Decimatio:
La decimazione era uno strumento estremo di disciplina militare inflitto ad interi reparti negli eserciti dell'antica Roma per punire ammutinamenti o atti di codardia, uccidendo un soldato ogni dieci. La parola deriva dal latino decimatio che significava "eliminare uno ogni dieci". La coorte che si voleva punire per decimazione era divisa in gruppi di 10 legionari; ciascun gruppo sceglieva a sorte uno di loro che veniva ucciso dagli altri commilitoni per lapidazione o a bastonate. Poiché la punizione colpiva a caso, tutti i soldati della coorte punita correvano il rischio di essere uccisi, indipendentemente dal grado o dai compiti volti. Di conseguenza la minaccia della decimazione oltre che spaventare obbligava i legionari a mantenere un comportamento risoluto in battaglia. Tuttavia, poiché l'applicazione della decimazione riduceva in un sol colpo la forza del reparto del dieci per cento, si crede che essa fosse comminata molto raramente. Il più antico riferimento noto alla decimazione è del 471 a.C., durante le prime guerre della Repubblica romana contro i Volsci ed è raccontato da Tito Livio. Questa pena fu ripresa anche da Marco Licinio Crasso nel 71 a.C. durante la Terza guerra servile contro Spartaco. La decimazione fu praticata anche durante l'Impero Romano: Svetonio nella sua Vita dei dodici Cesari tramanda che fu usata da Augusto nel 17 a.C..
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