lunedì 16 aprile 2012

Beowulf non è solo un poema, è un appello agli uomini di tutte le epoche a muoversi di fronte al caos e alla distruzione. Non siamo infatti ne mostri ne bestie, siamo potenzialmente qualsiasi cosa ma la natura stessa dell’uomo tende all’eroismo. E’ la paura a farci regredire e la paura è sempre stata il miglior alleato per i mostri.

L’enigma di Beowulf …
DI JARLHALFDAN

Cosa può esserci di enigmatico nel più famoso poema anglosassone? 
Scritto nella prima metà dell’VIII° secolo d.C. Il poema ci narra le gesta dell’eroe geata Beowulf. Dotato di coraggio e forza fuori dal comune il nostro eroe affronterà Grendel mostro aberrante che porta morte e distruzione nella Sala dell’Idromele del re danese Hrotgar. In seguito affronterà anche la madre del mostro,una terribile strega e arrivato ormai alla fine del suo percorso, ucciderà un drago ma lo scontro gli costerà la vita.

Beowulf è stato oggetto di miriadi di interpretazioni, più o meno azzeccate e più o meno richieste. Non parliamo poi di tutti i pessimi adattamenti cinematografici. L’enigma si presenta proprio in questo ambito. Qual’è il problema di rendere un tale poema per quello che è ? Qual’è il problema di mostrare al mondo “l’ultimo degli eroi” per quello che è e non per quello che si pensa possa piacere di più al pubblico? Da forse fastidio il fatto che, pur essendo ritenuta un’opera di fantasia (con fin troppi riferimenti storici) parli di gesta eroiche, di tradizioni molto più antiche di chi l’ha fatto arrivare a noi e soprattutto che parli del fatto che pur essendo uomini possiamo fare la differenza e che l’onore non è morto e sepolto come vorrebbe farci credere chi blatera di perdono e investe in fabbriche di armi. Ma il poema parla anche dei mostri e a tal proposito, citare J.R.R. Tolkien a riguardo è d’obbligo :

<<I mostri erano stati nemici degli dei, i capi degli uomini, e, nei confini del Tempo, i mostri avrebbero vinto. […] Perché i mostri, non spariscono anche se gli dei vanno e vengono>>.

Proprio cosi. I mostri, non spariscono. Ed i mostri, qualunque sia la loro forma, temono gli eroi. E qual’è l’unico modo efficace che i mostri hanno per distruggere gli eroi? Farli diventare mostri a loro volta. Questo è sempre stato il metodo più usato. Uccidere gli eroi li trasforma in leggenda e spinge altri a fare come loro. Dimostrare invece al mondo che non ci sono eroi e che in fondo (spesso neanche troppo in fondo) siamo tutti mostri è per loro la vittoria completa. Si dice che tutti abbiano un prezzo. E i mostri hanno sempre fatto leva anche su quello per assicurarsi il controllo sugli uomini.

Già, il controllo. Questa è l’ossessione dei mostri moderni
Controllare la rete, la stampa, le produzioni cinematografiche fin nei più minimi contenuti. 
Censurare questo e quello perché “vanno oltre” e potrebbero far svegliare qualcuno dal torpore. 
Ma l’ossessione è anche il punto debole dei mostri stessi. Per quanto possano essere scaltri, infidi e potenti, essi rimangono vittime delle loro ossessioni. Nel Poema Grendel (creatura non meglio identificata, alcuni lo associano ai troll delle leggende scandinave, altri lo definiscono “demone”, non prendo in considerazione la definizione del poema perché si tratta di una mistificazione creata dall’amanuense che scrisse il manoscritto originale) è ossessionato dalla volontà di distruggere e uccidere, forse scatenata dai festeggiamenti continui nella “Sala dell’idromele” di Hrotgar. La madre a sua volta è ossessionata dalla vendetta per il figlio. Il drago infine, incarnazione stessa del caos e delle “forze del male” ha come uni fine il bruciare villaggi, sterminare le persone inermi e poi tornarsene beatamente a dormire nel suo tumulo

Anche oggi abbiamo questo tipo di ossessioni, coltivate dai mostri moderni
Le cose non sono cambiate. Hanno mutato forma, si sono subdolamente attaccate alla spina dorsale dell’umanità facendosi passare per bisogni e necessità irrinunciabili, ingannandoci tutti . E gli eroi ? Dove sono finiti gli eroi ? Esistono ancora ? La risposta a tutto questo non è una sola. Si, gli eroi ci sono ancora. Ma si nascondono, agiscono nell’ombra o dietro un monitor. Non sono più spavaldi e risoluti.

Spesso mancano di autostima, e non si sentono per niente tali. Eppure lo sono. 
Il coraggio lo hanno ancora ma difettano nella motivazione, sono scarsi nei metodi e nelle strategie. Questo perché nessuno li aiuta realmente. Non basta una pacca sulla spalla, un “bravo continua cosi”. Serve un vero aiuto, un gruppo, una comunità che li sostenga. Perché l’eroe è tale se agisce per il bene comune. Oggi invece vengono sistematicamente isolati, dichiarati pazzi,”strani” “fuori di testa” e insultati in modi molto peggiori.

Altri vengono riconosciuti come “eroi”. 
Persone infime, corrotte e contorte, che sembrano uscite da un brutto incubo di Stephen King e che nemmeno H.P. Lovecraft riuscirebbe a collocare tra i gli orrori cosmici dei suoi miti. Proprio cosi, gli eroi diventano mostri ed i mostri eroi. Questo è il capolavoro assoluto del potere, questa la vera dannazione dell’umanità, il vero motivo del perché la gente oggi non capisce un cazzo.

Non è soltanto l’ignoranza ostentata, con orgoglio, il malcostume diffuso, la decadenza dei valori nella società o l’analfabetismo funzionale, che fanno si che la gente vaghi nel nulla, ma l’incapacità di distinguere gli eroi dai mostri, la totale mancanza di buonsenso e l’assenza di figure ispiratrici che ci porta a vedere tutto con il filtro della disperazione . In breve le persone hanno smarrito la strada per quella “scintilla divina” che può renderci tutti “eroi “.

Beowulf non è solo un poema, è un appello agli uomini di tutte le epoche a muoversi di fronte al caos e alla distruzione. Non siamo infatti ne mostri ne bestie, siamo potenzialmente qualsiasi cosa ma la natura stessa dell’uomo tende all’eroismo. E’ la paura a farci regredire e la paura è sempre stata il miglior alleato per i mostri.

https://jarlhalfdanpage.wordpress.com/2016/09/12/lenigma-di-beowulf-e-del-perche-la-gente-non-capisce-un-cazzo/

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