La morte non è niente. Sono solamente passato dall’altra parte: è come fossi nascosto nella stanza accanto. Io sono sempre io e tu sei sempre tu. Quello che eravamo prima l’uno per l’altro lo siamo ancora. Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare; parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato. Non cambiare tono di voce, non assumere un’aria solenne o triste. Continua a ridere di quello che ci faceva ridere, di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme. Prega, sorridi, pensami! Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima: pronuncialo senza la minima traccia d’ombra o di tristezza. La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto: è la stessa di prima, c’è una continuità che non si spezza. Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista? Non sono lontano, sono dall’altra parte, proprio dietro l’angolo. Rassicurati, va tutto bene. Ritroverai il mio cuore, ne ritroverai la tenerezza purificata. Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami: il tuo sorriso è la mia pace.
Sant Agostino
Errare fu umano, ma è diabolico perseverare per animosità nell'errore.
Humanum fuit errare, diabolicum est per animositatem in errore manere.
Sant'Agostino d'Ippona, "Sermoni, IV-V sec."
Se non è rispettata la giustizia, che cosa sono gli Stati se non delle grandi bande di ladri?Sant Agostino
Quelli che ci hanno lasciato non sono assenti, sono invisibili, tengono i loro occhi pieni di gloria fissi nei nostri pieni di lacrime.
Sant'Agostino
Non si perdono mai coloro che amiamo, perché li amiamo in colui che non si può perdere
Sant'Agostino
[parlando della madre] Non rattristiamoci di averla persa, ma ringraziamo di averla avuta.
Sant'Agostino
Come possono trovare posto in una stessa anima
tanta varietà di giudizi e diversità di affetti?
è più facile contare i nostri capelli
che non le nostre passioni
e i moti del nostro cuore.
Confessioni. libro 4° cap. XIV. Sant'Agostino
Errare fu umano, ma è diabolico perseverare per animosità nell'errore.
Humanum fuit errare, diabolicum est per animositatem in errore manere.
Sant'Agostino d'Ippona, "Sermoni, IV-V sec."
Da dove viene il detto “errare è umano, perseverare è diabolico”?
Manum fuit errare, diabolicum est per animositatem in errore manere
ovvero “Errare fu umano, ma è diabolico perseverare per animosità nell’errore”
è un detto che ha origine da una frase di un Sermone di sant’Agostino.
Il filosofo-teologo del IV-V secolo si era forse a sua volta ispirato a una frase di Cicerone
(“Ogni uomo può sbagliare; ma nessuno, se non è uno sciocco, persevera nell’errore”)
o a un’altra contenuta nelle Storie di Livio (“L’errore umano merita perdono”).
Il significato è chiaro: sbagliare fa parte della natura umana,
ma questa non è una scusa per rifare gli stessi errori:
è anzi proprio attraverso l’esperienza dell’errore che si può crescere e migliorare.
Nel 175 Marco Aurelio, l'imperatore filosofo, celebrò pubblicamente i funerali della moglie Faustina, che lo aveva accompagnato per trent'anni: durante il discorso funebre, le parole gli si confusero; pianse. Gli antichi non gli perdonarono quelle lacrime: era una debolezza intollerabile che un uomo chiamato a gestire il potere, mostrasse i suoi sentimenti in pubblico. Due secoli dopo Gregorio di Nazianzo e Giuliano Imperatore rivendicarono l'inscindibile fusione fra intimo e pubblico: per il teologo cappadoce e l'apostata, dal vestito al modo di tenere la barba, dall'accento alla gestione dell'erotismo, l'io doveva essere esposto alla comunità, che aveva il diritto di metterlo sotto accusa, di chiedere conto dell'intero vissuto di chi era stato eletto per guidarla alla salvezza. Solo qualche decennio dopo, Sant'Agostino capì la portata della rivoluzione compiuta dai due vecchi avversari, e volle renderla eterna: da qui nacquero "Le Confessioni".
Sant'Agostino
LO STATO DI MALFATTORI
Se non è rispettata la giustizia, che cosa sono gli Stati se non delle grandi bande di ladri?
Perché anche le bande dei briganti che cosa sono se non dei piccoli Stati? È pur sempre un gruppo di individui che è retto dal comando di un capo, è vincolato da un patto sociale e il bottino si divide secondo la legge della convenzione. Se la banda malvagia aumenta con l'aggiungersi di uomini perversi tanto che possiede territori, stabilisce residenze, occupa città, sottomette popoli, assume più apertamente il nome di Stato che gli è accordato ormai nella realtà dei fatti non dalla diminuzione dell'ambizione di possedere ma da una maggiore sicurezza nell'impunità.
Perché anche le bande dei briganti che cosa sono se non dei piccoli Stati? È pur sempre un gruppo di individui che è retto dal comando di un capo, è vincolato da un patto sociale e il bottino si divide secondo la legge della convenzione. Se la banda malvagia aumenta con l'aggiungersi di uomini perversi tanto che possiede territori, stabilisce residenze, occupa città, sottomette popoli, assume più apertamente il nome di Stato che gli è accordato ormai nella realtà dei fatti non dalla diminuzione dell'ambizione di possedere ma da una maggiore sicurezza nell'impunità.
