Sono stato lassù: non ci sono marziani, non ci sono angeli, non c’è dio: siamo soli.
Yuri Gagarin, al rientro dal primo viaggio nello spazio
Il chirurgo era credente, l'astronauta no. "Sono stato nello spazio tante volte", si vantava quest'ultimo, "ma non ho mai visto un angelo". Il chirurgo, dopo un attimo di riflessione, ribatté: "e io ho operato una gran sfilza di cervelloni, eppure non ho mai visto un solo pensiero".
Jostein Gaarder, Il mondo di Sofia
Nulla al mondo è normale. Tutto ciò che esiste è un frammento del grande enigma.
Anche tu lo sei: noi siamo l'enigma che nessuno risolve.
Jostein Gaarder, “C’è nessuno?” (1996)
Una risposta non merita mai un inchino: per quanto intelligente e giusta ci possa sembrare, non dobbiamo mai inchinarci a una risposta. Chi si inchina si piega. [...] Non devi mai piegarti davanti a una risposta. [...] Una risposta è il tratto di strada che ti sei lasciato alle spalle. Solo una domanda può puntare oltre.
Jostein Gaarder, “C’è nessuno?”
La verità è che mi sento già come un fantasma, e devo respirare a fondo ogni volta che ci penso.
Comincio a capire perché i fantasmi spesso gemano ed ansimino da fare tanta paura.
Non è per spaventare i loro successori.
È solo perché soffrono indicibilmente a respirare in un'epoca che non è la loro.
Jostein Gaarder, La ragazze delle arance
Non bisogna perdere la capacità di stupirsi, perché altrimenti il mondo e la nostra stessa vita diventerebbero un'abitudine.
Jostein Gaarder
Oggi la maggior parte degli studenti sostiene di voler diventare famosa, e lo dice con assoluta serietà. Vent'anni or sono un'affermazione simile sarebbe stata considerata piuttosto impudente. Nel corso di una generazione, tuttavia, i presupposti culturali si sono ribaltati. Negli anni'50 e'60 non si andava in giro raccontando di voler diventare famosi. Ci si accontentava di diventare medico o poliziotto. Se si diceva di voler diventare famosi, si doveva come minimo mettere in chiaro in quale campo, e così lo scopo da raggiungere veniva anteposto alla celebrità in sé. Adesso è diverso. Prima si decide di diventare famosi, poi, in seconda battuta, si valuta come. Che la fama di cui si gode sia merita è irrilevante o quasi. Nel peggiore dei casi, ci si accontenta di essere lo stronzetto di un reality-show, o, volendo scendere ancora più in basso, di commettere un crimine dai risvolti sensazionali. Io ho precorso questa evoluzione; è come se avessi sempre saputo che, un giorno, diventare famoso sarebbe equivalso a essere un individuo volgare. Ho sempre evitato la volgarità.
Jostein Gaarder
Il mondo di Sofia.
La filosofia è l’arma del pensiero.
Non è facile approcciarsi ad una materia come questa, soprattutto per coloro che, per vari motivi, ne sono completamente a digiuno. È però inutile negare con quanto fascino questa disciplina attragga a sé, non tanto per la possibilità di conoscere il pensiero di mille e più soggetti dispersi e vitali nella storia dell’uomo, quanto per la facoltà intrinseca di essere noi stessi dei filosofi, anche se in sola versione Bignami. Ne Il mondo di Sofia, uno dei must read più acclamati degli ultimi anni, la filosofia diventa protagonista assoluta, spiegata con fare moderno, mai grave eppure accattivante, con un salto progressivo da un capo all’altro nello spazio e nel tempo.
Solitamente, pensando al Il mondo di Sofia, non vi è una definizione univoca del genere:
c’è chi lo definisce un romanzo filosofico, chi un giallo raffinato, chi, invece, addirittura un libro d’avventura. Sono troppe difatti le sfumature che seguono il fluire delle pagine de Il mondo di Sofia, una sorta di breve trattato di filosofia vestito da metaromanzo, un percorso di lettura che invita non solo alla conoscenza, ma soprattutto alla riflessione personale fin dalle prime pagine.
