venerdì 9 novembre 2012

Livio Druso. si era fatto costruire una casa trasparente, ben esposta alla vista dei vicini e dei passanti affinché tutti potessero vedere cosa stesse succedendo al suo interno. Per Plutarco un politico deve avere una vita specchiata e trasparente, parca, moderata, non deve abusare del potere raggiunto per conseguire vantaggi per sé, per i parenti e gli amici, la sua attività e militanza devono essere un puro e semplice servizio a vantaggio della comunità

La casa di vetro di Plutarco


Dalle ultime vicende che hanno coinvolto i nostri politici emerge chiaramente che la politica è in crisi ed è sempre più distante dai cittadini che invece dovrebbe rappresentare. Credo che la classe dirigente, ma anche gli stessi cittadini, debbano riscoprire il significato autentico di politica, a incominciare dall’etimologia del termine: esso deriva dal greco polis, che indica l’antica città-stato greca. Secondo la definizione data da Aristotele la politica è l’organizzazione e l’amministrazione della vita pubblica nell’interesse generale, al fine di garantire il bene comune. Essa era considerata dai Greci una techne, un’arte che non può scindere dall’ethos, ovvero l’etica, la quale è un insieme di valori che devono guidare l’azione dei politici verso la salus publica, il benessere dei cittadini. Il ruolo del politico implica responsabilità e senso del dovere nei confronti della comunità: nel suo stato ideale descritto nella “RepubblicaPlatone affidava il ruolo politico ai filosofi per la loro saggezza e perché erano gli unici in grado di raggiungere la verità. Per Platone il filosofo-politico non doveva essere retribuito, ma aveva bisogno solo dello stretto indispensabile per vivere, in quanto i filosofi, possedendo la saggezza, sono felici e raggiungono la felicità agendo per il bene della comunità. Si tratta effettivamente di un’utopia che oggi susciterebbe ilarità, mentre più attuali risultano i “Consigli politici” del filosofo greco Plutarco, vissuto sotto il dominio dell’Impero Romano. Plutarco è un autore classico perché le sue opere, maturate in una certa società e legate agli avvenimenti dell’epoca, la trascendono, esprimendo idee comuni alle generazioni successive. Plutarco ha avuto una grande fortuna tra i posteri: tra i suoi ammiratori ci furono Erasmo da Rotterdam che fu il suo primo divulgatore, il filosofo francese Montaigne, Rosseau, Montesquieu con “Lo spirito delle leggi”, ma anche Alfieri, Foscolo e Leopardi. Il fulcro dell’opera di Plutarco è l’arte di conservare la pace, principio ripreso più volte anche dalla Rivoluzione Francese, la cui Costituzione del 1791 difendeva la tranquillità dello Stato e la felicità di ogni cittadino. Plutarco apprezza il dominio romano sulla Grecia che aveva garantito la libertà, la prosperità, la pace e la fine delle guerre tra le polis e contro i “barbari”, pur mantenendo l’orgoglio di appartenere alla stirpe ellenica. L’autore greco riflette sul ruolo della politica nella società e sul rapporto tra i politici e i cittadini: al centro dell’opera c’è la riflessione morale, il comportamento decoroso, la sobrietà dei costumi, “l’austeritiy” e l’onestà. Anche se le riflessioni di Plutarco non hanno ispirato nessuna dottrina politica, a differenza dell’opera di Platone in cui ci sono anticipazioni dell’ideologia fascista e persino comunista, esse devono fungere da monito a una classe dirigente di alto profilo etico, come vuole sembrare l’attuale governo Monti. Inoltre il filosofo greco esalta il valore della trasparenza; parlando del tribuno della plebe Livio Druso afferma: “ottenne giustamente la fama, poiché, dato che la sua casa aveva molte ben esposte pareti alla vista dei vicini e un artigiano lo assicurava che per soli cinque talenti le avrebbe mutate, disse: Ne avrai dieci se renderai la mia casa tutta trasparente perché tutti i cittadini possano vedere in che modo vivo io“. Dunque la politica si deve basare su un rapporto di fiducia tra i cittadini e politici i quali si devono sentire semplici strumenti della volontà dei cittadini, non devono abusare della loro carica per conseguire vantaggi per sé e per la famiglia. Purtroppo corruzione, uso privato delle risorse pubbliche, malversazioni sono fenomeni frequenti e tipici della politica italiana (vedi il caso Lusi o le vicende di The Family) che creano disgusto, sfiducia, rabbia e alimentano l’anarchia e l’antipolitica, buona a criticare ma non a trovare soluzioni.



