Nella sua autobiografia Sartre racconta anche che una volta suo nonno gli disse:
“Ah, […] non è tutto avere occhi, bisogna imparare a servirsene.
Sai quello che faceva Flaubert quando Maupassant era piccolo?
Lo metteva davanti a un albero e gli dava due ore per descriverlo”.
Peraltro tutto ciò è vero; pare che Flaubert
volesse aiutare Maupassant a considerare le cose “a lungo e con attenzione“, dicendo:
In tutto ciò c'è qualcosa di insondato, perché siamo caduti nell'abitudine di ricordare, ogni volta che usiamo i nostri occhi, quello che gli altri prima di noi hanno pensato su ciò che stiamo osservando. Anche l'oggetto più insignificante ha un che di sconosciuto. Tocca a noi scoprirlo.
Per descrivere un fuoco ardente o un albero in una pianura, dobbiamo rimanere dinanzi a u quel fuoco o a quell'albero finché per noi essi non assomigliano a nessun altro fuoco o albero.
Sarah Bakewell
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