mercoledì 5 ottobre 2016

Chomsky: non siamo scimmie, l’intelligenza del linguaggio è innata. Nessuno sostiene che le regole del linguaggio sono innate. Piuttosto, la capacità del linguaggio possiede una componente genetica, fondamentale. Se questo non fosse vero, l’acquisizione della lingua dei bambini sarebbe un miracolo

Chomsky
non siamo scimmie, 
l’intelligenza del linguaggio è innata.


In un'intervista esclusiva con La Voce di New York, Noam Chomsky critica le teorie di Daniel Everett e anche la lingua di Trump.

Intervista con "il padre della linguistica moderna" Noam Chomsky, filosofo, scienziato cognitivo, linguista, storico, critico sociale, noto anche per le sue posizioni politiche anti establishment: "Nessuno sostiene che le regole del linguaggio sono innate. Piuttosto, la capacità del linguaggio possiede una componente genetica, fondamentale. Se questo non fosse vero, l’acquisizione della lingua dei bambini sarebbe un miracolo".


Il Dr. Noam Chomsky, professore emerito presso il Massachusetts Institute of Technology (MIT),  è conosciuto come il fondatore della grammatica trasformazionale, il più importante contributo alla linguistica teorica del XX secolo. Chomsky è autore di oltre 100 libri su temi come la linguistica, la guerra, la politica e i mass media. La sua teoria sulla “Grammatica universale” –la quale afferma che nel nostro cervello ci sarebbe un meccanismo linguistico innato, biologico, il “LAD”, che acquisisce la lingua senza che nessun ci spieghi le forme grammaticali– ha regnato nel campo linguistico per più di mezzo secolo.  Considerato “il padre della linguistica moderna”, oltre che filosofo, scienziato cognitivo, storico, critico sociale, linguista americano, Chomsky è noto anche per le sue prese di posizione politiche anti-establishment. Dopo il nostro articolo della settimana scorsa, gli abbiamo posto dei quesiti sullo studio di Daniel Everett sulla lingua pirahã, i cui si dibatte che la lingua non è innata e contraddice la teoria del “LAD”.


Dottor Chomsky, si legge molto sullo studio di Daniel Everett e sul popolo pirahã, la tribù dell’Amazzonia che contraddice la sua teoria della “Grammatica universale”. Qual è la sua opinione su questa rara e “unica” lingua?


“La lingua pirahã è “unica” a causa della pubblicità che ha ricevuto e le affermazioni stravaganti che sono state fatte su di essa. A parte questo, è molto simile a molte altre lingue, com’è stato dimostrato da attenti studi linguistici. È un dato di semplice logica, sarebbe impossibile per questa lingua contraddire una mia qualsiasi teoria, anche se le affermazioni su di essa fossero vere. E la ragione è semplice. Queste teorie hanno a che fare con la facoltà del linguaggio, la base per l’acquisizione e l’utilizzo di singole lingue. Questo è sempre stato chiaro, esplicito e inequivocabile. Gli altoparlanti del pirahã condividono la facoltà del linguaggio umano comune; essi sono fluenti parlanti della lingua portoghese. Chiusa la discussione.


La domanda principale di “unicità” è che alla lingua pirahã manca la ricorsività  linguistica, che è, chiaramente, una proprietà nucleo della facoltà umana del linguaggio. Supponiamo che l’affermazione sulla lingua pirahã fosse vera (a quanto pare non lo è). Allora, sarebbe una curiosità, ma niente di più. Per esempio, se in una tribù si fossero trovati gli abitanti con un occhio bendato, e quindi, senza che utilizzassero la visione binoculare, niente si sarebbe detto sulla capacità visiva umana”.
Ma c’è qualcosa di particolarmente interessante sulla lingua pirahã?
“Ogni lingua ha proprietà interessanti, anche quella dei pirahã. Le proprietà interessanti del pirahã sono state studiate a fondo per molti anni in una vasta varietà di lingue, dal più prominente mentore di Everett, il linguista al MIT Kenneth Hale, uno dei più importanti ricercatori nello studio delle lingue indigene. E’ dal 1960 che  Kenneth Hale si dedica a questi argomenti, producendo importanti studi e analisi scientifiche”.
Secondo lei, Daniel Everett ha sufficienti prove per sostenere le sue ricerche? E che tipo di analisi sono le sue?


“C’è in corso un’accurata verifica sulle ultime affermazioni di Everett (che differiscono dal suo precedente lavoro) la quale è pubblicata in un lungo e dettagliato saggio sul “The journal Language” di Nevins, Pesetsky e Rodriguez, nel quale sono dedotte, in modo molto persuasivo, le false affermazioni di Everett, e spesso, le dichiarazioni sono state falsificate dai suoi stessi dati. Comunque, altri attenti, dettagliati, e scientifici studi di Uli Sauerland, e altri, confermano questi risultati. Tuttavia è importante evidenziare ancora una volta, che, anche se le sue affermazioni sulla lingua fossero corrette, non avrebbero la minima connessione con l’ampio argomento su cui si presume sia rilevante, per le semplici ragioni già citate”.


Il dottor Everett afferma, nel suo libro e in un’intervista per “The Guardian” , che le regole della lingua non sono innate e l’elemento fondamentale del linguaggio è la comunità. E’ d’accordo con la sua teoria? Anche gli animali vivono nelle comunità, ma perché non acquisizione la lingua come gli esseri umani?
“Nessuno sostiene che le regole del linguaggio sono innate. Piuttosto, la capacità del linguaggio possiede una componente genetica, fondamentale. Se questo non fosse vero, l’acquisizione della lingua dei bambini sarebbe un miracolo. Questo è evidente fin della nascita, dal primo momento che il bambino comincia a raccogliere informazioni linguistiche nell’ambiente rumoroso che lo circonda, e poi segue il corso di acquisizione che, chiaramente, va ben oltre le prove disponibili, dalle parole più semplice alle complesse costruzioni e interpretazioni linguistiche. Una scimmia, con lo stesso sistema uditivo, e collocata nello stesso ambiente, percepirebbe solamente il rumore. O questo è magia, oppure vi è un principio innato, un’intelligenza del linguaggio, come il resto di altri aspetti umani della crescita e dello sviluppo”.


Dott. Chomsky, la lingua è sempre stata uno strumento politico. Lei cosa ne pensa del linguaggio di DONALD TRUMP usato per la sua campagna, e come si distingue dal discorso degli altri politici?
 “Non è un quesito di linguistica. Il livello di volgarità, la superficialità, l’ignoranza, e la megalomania di Trump è assolutamente scioccante”.



Con Chomsky avevamo torto:
http://www.lavocedinewyork.com/arts/lingua-italiana/2016/09/25/con-chomsky-avevamo-torto-la-grammatica-non-e-innata/

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