Con finezza e verità a un tempo rispose in questo senso ad Alessandro il Grande un pirata catturato. Il re gli chiese che idea gli era venuta in testa per infestare il mare. E quegli con franca spavalderia: "La stessa che a te per infestare il mondo intero; ma io sono considerato un pirata perché lo faccio con un piccolo naviglio, tu un condottiero perché lo fai con una grande flotta".
[Remota itaque iustitia quid sunt regna nisi magna latrocinia? quia et latrocinia quid sunt nisi parva regna? Manus et ipsa hominum est, imperio principis regitur, pacto societatis astringitur, placiti lege praeda dividitur. Hoc malum si in tantum perditorum hominum accessibus crescit, ut et loca teneat sedes constituat, civitates occupet populos subiuget, evidentius regni nomen assumit, quod ei iam in manifesto confert non adempta cupiditas, sed addita impunitas. Eleganter enim et veraciter Alexandro illi Magno quidam comprehensus pirata respondit. Nam cum idem rex hominem interrogaret, quid ei videretur, ut mare haberet infestum, ille libera contumacia: Quod tibi, inquit, ut orbem terrarum; sed quia <id> ego exiguo navigio facio, latro vocor; quia tu magna classe, imperator]
Agostino d'Ippona, "La città di Dio", IV, 4
[SCUOLA RIMINESE (sec. XIV), "Sant'Agostino e San Giovanni", Tolentino, Santuario di San Nicola, Particolare della volta del Cappellone]
De civ. Dei 4, 4
De civ. Dei 4, 4
Grande è il potere della memoria,
o mio dio una profonda e sconfinata molteplicità,
e questa qua è la mente, e sono proprio io questa cosa
o mio dio una profonda e sconfinata molteplicità,
e questa qua è la mente, e sono proprio io questa cosa
Sant'Agostino
La facoltà della memoria è grandiosa.
Ispira quasi un senso di terrore,
Dio mio, la sua infinita e profonda complessità.
E ciò è lo spirito, e ciò sono io stesso.
Agostino d'Ippona
Ma quando è la memoria a perdere qualche cosa, come avviene allorché dimentichiamo e cerchiamo di ricordare, dove mai cerchiamo, se non nella stessa memoria? Ed è lì che se per caso ci si presenta una cosa diversa, la respingiamo, finché capita quella che cerchiamo. E quando capita diciamo: "è questa", né diremmo così senza riconoscerla, né la riconosceremmo senza ricordarla.
Sant'Agostino, dal libro "Confessioni. Testo latino a fronte"
Temete la morte del corpo?
Temete invece la menzogna che uccide la vostra anima!
Sant'Agostino
La felicità è desiderare quello che si ha
Temete invece la menzogna che uccide la vostra anima!
Sant'Agostino
Non esiste solo ed un'unica versione delle cose, ascolta l'altra parte.
Sant'Agostino
La felicità è desiderare quello che si ha
Sant'Agostino
Insegnami la dolcezza ispirandomi la carità,
insegnami la disciplina dandomi la pazienza
e insegnami la scienza illuminandomi la mente.
Sant' Agostino
Le parole insegnano, gli esempi trascinano.
Solo i fatti danno credibilità alle parole
Sant'Agostino
Come gli amici adulando pervertono,
così i nemici con i rimproveri molte volte correggono.
Sant'Agostino
L'amore uccide ciò che siamo stati perchè si possa essere ciò che non eravamo.
Sant'Agostino
Da due pericoli bisogna guardarsi:
dalla disperazione senza scampo
e dalla speranza senza fondamento.
dalla disperazione senza scampo
e dalla speranza senza fondamento.
Sant'Agostino
Vuoi essere un grande?
Comincia con l'essere piccolo.
Vuoi erigere un edificio che arrivi fino al cielo?
Costruisci prima le fondamenta dell'umiltà.
Sant'Agostino
Un'abitudine, se non contrastata, diventa una necessità
Sant'Agostino
Noli foras ire, in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.
Non uscire fuori, rientra in te stesso: nell'interiorità dell'uomo abita la verità.
Sant'Agostino
E vanno gli uomini ad ammirare le vette dei monti, ed i grandi flutti del mare, ed il lungo corso dei fiumi, e l'immensità dell'oceano, ed il volgere degli astri, e si dimenticano di se medesimi. Sant'Agostino, Confessioni.
Le persone viaggiano per stupirsi delle montagne, dei mari, dei fiumi, delle stelle; e passano accanto a se stessi senza meravigliarsi.
Sant'Agostino
Riconosci ciò che è essenzialmente conveniente.
Non cercare fuori la verità, ritorna in te stesso.
Nell'interiorità dell'uomo abita la verità!
Sant'Agostino
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