mercoledì 26 luglio 2017

Abramovic. L’esperimento si dimostrava semplice: l’artista Abramovic doveva restare immobile come se fosse un oggetto inanimato, per un periodo di 6 ore. Durante questo periodo, i partecipanti e i visitatori, potevano interagire con il suo corpo ed usare su di esso, i 72 oggetti esposti su un tavolo vicino. Sul tavolo l’artista aveva collocato anche il seguente messaggio: istruzioni: – Ci sono 72 elementi sul tavolo e si possono usare liberamente su di me. – Premessa: io sono un oggetto. Durante questo periodo, mi prendo la piena responsabilità di ciò che accade. – Durata: 6 ore (20: 00-02h00) C’era oggetti di piacere, come piume, bastoncini di seta, fiori, acqua .. e altri di dolore e di morte, come coltelli, catene, una pistola carica. All’inizio il pubblico sembrava titubante. Qualcuno la decorava con i fiori, altri la legavano con una corda, altri ancora le procuravano solletico … Dopo si sono scatenati … L’uso delle catene, il corpo bagnato con dell’acqua, intensificava le reazioni e le emozioni del pubblico. Il critico d’arte Thomas McEvilley, che ha partecipato all’evento, ricorda come la violenza andasse intensificandosi. “L’esperimento è iniziato quasi con timore. Qualcuno le girava intorno. Qualcuno le alzava braccia in aria … qualcuno la toccava intimamente… Ma poi un uomo ha usato una lama di rasoio per farle un taglio sul collo e un altro ha scelto di usare le spine di una rosa per graffiarle la pancia. “Un terzo, ha iniziato a tagliare i suoi vestiti con una lama di rasoio. Verso la fine , le stesse lame hanno cominciato a ferirle la pelle. Iniziano diversi approcci sessuali, ma lei era così concentrata nella sua parte, che avrebbe resistito ad uno stupro o anche al suo assassinio “, spiega McEvilley. Estremo il momento in cui nelle mani dell’Abramovich viene messa la pistola carica, appoggiata e diretta al collo. Nelle ultime ore, la performance è diventata ancora più spaventosa.


L’esperimento si dimostrava semplice: l’artista Abramovic doveva restare immobile come se fosse un oggetto inanimato, per un periodo di 6 ore. Durante questo periodo, i partecipanti e i visitatori, potevano interagire con il suo corpo ed usare su di esso, i 72 oggetti esposti su un tavolo vicino.

Sul tavolo l’artista aveva collocato anche il seguente messaggio:

istruzioni:
– Ci sono 72 elementi sul tavolo e si possono usare liberamente su di me.
– Premessa: io sono un oggetto. Durante questo periodo, mi prendo la piena responsabilità di ciò che accade.
– Durata: 6 ore (20: 00-02h00)

C’era oggetti di piacere, come piume, bastoncini di seta, fiori, acqua .. e altri di dolore e di morte, come coltelli, catene, una pistola carica. All’inizio il pubblico sembrava titubante. Qualcuno la decorava con i fiori, altri la legavano con una corda, altri ancora le procuravano solletico …

Dopo si sono scatenati …
L’uso delle catene, il corpo bagnato con dell’acqua, intensificava le reazioni e le emozioni del pubblico. Il critico d’arte Thomas McEvilley, che ha partecipato all’evento, ricorda come la violenza andasse intensificandosi. “L’esperimento è iniziato quasi con timore. Qualcuno le girava intorno. Qualcuno le alzava braccia in aria … qualcuno la toccava intimamente…

Ma poi un uomo ha usato una lama di rasoio per farle un taglio sul collo e un altro ha scelto di usare le spine di una rosa per graffiarle la pancia.

“Un terzo, ha iniziato a tagliare i suoi vestiti con una lama di rasoio. Verso la fine , le stesse lame hanno cominciato a ferirle la pelle. Iniziano diversi approcci sessuali, ma lei era così concentrata nella sua parte, che avrebbe resistito ad uno stupro o anche al suo assassinio “, spiega McEvilley.

Estremo il momento in cui nelle mani dell’Abramovich viene messa la pistola carica, appoggiata e diretta al collo.

Nelle ultime ore, la performance è diventata ancora più spaventosa.

“Sono stata violentata”, ricorda l’artista Marina Abramovic. “Hanno tagliato i miei vestiti e sono stata parzialmente denudata, mi hanno frustata con le spine di una rosa sul ventre.” 

Il risultato?
Quest’opera d’arte ha dimostrato quanto rapidamente la violenza contro gli altri si intensifichi quando le circostanze sono favorevoli.

Sei ore dopo l’esperimento, l’artista girava ancora nella stanza, ma i partecipanti evitavano di guardarla in viso. Le persone si comportavano con una certa normalità, come se avessero già dimenticato la loro aggressione contro la donna.

