mercoledì 14 maggio 2014

Christopher Bollas. Trasformazione non significa gratificazione. La crescita è favorita solo in parte dalla gratificazione, e una delle funzioni trasformative della madre deve essere quella di frustrare il bambino. Analogamente, i momenti estetici non sono sempre occasioni belle o magnifiche - molti sono brutti o spaventosi, eppure profondamente commoventi proprio per il ricordo esistenziale cui attingono.

"Trasformazione non significa gratificazione. La crescita è favorita solo in parte dalla gratificazione, e una delle funzioni trasformative della madre deve essere quella di frustrare il bambino. Analogamente, i momenti estetici non sono sempre occasioni belle o magnifiche - molti sono brutti o spaventosi, eppure profondamente commoventi proprio per il ricordo esistenziale cui attingono."
Christopher Bollas, L'ombra dell'oggetto - psicoanalisi del conosciuto non pensato, 1987 Londra, ed. it. Borla 1989 pag.37-38.


"La cultura occidentale presuppone che il sé sia in conflitto perenne
Partendo dalle psicologie del profondo dell'età dell'oro ateniese (Eschilo, Sofocle ecc.), passando per le Confessioni religiosamente ispirate di Sant'Agostino e trasformata dal sottile genio di Shakespeare, questa consapevolezza ha dato origine al profondo intimismo dei romanzi e delle opere teatrali che studiano la mente e il conflitto umani. E questo è il tradizionale assillo occidentale che si  riflette nella teoria della mente di Freud."
Christopher Bollas, La mente orientale - Psicoanalisi e Cina 2013, ed. it. 2013 Cortina pag.135.


"I clown, che in genere lavorano a coppie, hanno al centro del loro repertorio un personaggio sempre affamato e infelice e un altro rimpinzato di prelibatezze e disgustosamente contento. "I clown, come i menestrelli e i comici, affrontano sempre lo stesso problema" scrive Dario Fo, "la fame, che sia di cibo o di sesso e perfino di dignità, di identità o di potere. Il problema che si pongono invariabilmente è: di chi è il potere? Chi è il capo?"
Christopher Bollas, Cracking Up - Il lavoro dell'inconscio, 1995, ed.it. 1996 Borla, pag.179.


"E se la psicoanalisi - che è la quintessenza della psicologia del e per il sé - dovesse re-inquadrarsi intorno al gruppo piuttosto che intorno all'individuo? E se si dovesse iniziare con il gruppo e la sua psicologia e poi procedere a integrare la realtà del sé?"
Christopher Bollas, La mente orientale - Psicoanalisi e Cina 2013, ed. it. 2013 Cortina pag.146.


"E poi ci sono i pensieri espressi dalla musica della voce, un linguaggio a modo suo complesso, assolutamente allo stesso livello delle regole grammaticali."
Christopher Bollas, La mente orientale - Psicoanalisi e Cina 2013, ed. it. 2013 Cortina pag.156.

"Per quanto si possa criticare Mao Zedong, è incontestabile che egli sia una delle figure che hanno cercato di integrare il modo di pensare occidentale con quello orientale. Integrare Marx e Lenin con Confucio non era un passo facile e, anche se fatto in modo grossolano, il suo sforzo ha un certo interesse intellettuale."
Christopher Bollas, La mente orientale - Psicoanalisi e Cina 2013, ed. it. 2013 Cortina pag.168.

"La cultura occidentale presuppone che il sé sia in conflitto perenne.
Partendo dalle psicologie del profondo dell'età dell'oro ateniese (Eschilo, Sofocle ecc.), passando per le Confessioni religiosamente ispirate di Sant'Agostino e trasformata dal sottile genio di Shakespeare, questa consapevolezza ha dato origine al profondo intimismo dei romanzi e delle opere teatrali che studiano la mente e il conflitto umani. E questo è il tradizionale assillo occidentale che si riflette nella teoria della mente di Freud."
Christopher Bollas, La mente orientale - Psicoanalisi e Cina 2013, ed. it. 2013 Cortina pag.135.




Christopher Bollas, Se il sole esplode. L'enigma della schizofrenia,
ed. or. 2015, ed.it. Cortina 2016.

Come quasi sempre quando leggo testi di psicoanalisi delle psicosi,
resto sorpresa da alcuni passi ma allo stesso tempo tutto mi suona molto familiare.

Bollas è uno psicoanalista statunitense, nato nel 1943, noto in tutto il mondo.
Fra i suoi libri più recenti: La mente orientale. Psicoanalisi e Cina (2013), ed.it. Cortina 2013.

Se il sole esplode è interessante, fra l'altro, perché qui Bollas descrive passo dopo passo l'evoluzione del proprio modo di lavorare con le persone schizofreniche, sia all'interno di strutture psichiatriche sia privatamente nel suo studio sia in alcuni casi e/o per alcuni periodi (sembra incredibile) per telefono o tramite Skype.

L'essenziale, egli scrive, è che la persona abbia qualcuno con cui parlare, qualcuno disposto a cercare un senso nei suoi bizzarri e apparentemente insensati modi di comunicare, qualcuno con cui entrare in relazione, qualcuno in cui cominciare ad avere, forse, fiducia.

Decisivo è che questa possibilità di parlare ci sia subito, all'esordio della malattia; allora le possibilità di guarire sono alte. Altrimenti il lavoro diventa più lungo e più difficile dopo.

L'ospedalizzazione e i farmaci non sono rifiutati da Bollas, purché siano sempre accompagnati dalla cura attraverso l'ascolto e la parola, dunque attraverso la psicoterapia, intensa e prolungata quanto è necessario. In caso contrario i farmaci e l'ospedalizzazione, isolando la persona che già sta isolandosi dalla propria mente per fuggire al dolore dei propri spaventosi pensieri, aggravano il male.

Io penso che si possa leggere questo libro con piacere anche senza avere una preparazione specifica, se si è curiosi di come la mente possa funzionare, non solo la mente della persona in analisi ma anche la mente dell'analista, se si è curiosi insomma del pensare insieme a partire dal proprio sentire.

Se il sole esplode è strutturato come un racconto, il racconto di come Bollas è divenuto terapeuta, a partire da un suo personale disagio quand'era studente (tutt'a un tratto gli era venuta la paura di cadere dalla tromba delle scale), terapeuta prima di bambini, in un centro diurno, poi anche di adolescenti e di adulti, e poi consulente e supervisore, negli USA, in Gran Bretagna e in altri paesi.

Un ulteriore pregio del libro è la bibliografia ragionata finale, in cui Bollas descrive le caratteristiche dei testi a suo parere più significativi e più riconosciuti in campo internazionale sul tema della psicoanalisi della schizofrenia.




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