domenica 11 dicembre 2011

Walt Whitman. Io credo che potrei voltarmi e andare a vivere con gli animali, così placidi e controllati, resto a guardarli per ore.

In Whitman tutto il mondo americano prende vita, il passato e il futuro, la nascita e la morte.
Tutto quel che c'è di valido in America, l'ha espresso Whitman, e non c'è altro da dire.
Il futuro appartiene alla macchina, ai robot. Egli, Whitman, fu il Poeta del Corpo e dell'Anima.
Il primo e l'ultimo poeta. Oggi è quasi indecifrabile, un monumento coperto di rozzi geroglifici, per i quali non c'è chiave.
Henry Miller, Tropico del Cancro


Dopo aver esaurito quel che t'offrono affari, politica, allegri simposi, amore e così via - e aver scoperto che niente di tutto ciò alla fine soddisfa o dura in eterno - che cosa ti resta? Resta la Natura; portar fuori dai loro torpidi recessi le affinità tra un uomo o una donna e l'aria aperta, gli alberi, i campi, il volgere delle stagioni - il sole di giorno e le stelle del firmamento la notte.
Walt Whitman



Per annotare che cosa pensi che io prenda in mano la penna ?
Non la nave da guerra, dalle forme perfette, maestosa,
che ho visto oggi passare al largo, a vele spiegate,
Né gli splendori del giorno trascorso, né gli splendori della
notte che mi avvolge, non la gloria, non la crescita della
grande città, che intorno a me si dispiega,
Ma i due uomini che ho visto oggi sul molo separarsi come si
separono i cari amici,
Quello che restava, appeso al collo dell'altro appassionatamente
lo baciava, mentre l'altro che partiva serrava stretto l'amico
che restava tra le braccia.
Walt Whitman, da Calamus


Il falco maculato mi saetta accanto, mi accusa,
riprende le mie chiacchiere e il mio indugio.
Neanch'io sono stato domato, sono anch'io intraducibile,
Scaglio il mio grido barbarico sopra i tetti del mondo.
L'ultimo rapido raggio del giorno si attarda per me,
Proietta la mia immagine dietro le altre, come qualsiasi altra esatta sui deserti d'ombre,
E mi attrae nella bruma e nel crepuscolo.
Mi allontano come l'aria, scuoto i miei bianchi riccioli al sole che fugge,
Effondo la mia carne dentro, vortici, la trascino dentro brecce frastagliate.
Mi abbandono ai rifiuti della terra per crescere con l'erba che amo,
Se ancora mi vuoi, cercami sotto la suola delle scarpe.
Difficilmente comprenderai chi sono o che cosa significo,
Ma non di meno sarò per te la salute,
E filtrerò e rafforzerò il tuo sangue.
Se non riuscirai a trovarmi subito, non perdere coraggio,
Se non mi trovi in un luogo cercami in un altro,
In qualche luogo mi son fermato ad attenderti.
Walt Whitman


Via dunque a sciogliere, slegare l'arco divino, così lungo e teso. Via da tende, tappeti, sofà, libri - dalla "società" - dalle case della città, dalle sue strade, da tutti i ritrovati e i conforti moderni - via verso il primitivo serpeggiante ruscello tra i boschi di cui ho parlato, con i suoi cespugli non cimati, le sue sponde erbose - via da legacci, stivali stretti, bottoni e tutto il ferreo sistema della vita civile - tutto quell'entourage artificiale, di negozi, macchine, studio, ufficio, salotto - via dal regno del sarto o dell'abito alla moda - e possibilmente da qualsiasi abito, per il momento, con la canicola che incalza, laggiù tra quelle ombrose solitudini d'acque. Via dunque anima mia (e tu lascia, lettore caro, che ti prenda da parte da solo e ti parli in perfetta libertà, senza badare alla forma, confidenzialmente) per un giorno e una notte almeno, per tornare alla nuda fonte di vita di tutti noi - al seno della grande, silenziosa e selvaggia Madre che tutto accoglie.
Walt Whitman


E tu chi sei? chiesi alla pioggia che scendeva dolce,
e che, strano a dirsi, mi rispose, come traduco di seguito:
sono il Poema della Terra, disse la voce della pioggia,
eterna mi sollevo impalpabile su dalla terraferma e dal mare insondabile,
su verso il cielo, da dove, in forma labile, totalmente cambiata, eppure la stessa, discendo a bagnare i terreni aridi, scheletrici, le distese di polvere del mondo, e ciò che in essi senza di me sarebbe solo seme, latente, non nato; e sempre, di giorno e di notte, restituisco vita alla mia stessa origine,
la faccio pura, la abbellisco; perché il canto, emerso dal suo luogo natale, dopo il compimento, l'errare, sia che di esso importi o no, debitamente ritorna con amore.
Walt Whitman, La voce della pioggia


