10° Edizione - Convegno Internazionale
La Qualità dell'integrazione scolastica e sociale
L'evento più atteso per fare il punto su
educazione, inclusione e disabilità
Chi sono gli alunni con Bisogni Educativi Speciali
Nel 2005 Dario Ianes ha proposto una diversa accezione di BES non più come raccolta estesa di numerose diagnosi cliniche aggiunte a quelle di disabilità, ma come la possibilità aperta, dinamica e anche transitoria, di comprendere tutte le situazioni di funzionamento problematico per la persona, che da tale problematicità viene ostacolata nell’ottenere risposte soddisfacenti ai propri bisogni.
Questa situazione di bisogno educativo speciale può essere del tutto transitoria, se cambiano le condizioni che l’hanno originata, e dunque da essa si può uscire, diversamente da quanto accade con quasi tutte le altre etichette cliniche.
Il concetto di BES quindi non è clinico, ma deriva da un’esigenza di equità nel riconoscimento, da parte della scuola e dei sistemi di welfare, delle varie situazioni di funzionamento che vanno «arricchite» di interventi speciali, di individualizzazione e personalizzazione.
Possiamo quindi definire alunni con Bisogni Educativi Speciali tutti quegli alunni che evidenziano una difficoltà nell’apprendimento e nella partecipazione sociale, rispetto alla quale è richiesto un intervento didattico mirato, individualizzato e personalizzato, nel momento in cui le normali misure e attenzioni didattiche inclusive non si dimostrano sufficienti a garantire un percorso educativo efficace.
Il concetto di Bisogno Educativo Speciale (BES) quindi descrive una macrocategoria che comprende dentro di sé tutte le possibili difficoltà educative e apprenditive degli alunni. Tra queste, le situazioni di disabilità certificata secondo la Legge 104/92, quelle legate a difficoltà che si presentano in caso di DSA, di disturbo da deficit di attenzione/iperattività e in altre condizioni di problematicità psicologica, comportamentale, relazionale e apprenditiva di origine socioculturale e linguistica, così come in tutti i casi in cui è ancora in corso la procedura diagnostica, ma il bisogno educativo è già emerso nella quotidianità scolastica.
Ai Bisogni Educativi Speciali sono dedicati i seguenti workshop
- #1 - Valorizzare le differenze: proposte metodologiche per una classe inclusiva
- #6 - Didattica dell'inglese per bambini con Bisogni Linguistici Specifici
- #17 - Strategie di intervento per bambini oppositivo provocatori
- #20 - Quali competenze per gli insegnanti specializzati nel sostegno?
- #28 - L'inclusione nella valutazione
- #32 - L'autovalutazione della qualità inclusiva nella scuola e nella didattica
- #37 - Proposte di ausili "fai da te" per la didattica personalizzata
- #41 - La Buona scuola è la scuola dell'inclusione. Il ruolo della Pedagogia Speciale
- #46 - Bisogni Educativi Speciali: dalla ricerca scientifica alla realizzazione di strumenti a supporto della scuola
- #47 - Il lavoro con il bambino ADHD a scuola: strategie psicoeducative e didattiche
- #59 - 7 punti chiave per la didattica inclusiva: libri di testo e metodologie efficaci in classe
- #67 - Disprassia evolutiva, disturbo della coordinazione motoria e processi di apprendimento
- # 70 - Prodotti multimediali autocostruiti per l'inclusione
- #74 - Nessuno è escluso. Il Metodo Feuerstein e le metodologie attive in risposta ai Bisogni Educativi Speciali
Discalculia, dislessia, ADHD, disturbo del linguaggio e della coordinazione motoria.
Un'infografica per fare chiarezza sui BES.
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