venerdì 16 novembre 2012

Marco Porcio Catone. Valuta sempre attentamente tutto ciò che uno dice: le parole nascondono e nello stesso tempo svelano il carattere degli uomini

‎Non vergognarti di volere che ti sia insegnato ciò che non sai.
Saper qualcosa è fonte di lode, mentre è una colpa non voler imparare nulla.
Catone

Valuta sempre attentamente tutto ciò che uno dice:
le parole nascondono e nello stesso tempo svelano il carattere degli uomini.
Marco Porcio Catone

Non perdere tempo a discutere con gli sciocchi e i chiacchieroni:
la parola ce l'hanno tutti, il buon senso solo pochi
Catone

Non credere sempre a chi ti dà notizie: bisogna avere poca fiducia in chi parla molto.
Catone

Non fidarti mai delle persone dai discorsi troppo lusinghevoli:
la zampogna suona dolcemente mentre l'uccellatore intrappola gli uccelli.
Marco Porcio Catone

Pensa sempre a quanto è lungo l'inverno.
Catone


Non cercare di sapere, interrogando le stelle,
che cosa dio ha in mente di fare:
quello che decide su di te,
lo decide sempre senza di te
Catone


Cosa difficile concittadini miei, discutere con il ventre, perché non ha orecchie.
Catone il Censore


La vita umana è come il ferro: se lo usi si consuma, se non lo usi lo corrode la ruggine.
Catone (Marco Porcio Catone)




[Catone soleva dire] ch’egli non era mai più occupato come quando non faceva nulla, né mai meno solo di quando era solo. Chi infatti potrebbe davvero credere che Dionisio, quando faceva tanti progetti a danno della libertà della sua patria, facesse qualcosa più grande che il suo concittadino Archimede quando. avendo l'aria di non far nulla, inventava quella sfera di cui or ora si parlava? E chi non vede che sono ben più soli quelli che nel Foro e tra la folla non trovano uno con cui scambiare una parola, che colui che, senza testimoni, o parla con se stesso o ascolta la parola degli uomini colti dilettandosi delle loro invenzioni e dei loro scritti? 
E chi potrà mai esser considerato più ricco di colui cui non manca nulla di quel che occorra ai bisogni naturali, o più potente di colui che ottiene tutto quel che si desideri, o più beato di chi sia libero da ogni agitazione d'animo, o più solidamente fortunato di chi non possieda che quel che porta seco o che, come si dice, abbia solo quel tanto che si possa salvare in qualsiasi naufragio? Qual comando infatti, quale magistratura, quale regno potrebb'essere più insigne di quello assicurato all'uomo che disprezza le cose umane ed, esaltando la sola sapienza, non volge l'animo che al pensiero dell'eterno e del divino? 
Cicerone, La ricchezza spirituale del sapiente, De republica, I, 27s
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