venerdì 6 luglio 2012

Dumas. La signora delle camelie. Il tutto è nel poco: il bambino è piccolo e contiene l'uomo, il cervello è angusto e ricetta il pensiero, l'occhio non è che un punto eppure abbraccia gli spazi.



Alexandre Dumas era solito raccontare di come suo padre si lamentasse spesso delle persone vuote. Le paragonava a delle anfore: “Più sono vuote, più rumore fanno”.
Non v’è peggior solitudine che quella di coloro che ci danno un affetto senza forma. Un mondo di vuoti.


Io sono tra coloro i quali credono che il tutto stia nel poco.
Il bambino è piccolo, ma racchiude l’uomo,
il cervello è limitato, ma ospita il pensiero,
l’occhio non è che un puntino, ma abbraccia le miglia.
Alexandre Dumas

Il tutto è nel poco: il bambino è piccolo e contiene l'uomo, il cervello è angusto e ricetta il pensiero, l'occhio non è che un punto eppure abbraccia gli spazi
Alexandre Dumas


«Mio caro d’Artagnan, - aggiunse con una lieve inflessione di amarezza nella voce, - credetemi, nascondete con cura le vostre ferite quando ne avrete. Il silenzio è l’ultima gioia degli infelici; guardatevi dal mettere chicchesia sulle tracce dei vostri dolori, i curiosi succhiano le nostre lacrime come le mosche fanno con il sangue di un daino ferito».
Alexandre Dumas, “I tre moschettieri”







Che insegnamento di vita...!!!La discrezione anche nel dolore e nelle sofferenze è sempre un'arma da usare come difesa..!!


Io sono tra coloro i quali credono che il tutto stia nel poco. Il bambino è piccolo, ma racchiude l’uomo; il cervello è limitato, ma ospita il pensiero; l’occhio non è che un puntino, ma abbraccia le miglia
Alexandre Dumas. La signora delle camelie


Permette che vi ricordi Margherita, che foste malata due lunghi mesi, e per questi mesi venni a chiedere di vostre notizie, ogni giorno. 
E' vero; ma perché non salivate? 
Perché non vi conoscevo, allora. 
Forse san da fare cerimonie con una ragazza come me? 
Sempre se ne devon fare con una donna; almeno, questo è il mio parere. 
Dunque voi mi curereste. 
Sì. 
Sareste tutti i giorni con me?
Che nome date a tutto ciò?
Devozione
E donde viene questa devozione?
Da un 'attrazione irresistibile che sento per voi

Alexandre Dumas, La signora delle camelie, ed. Oscar Mondadori, pag. 85


"La signora delle camelie"
qualche citazione:
Io sono di questo principio: alla donna a cui l'educazione non ha insegnato il bene, Dio apre quasi sempre due strade che ve la riconducono: il dolore e l'amore. Sono strade difficili, coloro che le percepiscono si feriscono i piedi, si straziano le mani, ma, allo stesso tempo, lasciano sui rovi delle siepi le spoglie del vizio, e arrivano alla meta in quella nudità di cui non si arrossisce davanti al Signore.
Deve sembrare molto ardito, da parte mia, voler ottenere grandi risultati col modesto argomento che tratto, ma io reputo che il tutto stia nel poco. Il bambino è piccolo, e racchiude l'uomo, il cervello è limitato, e contiene il pensiero, l'occhio è soltanto un punto, e abbraccia leghe e leghe.
Noi uomini siamo fatti così: è una fortuna che l'immaginazione illumini di poesia i sensi, e che i desideri del corpo lascino il passo ai sogni dell'anima.
Quante strade prende il cuore, e quante scuse inventa per ottenere quello che vuole!
C'era, in quella donna, qualcosa che somigliava al candore. Si vedeva benissimo che era ancora alla verginità del vizio. Il passo deciso, la figura slanciata, le narici rosee e aperte, i grandi occhi leggermente cerchiati d'azzurro, denotavano una di quelle creature ardenti, che spandono tutt'intorno un profumo di voluttà, come quei flaconi d'Oriente, i quali, benchè perfettamente chiusi, lasciano sfuggire l'effluvio dell'essenza che contengono.

Non so se anche voi l'abbiate notato: basta che il nome di una persona, fino a quel momento sconosciuta, venga pronunciato una volta davanti a voi, perchè tutta una serie di dettagli si cristallizzi via via intorno a quel nome, e gli amici si mettano a parlarvi di un argomento di cui non vi avevano mai parlato prima. Scoprite allora che quella persona vi aveva quasi sfiorati, che era spesso passata nella vostra vita senza che ve ne foste accorti, trovate, in tutti i fatti che vi raccontano, una serie di coincidenze, addirittura un'affinità con alcune vicende della vostra vita personale.
Dobbiamo aver compiuto molto male prima di nascere, oppure godremo di una grande felicità dopo la morte, perchè Dio permetta che la nostra vita patisca tutte le torture dell'espiazione e tutti i dolori della prova.

Sarebbe difficile raccontarvi nei particolari la nostra nuova vita. Era fatta di una serie di piccole cose, per noi incantevoli, ma insignificanti per chi ne ascoltasse il racconto. Sapete che vuol dire amare una donna, sapete come volino i giorni, e con quanta amorosa pigrizia ci si abbandoni all'indomani. Conoscete quell'oblio di tutto che nasce da un amore violento, fiducioso e condiviso. Ogni essere che non sia la persona amata sembra inutile nel creato. Si rimpiange di aver dato briciole del proprio corpo ad altre donne, e non s'intravvede neppure la possibilità di stringere un giorno una mano diversa da quella che teniamo oggi fra le nostre. La mente rifiuta ogni impegno, ogni ricordo, tutto quello che la potrebbe distrarre dall'unico pensiero su cui ininterrottamente si fantastica. Ogni giorno si scopre, nella propria amante, un nuovo fascino, una voluttà fino ad allora sconosciuta.
L'esistenza è soltanto la reiterata realizzazione di un desiderio incessante, l'anima è soltanto la vestale che alimenta il fuoco sacro dell'amore.



http://www.vogliocredereneimieisogni.com/2011/09/la-signora-delle-camelie-qualche.html



Dipinto di Thomas Webster









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