http://www.alboscuole.it/Articoli.aspx?cod=e0y1le0307c1j8vs1311u2f1li2824t3b5ny3730j4g3eu4148-64170




Non nascondere la vita privata è un comandamento per il buon politico. “Quelli che si occupano di politica non solo debbono dare conto di quello che dicono e fanno in pubblico, ma si indaga anche con curiosità sul loro banchetto, sugli amori, sul matrimonio, su quanto fanno di scherzoso o di serio”. 
La politica come casa di vetro è quella che indica Plutarco. Ricorda che Marco Livio Druso, tribuno della plebe nel 91 a. C. disse ad un artigiano “Ne avrai dieci (talenti) se renderai la mia casa tutta trasparente (invece di renderla opaca con la spesa di cinque) perché tutti i cittadini possano vedere in che modo vivo io’”.  
Moderazione e prudenza in politica è quello che insegna Plutarco. [...]
Forse la virtù più importante, per il buon politico, è quella di farsi scopritore ed educatore di giovani che possano prendere il posto dei vecchi
“Come l’edera intrecciandosi a robusti alberi viene su insieme a essi, accompagnandosi ciascuno ancora giovane e senza gloria a uno più vecchio e glorioso, sollevandosi a poco a poco sotto l’autorità dell’altro e crescendo insieme, ben fondò e sparse le proprie radici nel campo della politica” 
Una gerontocrazia come la nostra manifesta la cecità e la sordità alla buona politica. (bl) 
Sommario: Prefazione di Luciano Canfora – Consigli Politici – Nota biografica 
PLUTARCO “CONSIGLI POLITICI” RCS Libri SpA, Milano 2012 FORMAZIONE POLITICA ED EDUCAZIONE CIVICA 
http://www.asiac.info/default.asp?id=12&ACT=5&content=3090&mnu=12

[...] Nei Consigli politici Plutarco svolge poi una serie di finissime considerazioni sul ruolo della politica nella società, sul rapporto politici/cittadini, sul come i primi devono rapportarsi ai secondi. Direi che la politica, pur vista nella sua autonomia, viene considerata da Plutarco nella sua dimensione morale, con la consapevolezza che, se essa diventa immorale, non è più nemmeno politica, bensì è tutt'altro: è caccia, o pascolo di bestie senza ragione. [...] [La] dimensione morale della politica di cui dicevamo prima, [...] è al centro della riflessione di Plutarco. «Quelli che si occupano di politica - egli dice - non solo debbono dare conto di quello che dicono e fanno in pubblico, ma si indaga anche con curiosità sul loro banchetto, sugli amori, sul matrimonio, su quanto fanno di scherzoso o di serio». Perciò, aggiunge Plutarco, Livio Druso, il tribuno della plebe, «ottenne giustamente fama, poiché, siccome la sua casa aveva molte parti ben esposte alla vista dei vicini e un artigiano lo assicurava che per soli cinque talenti le avrebbe mutate e orientate in maniera diversa, disse: "Ne avrai dieci se renderai la mia casa tutta trasparente perché tutti i cittadini possano vedere in che modo vivo io. Dunque, un politico può avere la fiducia piena dei suoi concittadini solo se - oltre a essere un buon politico, naturalmente - ha una vita lineare e specchiata, cioè se non si appropria di quello che non gli appartiene, se non abusa della carica per conseguire vantaggi per sé, per i parenti, per gli amici, e quindi solo se concepisce la propria attività come un puro e semplice servizio a vantaggio della comunità alla quale appartiene. Quanto drammaticamente attuali suonano oggi le considerazioni di Plutarco! RIPRODUZIONE RISERVATA
Bedeschi Giuseppe
Pagina 40 (28 marzo 2012) - Corriere della Sera
http://archiviostorico.corriere.it/2012/marzo/28/politica_casa_vetro_Cosi_voleva_co_9_120328042.shtml


