"Io vedo tutto. Questo è il mio problema"
[Anna Politkovskaja, giornalista russa, impegnata sul fronte dei diritti umani, assassinata il 7 ottobre 2006]
Ho visto centinaia di persone che hanno subito torture.
Alcune sono state seviziate in modo così perverso che mi riesce difficile credere che i torturatori siano persone che hanno frequentato il mio stesso tipo di scuola e letto i miei stessi libri.
Anna Stepanovna Politkovskaja, New York 30 agosto 1958 - Mosca 7 ottobre 2006
Ho visto centinaia di persone che hanno subito torture.
Alcune sono state seviziate in modo così perverso che mi riesce difficile credere che i torturatori siano persone che hanno frequentato il mio stesso tipo di scuola e letto i miei stessi libri.
Anna Stepanovna Politkovskaja, New York 30 agosto 1958 - Mosca 7 ottobre 2006
“Chi ha scolpito la società russa nella sua forma attuale?
Lo scultore capo della Federazione russa, in questo inizio di ventunesimo secolo, è senza dubbio Vladimir Putin. E per quanto mi riguarda, non lo amo proprio per come ha scolpito questa Russia.
Vorrei essere capita bene: voglio cercare di spiegare perché io, normale cittadina, contribuente e giornalista, non amo il presidente del mio paese, visto che nel 2000 è stato eletto dalla schiacciante maggioranza dei miei concittadini e gode ancora oggi di un margine di popolarità molto elevato. Non ho niente di personale contro di lui, né lo conosco direttamente. Per me Putin è una funzione, non una persona. Riguardo a questa funzione ho delle esigenze molto semplici: un presidente deve operare per far diventare il suo paese migliore e più prospero. Ma da noi non è successo niente del genere. Moralmente, la Russia di Putin è ancora più sporca di quella di Eltsin, è una discarica di immondizia coperta di rovi.”
Anna Politkovskaja, Cecenia. Il disonore russo, Fandango, 2009, pag. 164
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