Il mondo è composto soltanto di maschere e non è che una miserabile commedia, un'opera cattiva, non interessante, una fiera, una sala d'azzardo, una bettola, una selva, un luogo equivoco e un manicomio. Non si vedono affatto personalità, ma solo uomini uniformi timorosamente celati. L'individuo si è ritirato nell'interno, da fuori non se ne vede più nulla. Essi non sono uomini, ma solo compendi incarnati e per così dire astrazioni concrete. Se hanno carattere e natura propria, tutto ciò è nascosto tanto profondamente da non poter risalire alla luce del giorno. Tutti si mascherano da uomini colti, da scienziati, da poeti, da politici. Se si toccano tali maschere, credendo che si tratti di cose serie e non soltanto una farsa, si hanno improvvisamente fra le mani soltanto cenci e toppe variopinte. La maggior parte delle loro azioni non vengono dalla profondità, bensì sono superficiali. Essi non hanno due pollici di profondità; se si scava, si trova subito il vuoto della loro vera natura. Non hanno opinioni che siano personali; le prendono a prestito a mano a mano che ne hanno bisogno; e colui dal quale le attingono non è affatto un uomo saggio o capace o virtuoso, è un uomo alla moda. Quest'uomo inquieto, leggero, incostante, che assume mille aspetti diversi, un uomo incostante che non è solo un uomo, ma parecchi: si moltiplica tante volte quanti sono i suoi nuovi gusti e le sue diverse maniere.
Jean de La Bruyère
Ipotesi CCNI (18.12.24)
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