Il mondo sottomarino,
Foreste al fondo del mare, i rami, le foglie,
Ulve, ampi licheni, strani fiori e sementi,
folte macchie, radure, prati rosa,
Variegati colori, pallido grigio verde,
porpora, bianco e oro, la luce vi scherza
fendendo le acque
Esseri muti nuotan laggiù tra le rocce, il
corallo, il glutine, l'erba, i giunchi, e
l'alimento dei nuotatori
Esseri torpidi brucan fluttuando laggiù, o
arrancano lenti sul fondo,
Il capodoglio affiora a emetter lo sbuffo
d'aria e vapore, o scherza con la
sua coda,
Lo squalo dall'occhio di piombo,
il tricheco, la testuggine, il peloso
leopardo marino, la razza,
E passioni, guerre, inseguimenti, tribù,
affondare lo sguardo in quei fondi
marini, respirando quell'aria così
densa che tanti respirano,
Il cambiamento, volgendo lo sguardo qui
o all'aria sottile respirata da esseri che
al pari di noi su questa sfera
camminano,
Il cambiamento più oltre, dal nostro
mondo passando a quello di esseri
che in altre sfere camminano.
Walt Whitman




Dall'ondeggiante oceano, la folla,
venne teneramente a me una goccia, mormorando
Io ti amo, tra non molto morirò ho fatto un lungo viaggio.
Walt Whitman


Cogli la rosa quando è il momento,
ché il tempo lo sai che vola...
e lo stesso fiore che oggi sboccia
domani appassirà.
Walt Whitman


Non lasciate che la giornata termini senza essere cresciuti un pò, senza aver sorriso molto, senza aver alimentato i propri sogni. Non fatevi vincere dallo scoraggiamento. Non permettete a nessuno di togliervi il diritto di esprimervi, che è quasi un dovere. Non desistete dal desiderio di rendere la vostra vita straordinaria.
Walt Whitman


Io penso che una foglia d'erba non sia affatto da meno della quotidiana fatica delle stelle, e la formica è altrettanto perfetta, al pari di un granello di sabbia o dell'uovo di uno scricciolo, e la piccola rana è un'opera d'arte simile alle più famose, e il rovo rampicante potrebbe ornare gli spazi eterei, e la giuntura più piccola della mia mano la più perfetta macchina può deridere, e la mucca che rumina a capo chino supera qualsiasi monumento, e un topo è un miracolo tanto grande da convincere sestilioni di scettici
Walt Whitman



Vieni, renderò il continente indissolubile,
creerò la più splendida razza su cui il sole abbia mai brillato, creerò divine terre magnetiche,
con l’amore dei compagni, con il diuturno amore dei compagni.
Pianterò la fratellanza, folta come gli alberi lungo tutti i fiumi d’America,
e lungo le sponde dei grandi laghi, e su tutte  le praterie,
renderò inseparabili le città con le braccia l’una al collo dell’altra,
con l’amore dei compagni, con il virile amore dei compagni.
Per te questi da parte mia, democrazia, per servirti, mia donna!
Per te, per te faccio vibrare questi canti.
Walt Whitman, da Foglie d'erba


"È solo uno schizzo, dopo tutto, pochi tocchi rudimentali qui e là, che non esauriscono il tema ma si limitano a mostrare quel che potrebbe diventare. Talora mi viene da pensare che le stesse Foglie non siano che la stessa cosa: un passaggio verso qualcosa, piuttosto che un oggetto concluso in se stesso."
Walt Whitman, Foglie d'Erba


Credo che potrei vivere con gli animali, sono così placidi e pieni di decoro.
Rimango ad osservarli per ore e ore.
Non si affannano e non si lamentano della loro condizione,
Non stanno svegli nel buio piangendo per i loro peccati,
Non m'infastidiscono discutendo dei loro doveri verso Dio,
Nessuno è insoddisfatto, nessuno impazzisce per la mania di possedere cose,
Nessuno s'inginocchia davanti all'altro, o a un suo simile vissuto migliaia di anni fa,
Nessuno è rispettabile o infelice su tutta la terra.
Così mi palesano i loro rapporti con me e io li accetto,
Portano segni di me, e chiaramente ne dimostrano il possesso.
Mi chiedo dove presero quei segni,
Ho forse percorso quella strada tanto tempo fa e li ho lasciati sbadatamente cadere?
Walt Whitman, da Canto di me stesso, in Foglie d'erba


