"La miseria è ancora l’unica forza vitale del Paese e quel poco o molto che ancora regge è soltanto frutto della povertà.
Bellezze dei luoghi, patrimoni artistici, antiche parlate, cucina paesana, virtù civiche e specialità artigiane sono custodite soltanto dalla miseria.
Dove essa è sopraffatta dal sopraggiungere del capitalismo, ecco che si assiste alla completa rovina di ogni patrimonio artistico e morale.
Perché il povero è di antica tradizione e vive in una miseria che ha antiche radici in secolari luoghi, mentre il ricco è di fresca data, improvvisato, nemico di tutto ciò che lo ha preceduto e che l’umilia. La sua ricchezza è stata facile, di solito nata dall’imbroglio, da facili traffici, sempre o quasi, imitando qualcosa che è nato fuori di qui.
Perciò quando l’Italia sarà sopraffatta dalla finta ricchezza che già dilaga, noi ci troveremo a vivere in un paese di cui non conosceremo più né il volto né l’anima."
Leo Longanesi, "La sua signora", 1957.
Una società fondata sul lavoro non sogna che il riposo.
Leo Longanesi, "La sua signora", 1957
La famiglia è uno stato che riceve autorità dalla noia, dalle convenienze e dalla paura di morir soli in casa
Leo Longanesi, "La sua signora"
Qui non c'è nulla: né destra né sinistra.
Qui si vive alla giornata, fra l'acqua santa e l'acqua minerale.
Leo Longanesi, La sua signora, 1957
L'arte è un appello al quale troppi rispondono senza essere stati chiamati.
Leo Longanesi
Non sono le idee che mi spaventano, ma le facce che rappresentano queste idee.
Leo Longanesi, Parliamo dell'elefante, 1947
Fanfare, bandiere, parate.
Uno stupido è uno stupido.
Due stupidi sono due stupidi.
Diecimila stupidi sono una forza storica
Leo Longanesi, "Frammenti di un diario"
Non è la libertà che manca. Mancano gli uomini liberi.
Leo Longanesi
Nessun commento:
Posta un commento