“Questo lavoro rivela qualcosa di terribile sull’ umanità. Dimostra quanto velocemente una persona può far male in circostanze favorevoli. L’esperimento mostra come sia facile disumanizzare, abusare, di una persona che non lotta, che non si difende. Dimostra inoltre, che fornendo lo scenario adatto, la maggior parte delle persone apparentemente “normali” , puo’ diventare estremamente violenta. ”

Certamente un lavoro controverso, ma illuminante, che ci fa pensare a come gli esseri umani siano tendenzialmente violenti e come questa violenza possa essere facilmente esternata, quando si sa, di non essere giudicati. Spaventoso, non è vero?

http://www.piccolestorie.net/2017/05/22/donna-permette-al-pubblico-usare-suo-corpo-un-oggetto-6-ore-quello-accaduto-agghiacciante/




La banalità del male: basta un contesto facilitante e la nostra debole moralità crolla
Mi ha ricordato le avvilenti conclusioni di Zimbardo e Adorno nei loro esperimenti.
[...] Non c'è stata nessuna selezione. Erano le persone che entravano spontaneamente alla mostra. 
Non è un esperimento di laboratorio, è un'osservazione in contesto naturale ma direi che il pubblico era casuale.



aspetta un attimo. Direi che il "risultato" dell'esperimento dipende molto anche da chi partecipa ad esso. Chi erano le persone che hanno "usato" l'artista? Chiaro che se mi prendi padri di famiglia, o un gruppo di buddisti forse non succede niente mentre se mi vai a pescare gli elementi da un rave party BDSM bhe forse le cose cambiano un po.... [...] nessuno è immune al male ma ci sono livelli e livelli. Personalmente io sono ben lontano dall'essere un santo ma ho i miei limiti e mentre ci sono cose che in situazioni favorevoli potrei fare, non mi passerebbe per l'anticamera del cervello di stuprare una donna solo perche lei sta li immobile e mi firma un documento dove "si prende la responsabilita". 
Il mio commento non era sull'essere o meno immuni a qualcosa ma sul fatto che le reazioni estremiste dell'esperimento in questione erano già presenti in quelle persone e con un gruppo diverso forse sarebbe stato molto diverso il risultato.





Conosco questa performance della Abramovic. 
Concordo con quanto affermato nell'articolo, tuttavia non è stato scritto che si vennero a creare due "macrogruppi" di persone: il primo è quello descritto sopra, il secondo è quello formato da persone che si opposero alle violenze, e provarono a difenderla.
È vero, il male è insito in ognuno di noi e ci sono delle circostanze che "lo favoriscono". 
Ma resta comunque una scelta, a mio modestissimo avviso.




C'e da dire peró, che non è che le.condizioni erano neutre.per cui la.violenza umana emerga semplicemente perchè si può... il pubblico è stato sfidato dalla stessa performance, con la.premessa «sono un oggetto», e con i 72 elementi per.niente scelti a caso (come la.pistola carica)



dal mio punto di vista la prima responsabilità, distruttrice e masochista, è dell'artista che invita il pubblico ad esprimere il peggio di sè attraverso le sue scelte: comincia con il definirsi un oggetto e lo sottolinea; invita ad usare su di lei liberamente gli oggetti; e si prende la responsabilità di quel che accade. Le premesse, tutte, potevano far prevedere quel che sarebbe successo.



Non è arte...ne' parte...una ricerca che mi lascia molto perplessa sullo stato psico fisico della "artista"...non metto in dubbio che questo sacrificio non sia servito ad illuminarci sulla condizione disumana in cui l'uomo versi e ciò che l'occasione induca a fare anche tra gli insospettabili...ma a me convince ben poco questa istigazione a delinquere...perché? A che fine? Disistima? Oppure scendiamo più giù.... Masochismo? Una sfida pessima direi ai confini di una irrealtà assurda...vittimismo o altro...non credo ad una utilità dal punto di vista scientifico...credo più alla lucida follia di una persona in bilico tra oblio e estasi...




Piu' che un'esibizione artistica mi pare un'esperimento psicologico! 
(Tenendo conto anche delle riflessioni di Beatrice Impronta,che comunque probabilmente sono state fatte anche da altri e forse anche da chi le ha usato delle violenze...un masochista che esponga il suo corpo nudo sembra quasi sollecitare le istanze degli individui sadici presenti...con questo non li si giustifica,ma quegli oggetti da usare su di lei potevano sembrare una specie di provocazione)




L'artista ha "solo" dipinto un quadro, usando come pennelli le pulsioni e le fragilità umane. 
Il ritratto finale non è stato il suo corpo, usato ed abusato, ma il comportamento della gente durante ma soprattutto dopo le 6 ore. In fondo i veri usati ed abusati sono stati proprio loro. Oggi le cose non sono molto cambiate e l'uomo ha bisogno del consenso della massa per tirar fuori, pubblicamente, le proprie debolezze o della certezza dell'immunità. Se avessimo la certezza della inesistenza di un Dio...il mondo si distruggerebbe in pochissimo tempo.




Sembra quasi che alcuni abbiano volutamente punito la donna, della serie: Stai qui ferma e lasci fare tutto? Ora vediamo se reagisci!! Credo che in parte questo sia stato il ragionamento fatto da alcuni soggetti. Loro dei mostri, lei... al suo posto non l' avrei fatto, queste forme d' arte estreme, che mettono a rischio la vita...non le capisco.







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