lunedì 17 settembre 2012

Giuseppe Prezzolini. L’Italiano ha un tale culto per la furbizia, che arriva persino all’ammirazione di chi se ne serve a suo danno. Il furbo è in alto in Italia non soltanto per la propria furbizia, ma per la reverenza che l’italiano in generale ha della furbizia stessa, alla quale principalmente fa appello per la riscossa e per la vendetta. Nella famiglia, nella scuola, nelle carriere, l’esempio e la dottrina corrente - che non si trova nei libri - insegnano i sistemi della furbizia. La vittima si lamenta della furbizia che l’ha colpita, ma in cuor suo si ripromette di imparare la lezione per un’altra occasione. La diffidenza degli umili che si riscontra in quasi tutta l’Italia, è appunto l’effetto di un secolare dominio dei furbi, contro i quali la corbelleria dei più si è andata corazzando di una corteccia di silenzio e di ottuso sospetto, non sufficiente, però, a porli al riparo delle sempre nuove scaltrezze di quelli


L'italiano ha un tale culto per la furbizia, che arriva persino all'ammirazione di chi se ne serve a suo danno. Il furbo è in alto in Italia non soltanto per la propria furbizia, ma per la reverenza che l'italiano in generale ha della furbizia stessa, alla quale principalmente fa appello per la riscossa e per la vendetta. Nella famiglia, nella scuola, nelle carriere, l'esempio e la dottrina corrente - che non si trova nei libri - insegnano i sistemi della furbizia. La vittima si lamenta della furbizia che l'ha colpita, ma in cuor suo si ripromette di imparare la lezione per un'altra occasione
La diffidenza degli umili che si riscontra in quasi tutta l'Italia, è appunto l'effetto di un secolare dominio dei furbi, contro i quali la corbelleria dei più si è andata corazzando di una corteccia di silenzio e di ottuso sospetto, non sufficiente, però, a porli al riparo delle sempre nuove scaltrezze di quelli.
Giuseppe Prezzolini, Codice della vita italiana - Capitolo I: Dei furbi e dei fessi.


L’Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano.
Chi fa la figura di mandare avanti l’Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono.
Giuseppe Prezzolini




«I cittadini italiani si dividono in due categorie: i furbi e i fessi.
Non c’è una definizione di fesso. Però: se uno paga il biglietto intero in ferrovia; non entra gratis a teatro; non ha un commendatore zio, amico della moglie e potente sulla magistratura, nella pubblica istruzione, ecc.; non è massone o gesuita; dichiara all’agente delle imposte il suo vero reddito; mantiene la parola data anche a costo di perderci, ecc. – questi è un fesso.
Non bisogna confondere il furbo con l’intelligente. L’intelligente è spesso un fesso anche lui.
Il furbo è sempre in un posto che si è meritato non per le sue capacità, ma per la sua abilità a fingere di averle.
Colui che sa è un fesso. Colui che riesce senza sapere è un furbo.
I fessi hanno dei principi. I furbi soltanto dei fini.
Dovere: è quella parola che si trova nelle orazioni solenni dei furbi quando vogliono che i fessi marcino per loro.
Il fesso si interessa al problema della produzione della ricchezza. Il furbo soprattutto a quello della distribuzione.
L’Italia non è democratica né aristocratica. È anarchica.
In Italia il Governo non comanda. In generale in Italia nessuno comanda, ma tutti si impongono.
L’uomo politico in Italia è uomo avvocato. Il dire niente in molte parole è stata sempre la prima qualità degli uomini politici; che se hanno sommato il dire niente al parlare fiorito, hanno raggiunto la perfezione.
In Italia l’uomo è sempre poligamo. La donna è poliandra. (Quando può).
La famiglia è la proprietà del capo di famiglia. La moglie è un oggetto di proprietà. Se abbandona si può uccidere. Viceversa non è ammesso che possa uccidere, se la si abbandona.
La moglie ha la sua posizione sociale segnata fra la serva e l’amante. Un po’ più in su della serva e un po’ più giù dell’amante. Fa le giornate da serva e le notti da amante.
Tutto è in ritardo in Italia, quando si tratta di iniziare un lavoro. Tutto è in anticipo quando si tratta di smetterlo.
Il tempo è la cosa che più abbonda in Italia, visto lo spreco che se ne fa.
Evidentemente un conservatore è uno che vuol conservare qualche cosa. Ma pochi si accorgono che per poter conservare qualche cosa, bisogna che un individuo, una classe o un popolo siano anche in possesso di qualche cosa. Ecco un primo punto, proveniente dalla logica del termine stesso, che per avere realtà richiede la necessità di un possesso. Di qui deriva l’impossibilità di una propaganda conservatrice se non a gente che possieda qualche cosa e la senta propria» (a buon intenditor, poche parole, ndr).
Giuseppe Prezzolini
(Perugia, 27 gennaio 1882 – Lugano, 14 luglio 1982) è stato un giornalista, scrittore, editore e aforista italiano. Dal 1940 ebbe anche la cittadinanza statunitense.


Gli uomini sono una razzaccia. Sono bestiacce cupide, libidinose, avare, senza fede, senza gratitudine, egoiste, nella maggior parte dei casi esseri senza forza di spirito, incapaci di seguire il bene o il male, incerti e pronti a cedere al più forte, senza sentimento di responsabilità, vittime del primo partito che capita.
Giuseppe Prezzolini (1882 - 1982), giornalista, scrittore, editore ,da "Vita di Nicolò Machiavelli fiorentino "




 




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