Io credo che potrei voltarmi e andare a vivere
con gli animali, così placidi e controllati,
resto a guardarli per ore.
Non si affaticano, non frignano per la loro condizione,
non stanno svegli al buio piangendo i loro peccati,
non mi scocciano coi loro doveri verso Dio,
nessuno è insoddisfatto, nessuno impazzisce
per la mania di possedere,
nessuno s'inginocchia davanti a un altro,
o addirittura davanti a uno della sua specie
vissuto migliaia di anni fa.
Sopra l'intera terra nessuno, tra loro,
ha onori o compassione...
Walt Whitman, dal Canto di me stesso, in Foglie d'erba. 1855/92


“Che mai credete sia la creazione? Che mai credete possa soddisfare l’anima, se non camminare libero e non riconoscere padrone?”
Walt Whitman


"Limpida Mezzanotte"
Questa è la tua ora, Anima, il tuo volo libero nell'assenza di parole,
Lontano dai libri, lontano dall'arte, il giorno cancellato, i compiti fatti,
Tu che emergi pienamente, silenziosa, sguardo fisso, riflettendo sulle materie che più ami,
Notte, sonno, morte e le stelle.
Walt Whitman , da 'Foglie d'erba'


Il più minuscolo germoglio ci dimostra che in realtà non vi è morte, e che se mai c'è stata conduceva alla vita, e non aspetta il termine per arrestarla, e che cessò all'istante in cui la vita apparve.
Walt Whitman, Foglie d'erba



Ascolta, disse la mia anima, 
scriviamo per il mio corpo 
(in fondo siamo una cosa sola) 
versi tali che se, da morto, 
dovessi invisibilmente tornare sulla terra, 
o in altre sfere, lontano, lontano da qui, 
e riassumere i canti a qualche gruppo di compagni 
(in armonia col suolo, gli alberi, i venti, e con la furia delle onde), 
io possa ancora sentire miei questi versi, 
per sempre, come adesso che, per la prima volta, 
io qui segno il mio nome firmando per l’anima ed il corpo. 
Walt Whitman 


West Hills, 31 maggio 1819 – Camden, 26 marzo 1892


Se tardi a trovarmi, insisti.
Se non ci sono in nessun posto,
cerca in un altro, perché io sono
seduto da qualche parte,
ad aspettare te...
E se non mi trovi più, in fondo ai tuoi occhi,
allora vuol dire che sono dentro di te.
Walt Whitman 



Credo in te, anima mia,
l’altro che io sono non deve umiliarsi di fronte a te,
e tu non devi umiliarti di fronte a lui.
Ozia con me sull’erba,
libera la tua gola da ogni impedimento,
né parole, né musica o rima voglio,
né consuetudini né discorsi,
neppure i migliori, soltanto la tua calma voce bivalve,
il suo mormorio mi piace.
Penso a come una volta giacemmo,
un trasparente mattino d’estate,
come tu posasti la tua testa
di per traverso sul mio fianco
ti voltasti dolcemente verso di me,
e apristi la camicia sul mio petto,
e tuffasti la tua lingua sino al mio cuore snudato,
e ti stendesti sino a sentire la mia barba,
ti stendesti sino a prendere i miei piedi.
Veloce si alzò in me
e si diffuse intorno a me la pace e la conoscenza
che va oltre ogni argomento terreno,
io conosco che la mano di Dio è la promessa della mia,
e io conosco che lo spirito di Dio
è il fratello del mio,
e che tutti gli uomini mai venuti alla luce
sono miei fratelli e le donne sorelle ed amanti,
e che il fasciame della creazione è amore,
e che infinite sono le foglie rigide o languenti nei campi,
e le formiche brune nelle piccole tane sotto di loro,
e le incrostazioni muschiose del corroso recinto,
pietre ammucchiate, sambuco, verbasco ed elleboro.
Walt Whitman, Credo in te, anima mia



I think I could turn and live with animals, they are so placid and self-contain’d,I stand and look at them long and long.
They do not sweat and whine about their condition,They do not lie awake in the dark and weep for their sins,They do not make me sick discussing their duty to God,Not one is dissatisfied, not one is demented with the mania of owning things,Not one kneels to another, nor to his kind that lived thousands of years ago,Not one is respectable or unhappy over the whole earth.So they show their relations to me and I accept them,They bring me tokens of myself, they evince them plainly in their possession. I wonder where they get those tokens,Did I pass that way huge times ago and negligently drop them?
Walt Whitman

















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