Le famiglie dei mafiosi sono uguali alle altre: i padri giocano con i figli, le madri li accudiscono, i figli crescono: studiano, lavorano.Poi qualcosa insinua un dubbio che logora quell’immagine di normalità.Guardi all’interno della famiglia e guardi il contesto e la sua rete di relazioni e i dubbi crescono, pongono domande, esigono risposte che nessuno ti dà. Ti senti aliena. E sola. Nel cuore nascono vipere che mordono senza tregua, odiose e crudeli. Lo sguardo si vela e diventa strano: possibile che le mani del padre grondino sangue? Possibile che il fratello esca armato per non andare a caccia di animali ma di uomini? Possibile che il cuore della mamma sia fatto di pietra?
Rita Atria
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