martedì 11 luglio 2017

Michail Bulgakov, Cuore di cane. Gli spazzini, fra tutti i proletari, sono i più vigliacchi; sono canaglie, feccia dell'umanità, sono la categoria più bassa. Per i cuochi, be', per i cuochi è un altro paio di maniche; prendi, per esempio, la buonanima di Vlas di via Prečìst'enka. Ha salvato la vita a un sacco di cani! [...] Vlas era un grand'uomo, un cuoco da signori: il cuoco dei conti Tolstoj! Niente a che vedere con quei dannati cuochi del Consiglio dell'Amministrazione Normale. [...] Una dattilografa di nona categoria guadagna quarantacinque rubli. Le calze di seta, d'accordo, gliele regala l'amante; ma quante umiliazioni deve ingoiare, per quel filo di seta! [...] Mi fa una pena, la ragazza! Ma io mi faccio ancora più pena. Non parlo per egoismo, questo no, ma effettivamente c'è una bella differenza tra lei e me. Lei perlomeno a casa se ne sta al caldo e io invece...dove vado io? Uuuuhhh...!



«Col terrore non si ottiene nulla da nessun animale qualunque sia il suo grado di sviluppo. L'ho sempre affermato, lo affermo e lo affermerò sempre. È inutile credere di poter fare qualcosa con il terrore.»
Michail Bulgakov, Cuore di cane


«Ma l’espressione degli occhi, li non si sbaglia, che li guardi da vicino o da lontano. 
Eh sì, sono assai importanti gli occhi, sono una specie di barometro. Vedi chi ha una grande aridità nell’anima, chi senza una ragione può schiaffarti la punta dello stivale nelle costole, e chi invece ha paura di tutto e di tutti».
Michail Bulgakov, Cuore di cane


«Gli spazzini, fra tutti i proletari, sono i più vigliacchi; sono canaglie, feccia dell'umanità, sono la categoria più bassa. Per i cuochi, be', per i cuochi è un altro paio di maniche; prendi, per esempio, la buonanima di Vlas di via Prečìst'enka. Ha salvato la vita a un sacco di cani! [...] Vlas era un grand'uomo, un cuoco da signori: il cuoco dei conti Tolstoj! Niente a che vedere con quei dannati cuochi del Consiglio dell'Amministrazione Normale. [...] Una dattilografa di nona categoria guadagna quarantacinque rubli. Le calze di seta, d'accordo, gliele regala l'amante; ma quante umiliazioni deve ingoiare, per quel filo di seta! [...] Mi fa una pena, la ragazza! Ma io mi faccio ancora più pena. Non parlo per egoismo, questo no, ma effettivamente c'è una bella differenza tra lei e me. Lei perlomeno a casa se ne sta al caldo e io invece...dove vado io? Uuuuhhh...!»
Michail Bulgakov, Cuore di cane


"Che cos'è questo vostro caos economico? Una vecchia con il bordone? Una strega che ha rotto tutti i vetri e ha spento tutte le lampade? Il caos economico non esiste. Che cosa volete dire con queste parole?"
"Ecco cos'è: se ogni sera, invece di operare, io cominciassi a cantare in coro nel mio appartamento, avrei un bel caos economico. Se entrando nel gabinetto cominciassi, scusate l'espressione, a orinare fuori della tazza e altretanto facessero Zina e Dar'ja Petrovna, nel gabinetto si avrebbe un bel caos economico. Quindi, vuole dire che il caos economico non è nei gabinetti, ma nelle teste. Perciò, quando tutti questi che cantano in coro si mettono a urlare "distruggiamo il caos economico!", a me viene soltanto da ridere… Ve lo giro, mi viene da ridere! Significa che ciascunodi loro dovrebbe darsi dei gran pugni in testa! Quando si sarà picchiato abbastanza, per liberarsi da tutte le allucinazioni e si sarà messo a pulire i ripostigli, e ciascuno farà il suo lavoro, il caos economico svanirà come per incanto".
"Il tempo lo trova sempre chi non ha fretta…Io sono favorevole alla divisione del lavoro: che quelli del teatro Bolsoj cantino, e io farà le mie operazioni. Così andrà tutto bene senza nessun caos economico"
M. Bulgakov, "Cuore di cane".

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"Что такое эта ваша "разруха"? Старуха с клюкой? Ведьма, которая выбила все стекла, потушила все лампы? Да ее вовсе не сушествует! Что вы подразумеваете под этим словом? - яростно спросил Филипп Филиппович у несчастной деревянной утки, висящей кверху ногами рядом с буфетом, и сам же ответил за нее: - Это вот что: если я, вместо того, чтобы оперировать, каждый вечер начну у себя в квартире петь хором, у меня настанет разруха. Если я, посещая уборную, начну, извините меня за выражение, мочиться мимо унитаза и то же самое будут делать 3ина и Дарья Петровна, в уборной начнется разруха. Следовательно, разруха не в клозетах, а в головах. 3начит, когда эти баритоны кричат "Бей разруху!" - я смеюсь. (Лицо Филипп Филиппович перекосило так, что тяпнутый открыл рот.) Клянусь вам, мне смешно! Это означает, что каждый из них должен лупить себя по затылку! И вот, когда он вылупит из себя всякие галлюцинации и займется чисткой сараев - прямым своим делом, разруха исчезнет сама собой".
"Успевает всюду тот, кто никуда не торопится... Я сторонник разделения труда. В Большом пусть поют, а я буду оперировать. Вот и хорошо, и никаких разрух"
Михаил Булгаков. Собачье сердце. 1924


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