[...] La massima trasparenza dei pubblici funzionari è un principio che nasce da lontano. Già nell'antica Roma c'era chi ne faceva una bandiera: Plutarco narra che Livio Druso, tribuno della plebe, promise dieci talenti a un artigiano per rendere interamente trasparente la propria casa al fine di far vedere ai cittadini come vivesse.
Etica e trasparenza sono ancora oggi le linee guida che devono ispirare l'azione di chi amministra la cosa pubblica. [...] 
http://www.unisob.na.it/inchiostro/index.htm?idrt=4004


SOBRIETÀ

"Ogni tanto mi piace pensare a quello che dicevano gli antichi filosofi greci, ora sto rileggendo Plutarco, un greco romanizzato che nel 100 d.C. anticipava già l’importanza della trasparenza; scriveva che i politici devono tener conto di quello che dicono e fanno in pubblico perché  vengono osservati nei banchetti, negli amori, nel matrimonio. Lodava il tribuno Livio Druso  che si era fatto costruire una casa trasparente, ben esposta alla vista dei vicini e dei passanti affinché tutti potessero vedere cosa stesse succedendo al suo interno.
Per Plutarco un politico deve avere una vita specchiata e trasparente, parca, moderata, non deve abusare del potere raggiunto per conseguire vantaggi per sé, per i parenti e gli amici, la sua attività e militanza devono essere un puro e semplice servizio a vantaggio della comunità. Scriveva che se la politica diventa immorale non è più tale “ma solo caccia e pascolo di bestie senza ragioneprincipi enunciati duemila anni fa’ e molto validi ancora oggi.
Povero Plutarco, se penso alle foto del baccanale romano degli assessori e consiglieri della regione Lazio, a cui aveva partecipato anche il governatore, o alla vita un po’ disinvolta del nostro penultimo premier. Ma non mi accontento di guardare solo gli eccessi, ricordo la foto di fine anno 2011 degli on. Fini, Casini, Rutelli alle Maldive; sia chiaro con gli appannaggi che hanno se lo potevano permettere, certo è che sono state vacanze costose, un schiaffo per gli Italiani che già allora soffrivano e che oggi lo fanno ancora di più.
Per fortuna che c’è la Sinistra dove un Bersani inizia la sua campagna delle primarie nella natia Bettola dal distributore dove lavorava il padre, o un Renzi che pranza a Panini nel camper o, reduce da un incontro di alto livello a Milano, cerca affannosamente un taxi. Sono sicuro che tali comportamenti non sono specchietti elettorali ma stili di vita di “nuovi” futuri premier di cui l’Italia ha disperatamente bisogno. Vorrei che giungesse loro questa mia istanza, con l’augurio che uno dei due divenga il prossimo Presidente del Consiglio: riducano gli emolumenti di tutta la classe politica uniformando i trattamenti delle varie Regioni; dico sì al finanziamento dei Partiti, altrimenti la Politica sarebbe troppo influenzabile dai ricchi, ma deve essere parco e trasparente, ricordando quello che nell’antica Roma già Plutarco diceva: sobrietà, trasparenza, moderazione".

Maurizio Pozzi             19.10.2012

http://www.pdabbiategrasso.it/opinioni/opinione_145.asp

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