martedì 29 luglio 2014

Doriano Fasoli. Sono trascorsi quarant'anni dalla pubblicazione de "L'anti-Edipo", un testo che con il suo stile energico e le sue tesi radicali irruppe sulla scena degli anni Settanta con straordinaria diffusione ed effetti epocali. Se fino ad allora la psicoanalisi veniva innalzata sulle barricate insieme ai testi marxisti, Deleuze e Guattari interrompevano drasticamente questo connubio. Contemporaneamente il più affollato appuntamento di studenti e intellettuali di Parigi continuava a essere il Seminario dello psicoanalista Jacques Lacan. Con lui però le tesi di rottura del libro intrattenevano un riferimento più ambiguo. Nel dibattito contemporaneo Deleuze e Lacan restano due riferimenti imprescindibili. Cosa dunque è in gioco nel loro rapporto? Quale assetto assumono oggi i termini cruciali di legge, desiderio e capitalismo?


"Sono trascorsi quarant'anni dalla pubblicazione de "L'anti-Edipo", un testo che con il suo stile energico e le sue tesi radicali irruppe sulla scena degli anni Settanta con straordinaria diffusione ed effetti epocali. Se fino ad allora la psicoanalisi veniva innalzata sulle barricate insieme ai testi marxisti, Deleuze e Guattari interrompevano drasticamente questo connubio. Contemporaneamente il più affollato appuntamento di studenti e intellettuali di Parigi continuava a essere il Seminario dello psicoanalista Jacques Lacan. Con lui però le tesi di rottura del libro intrattenevano un riferimento più ambiguo. Nel dibattito contemporaneo Deleuze e Lacan restano due riferimenti imprescindibili. Cosa dunque è in gioco nel loro rapporto? Quale assetto assumono oggi i termini cruciali di legge, desiderio e capitalismo?"

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