Quando nel 1991 Jostein Gaarder pubblicò per la prima volta Il mondo di Sofia, il successo fu repentino: basti pensare che il Frankfurter Allgemeine Zeitung ne parlò con toni a dir poco entusiastici «600 pagine scritte con uno stile limpido e pieno d’humour… Jostein Gaarder siede sul trono dell’Illuminismo europeo». Ad oggi, questo romanzo filosofico resta la porta d’ingresso ideale per chi vuole approcciarsi alla filosofia, così come rappresenta una piacevole lettura per coloro che, lontani dai banchi di scuola e dagli scranni accademici, voglio rispolverare la storia del pensiero trattata in modo brillante e succinta.
La trama
Norvegia. Sofia Amundsen è una ragazzina uguale a tante altre e la sua vita non è dissimile da quella della maggioranza dei suoi coetanei quattordicenni. Tutto cambia, però, quando nella sua cassetta della posta cominciano ad arrivare strane lettere anonime contenenti domande altrettanto spiazzanti come “Chi sei tu?” e “Da dove viene il mondo?”.
Nella sua curiosità di giovane, Sofia entrerà man mano in un meccanismo sofisticato, che diventerà non solo una scuola di filosofia grazie alle lezioni di studio e pensiero del saggio Alberto Knox, ma un percorso atto ad aprire la mente e a fuggire dalla finzione delle pagine scritte.
Sullo sfondo, neanche troppo velatamente, si destreggiano altri due importanti personaggi: il maggiore Albert Knag e sua figlia Hilde Mǿller Knag, quest’ultima della stessa età di Sofia.
Si parte, così, dall’alba dei tempi seguendo la filosofia come intreccio storico mai sopito, come volano della libertà e della conoscenza a più livelli. Un libro nel libro, una affascinante avventura che lasciamo al lettore la curiosità di vivere nella propria testa.
Note sull’autore.
Nato ad Oslo nel 1952, Jostein Gaarder ha insegnato filosofia per dieci anni prima di approdare alla scrittura. È con Il mondo di Sofia – edito in Italia da Longanesi – che avviene, però, la consacrazione internazionale, un vero e proprio best seller rimasto per mesi ai primi posti delle classifiche di Gran Bretagna, Spagna, Germania, Francia, Stati Uniti e Italia, dove ha ricevuto anche il Premio Bancarella nel 1995.
Fra le sue opere maggiori ricordiamo L’enigma del solitario, Il venditore di storie, La ragazza delle arance e Scacco matto, tutti pubblicati con Longanesi.
http://www.recensionilibri.org/2013/02/il-mondo-di-sofia-la-filosofia-per-tutte-le-eta.html
Più bello ancora "Il mondo di Sofia", parere personale, ovviamente!
Non è per spaventare i loro successori.
È solo perché soffrono indicibilmente a respirare in un'epoca che non è la loro.
Jostein Gaarder, La ragazze delle arance
Non bisogna perdere la capacità di stupirsi, perché altrimenti il mondo e la nostra stessa vita diventerebbero un'abitudine.
Jostein Gaarder
Oggi la maggior parte degli studenti sostiene di voler diventare famosa, e lo dice con assoluta serietà. Vent'anni or sono un'affermazione simile sarebbe stata considerata piuttosto impudente. Nel corso di una generazione, tuttavia, i presupposti culturali si sono ribaltati. Negli anni'50 e'60 non si andava in giro raccontando di voler diventare famosi. Ci si accontentava di diventare medico o poliziotto. Se si diceva di voler diventare famosi, si doveva come minimo mettere in chiaro in quale campo, e così lo scopo da raggiungere veniva anteposto alla celebrità in sé. Adesso è diverso. Prima si decide di diventare famosi, poi, in seconda battuta, si valuta come. Che la fama di cui si gode sia merita è irrilevante o quasi. Nel peggiore dei casi, ci si accontenta di essere lo stronzetto di un reality-show, o, volendo scendere ancora più in basso, di commettere un crimine dai risvolti sensazionali. Io ho precorso questa evoluzione; è come se avessi sempre saputo che, un giorno, diventare famoso sarebbe equivalso a essere un individuo volgare. Ho sempre evitato la volgarità.
