mercoledì 25 giugno 2014

In una psichiatria figlia della Rivoluzione francese, lo psichiatra Philippe Pinel inizia a distinguere la malattia dalla colpa, la cura dalla punizione, i malati dai delinquenti. Si direbbe che nasce in quell’occasione la psichiatria come atto di liberazione. Ma da cosa veramente libera Pinel? «Da un bel nulla», dirà più avanti il filosofo Michel Foucault


Michel Foucault   storico e filosofo francese tra i grandi pensatori del XX secolo. 
Il tema centrale del suo  pensiero è la conoscenza.  Ad essa Foucault  lega la storia stessa della cultura dell'occidente. L’uso che della conoscenza ne fa la Chiesa o la scienza   determina la struttura della società. La storia e’ dunque il risultato di momenti di grave crisi delle "verità" seguiti da periodi di relativa stabilità in cui una serie di "discorsi" domina su altri. I  lavori di Foucault si concentrano sullo studio delle grandi organizzazioni sociali: prigioni, ospedali, e scuole, contenitori  e luoghi discriminatori del “sapere”.


Le critiche di Foucault a Freud
“Freud ha demistificato tutte le altre strutture dell’asilo: ha abolito il silenzio e lo sguardo, ha cancellato l’autoriconoscersi della follia, (...) ha fatto tacere le istanze della condanna. Ma in compenso ha sfruttato la struttura che avvolge il personaggio medico; ha ingrandito le sue virtù di taumaturgo, preparando uno statuto quasi divino alla sua onnipotenza. Ne ha fatto lo Sguardo assoluto, il Silenzio puro, il Giudice che punisce e ricompensa in un giudizio che non accondiscende neppure al linguaggio; ne ha fatto lo specchio in cui la follia, in un movimento quasi immobile, si innamora e si disinnamora di se stessa. (...) Ha liberato il malato da quell’esistenza nell’asilo alla quale l’avevano condannato i suoi liberatori (Tuke e Pinel); ma non l’ ha liberato da ciò che c’era d’essenziale in quell’esistenza; ne ha raggruppato i poteri e li ha tesi al massimo, annodandoli tra le mani del medico; ha determinato la situazione psicoanalitica, in cui, per un corto circuito geniale, l’alienazione sconfigge l’alienazione, inquantoché nel medico essa diventa soggetto. Il medico, come figura alienante, resta la chiave della psicoanalisi”.
Michel Foucault, Storia della follia nell'età classica


Michel Foucault e il potere
“Di modo che è assai difficile liberarsi dal potere, dato che, se il potere non avesse altra funzione che di escludere, di impedire o di punire, come un super-io freudiano, sarebbe sufficiente una presa di coscienza per sopprimere i suoi effetti o anche per sovvertirlo. Penso che il potere non si accontenti di funzionare come un super-io freudiano. Non si limita a reprimere, a limitare l’accesso alla realtà, a impedire la formulazione di un discorso: il potere lavora il corpo, penetra il comportamento, si mescola al desiderio e al piacere, ed è in questo lavoro che bisogna sorprenderlo, e questa analisi, che è difficile, è quella che va fatta
Michel Foucault, Asili. Sessualità. Prigioni., in Archivio Foucault-2. 1971-1977


"In una psichiatria figlia della Rivoluzione francese, lo psichiatra Philippe Pinel inizia a distinguere la malattia dalla colpa, la cura dalla punizione, i malati dai delinquenti. Si direbbe che nasce in quell’occasione la psichiatria come atto di liberazione. Ma da cosa veramente libera Pinel? «Da un bel nulla», dirà più avanti il filosofo Michel Foucault."
da "Gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari e il ruolo dell'informazione" di Anita Eusebi



“Forse, un giorno, non sapremo più esattamente che cosa ha potuto essere la follia.” … Resterà soltanto un enigma di questa Esteriorità. Quale era dunque, ci si domanderà, questa strana delimitazione che è stata alla ribalta dal profondo Medioevo sino al ventesimo secolo e forse oltre? Perché la cultura occidentale ha respinto dalla parte dei confini proprio ciò in cui avrebbe potuto benissimo riconoscersi, in cui di fatto si è essa stessa riconosciuta in modo obliquo? Perché ha affermato con chiarezza a partire dal XIX secolo, ma anche già dall’età classica, che la follia era la verità denudata dell’uomo, e tuttavia l’ha posta in uno spazio neutralizzato e pallido ove era come annullata?”
Michel Foucault, Storia della follia nell'età classica








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