza è arabo, per lui. 
Amélie Nothomb



assenza doppia presenza...ma talvolta, se si tratta di persone, decidono di andarsene e non tornare...il più grande errore è quello di dare tutto per scontato



Da noi si dice: ' il bene si apprezza quando si perde'



vero, andando via da una certa situazione dove non venivo sufficientemente apprezzata da una persona...mi sono ritrovata ad essere perseguitata dalla stessa perché doveva avermi a tutti i costi... "o mia o di nessuno", continuava a ripetermi.  Non poteva accorgersene prima che esistevo? Perché poi la mancanza l'ha sentita e ancora mi insegue in ogni dove?

Il senso di colpa è un fenomeno assurdo:
non sono mai i colpevoli a soffrirne.
Spesso sono le vittime a farsene carico.
Amélie Nothomb






Purtroppo pare che sia proprio così. Quasi sempre il senso di colpa ingiustificato è frutto di una struttura mentale costruita sulla violenza psicologica, non a caso nelle società maschiliste sono maggiormente le donne ad esserne vittime anche se in senso generale la cultura oscurantista spesso supportata dalle istituzioni religiose, pur privilegiando il femminile strizza l'occhietto anche al maschile..



Gli amanti della buona musica e dei migliori aforismi.






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