Jostein Gaarder
IL MONDO DI SOFIA, LA FILOSOFIA PER TUTTE LE ETÀ
Il mondo di Sofia.
La filosofia è l’arma del pensiero.
Non è facile approcciarsi ad una materia come questa, soprattutto per coloro che, per vari motivi, ne sono completamente a digiuno. È però inutile negare con quanto fascino questa disciplina attragga a sé, non tanto per la possibilità di conoscere il pensiero di mille e più soggetti dispersi e vitali nella storia dell’uomo, quanto per la facoltà intrinseca di essere noi stessi dei filosofi, anche se in sola versione Bignami. Ne Il mondo di Sofia, uno dei must read più acclamati degli ultimi anni, la filosofia diventa protagonista assoluta, spiegata con fare moderno, mai grave eppure accattivante, con un salto progressivo da un capo all’altro nello spazio e nel tempo.
Solitamente, pensando al Il mondo di Sofia, non vi è una definizione univoca del genere:
c’è chi lo definisce un romanzo filosofico, chi un giallo raffinato, chi, invece, addirittura un libro d’avventura. Sono troppe difatti le sfumature che seguono il fluire delle pagine de Il mondo di Sofia, una sorta di breve trattato di filosofia vestito da metaromanzo, un percorso di lettura che invita non solo alla conoscenza, ma soprattutto alla riflessione personale fin dalle prime pagine.
Quando nel 1991 Jostein Gaarder pubblicò per la prima volta Il mondo di Sofia, il successo fu repentino: basti pensare che il Frankfurter Allgemeine Zeitung ne parlò con toni a dir poco entusiastici «600 pagine scritte con uno stile limpido e pieno d’humour… Jostein Gaarder siede sul trono dell’Illuminismo europeo». Ad oggi, questo romanzo filosofico resta la porta d’ingresso ideale per chi vuole approcciarsi alla filosofia, così come rappresenta una piacevole lettura per coloro che, lontani dai banchi di scuola e dagli scranni accademici, voglio rispolverare la storia del pensiero trattata in modo brillante e succinta.
La trama
Norvegia. Sofia Amundsen è una ragazzina uguale a tante altre e la sua vita non è dissimile da quella della maggioranza dei suoi coetanei quattordicenni. Tutto cambia, però, quando nella sua cassetta della posta cominciano ad arrivare strane lettere anonime contenenti domande altrettanto spiazzanti come “Chi sei tu?” e “Da dove viene il mondo?”.
Nella sua curiosità di giovane, Sofia entrerà man mano in un meccanismo sofisticato, che diventerà non solo una scuola di filosofia grazie alle lezioni di studio e pensiero del saggio Alberto Knox, ma un percorso atto ad aprire la mente e a fuggire dalla finzione delle pagine scritte.
Sullo sfondo, neanche troppo velatamente, si destreggiano altri due importanti personaggi: il maggiore Albert Knag e sua figlia Hilde Mǿller Knag, quest’ultima della stessa età di Sofia.
Si parte, così, dall’alba dei tempi seguendo la filosofia come intreccio storico mai sopito, come volano della libertà e della conoscenza a più livelli. Un libro nel libro, una affascinante avventura che lasciamo al lettore la curiosità di vivere nella propria testa.
Note sull’autore.
Nato ad Oslo nel 1952, Jostein Gaarder ha insegnato filosofia per dieci anni prima di approdare alla scrittura. È con Il mondo di Sofia – edito in Italia da Longanesi – che avviene, però, la consacrazione internazionale, un vero e proprio best seller rimasto per mesi ai primi posti delle classifiche di Gran Bretagna, Spagna, Germania, Francia, Stati Uniti e Italia, dove ha ricevuto anche il Premio Bancarella nel 1995.
Fra le sue opere maggiori ricordiamo L’enigma del solitario, Il venditore di storie, La ragazza delle arance e Scacco matto, tutti pubblicati con Longanesi.
http://www.recensionilibri.org/2013/02/il-mondo-di-sofia-la-filosofia-per-tutte-le-eta.html
Più bello ancora "Il mondo di Sofia", parere personale, ovviamente!
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