Le Palais Ideal: il palazzo di sassi costruito da un postino francese che stregò Picasso.
Costruire un castello è un’impresa monumentale, in qualsiasi modo si guardi la cosa. Ma che dire se il castello è fatto di ghiaia e pietre, edificato utilizzando solo materiali trovati lungo il percorso di lavoro del geniale creatore? Sembra assolutamente inconcepibile, eppure è esattamente ciò che ha fatto Ferdinand Cheval a Hauterives, in Francia, e più di 100 anni dopo il suo castello di ghiaia è meta di turisti provenienti da tutto il mondo. La costruzione dello stravagante palazzo iniziò quando Cheval, che di mestiere faceva il postino, letteralmente inciampò in un sasso, durante il suo percorso giornaliero per consegnare la posta. Prese con sé la pietra, che divenne lo spunto per l’impresa che lo avrebbe totalmente assorbito per 33 anni.
Parlando del progetto, Ferdinand Cheval raccontò:
“Stavo camminando molto veloce quando il mio piede inciampò su qualcosa, facendomi quasi perdere l’equilibrio, e volevo conoscere la causa. In un sogno avevo costruito un palazzo, un castello o una caverna, non riesco a esprimermi bene… non ho parlato a nessuno di questo, per paura di essere deriso, e mi sentivo ridicolo io stesso. Poi, quindici anni più tardi, quando avevo quasi dimenticato il mio sogno, quando non ci pensavo affatto, il mio piede me lo ha ricordato. Il mio piede ha inciampato su una pietra che quasi mi ha fatto cadere. Volevo sapere cosa fosse … Si trattava di una pietra dalla forma talmente strana, che l’ho messa in tasca per ammirarla a mio agio.”
Cheval iniziò a raccogliere sassolini lungo il suo percorso lavorativo, tornando a casa ogni giorno con le tasche piene. Quando sua moglie si stancò di dover continuamente rammendare le tasche dei pantaloni, iniziò a usare un cesto, per raccogliere il materiale. Alla fine la costruzione richiedeva pietre più grandi, così Ferdinand Cheval cominciò a portare con sé una carriola.
La costruzione della massiccia struttura, chiamata Le Palais ideal, iniziò nel mese di aprile del 1879, e il lavoro fu completato nel 1912, 33 anni più tardi. Cheval non aveva alcuna nozione di architettura, né particolari conoscenze artistiche, ma l’edificio da lui creato è ritenuto un esempio di rara bellezza diarchitettura naïf e Art Brut. Si erge come un omaggio al potere della ricerca artistica e alla determinazione.
Nel corso degli anni, Cheval fece molte riflessioni sul suo palazzo di ghiaia, che “rappresenta una scultura così strana che è impossibile da imitare, rappresenta ogni tipo di animale, qualsiasi tipo di caricatura”, disse. In realtà, Cheval portò a termine un progetto che la Natura aveva iniziato: “Ho detto a me stesso: poiché la natura è disposta a fare la scultura, io farò la muratura e l’architettura.”
Il castello di ghiaia è uno straordinario esempio di architettura naif, costruito totalmente con pietre tenute insieme con malta e cemento, e che ha mostrato una notevole resistenza all’erosione e al degrado. Attualmente il castello ospita spesso grandi concerti e mostre artistiche. Cheval probabilmente non immaginava che la sua creazione sarebbe diventata un punto di riferimento così importante per la vita culturale e artistica della Francia.
Se si guarda l’esterno dell’edificio, sembra di trovarsi di fronte al castello di una antica civiltà perduta. Le sale interne e le camere del grande palazzo sono decorate in modo altrettanto complicato.
Le superfici esterne sono decorate con varie lapidi e figure, molte delle quali derivano da immagini di cartoline e riviste che Cheval consegnava nel corso della sua giornata di lavoro.
Verso la fine della sua vita, Cheval ottenne il riconoscimento e la lode di artisti del calibro di André Breton e Pablo Picasso, e il suo lavoro fu anche oggetto di un saggio della scrittrice Anaïs Nin. Le Palais ideal divenne monumento storico francese nel 1969.
Cheval avrebbe voluto essere sepolto nel castello di ghiaia, alla cui creazione aveva dedicato gran parte della sua vita, ma la legge francese non lo consentiva. Così Cheval trascorse altri otto anni a costruire il suo mausoleo, nel cimitero di Hauterives. Morì nell’agosto del 1924, un anno dopo il completamento sua ultima dimora.
Le Palais Idéal un sogno da vedere nel sud della Francia.
Hauterives è un comune situato nel dipartimento della Drôme nel sud est della Francia regione Rodano-Alpi.
Se vi capiterà di andarci potrete vedere un monumento fatto interamente di pietre tenute insieme con malta e cemento e costruito da Ferdinand Cheval più di cento anni fa.
L’uomo dopo essere stato apprendista fornaio era diventato postino e un giorno, aveva fatto un sogno, quello di costruire un palazzo, ma non lo aveva raccontato a nessuno per non essere preso in giro. Col passare del tempo aveva dimenticato questa idea finché un giorno, mentre consegnava la posta, inciampò in una pietra, le cui forme lo colpirono e riaccesero in lui la vecchia idea del palazzo.
Nel corso dei successivi 33 anni dal 1879 al 1912 continuò a raccogliere e posizionare i vari sassi per costruire un’opera di fantasia senza avere la benché minima nozione di architettura ma riuscendo a creare un esempio di rara bellezza di architettura naif.
Dice in una lettera a André Lacroix:
“Ho cominciato scavando una piscina, in cui ho iniziato a scolpire diverse specie di animali con il cemento. Poi ho costruito una cascata con le mie pietre. Mi ci sono voluti due anni. Una volta finito, sono rimasto io stesso stupito del mio lavoro. Criticato dalla gente del posto, ma incoraggiato da visitatori stranieri, non mi sono perso d'animo”.
Ambiente dopo ambiente Cheval fece prendere forma al palazzo continuando ad assemblare pietre caricate nel suo zaino e trasportate anche per una decina di chilometri sulle spalle e rappresentandovi elementi naturali quali animali o vegetazione, oppure riferimenti biblici e indù.
Dal 1969 la costruzione è stata dichiarata monumento storico dopo aver ottenuto il riconoscimento di artisti del calibro di André Breton e Pablo Picasso e dopo essere diventata l’oggetto di saggio della scrittrice Anaïs Nin.
Le leggi dell’epoca non consentivano a Cheval di essere sepolto nel proprio palazzo come aveva sognato quindi il nostro postino si mise all’opera un’altra volta per otto dei suoi nove ultimi anni di vita per costruire “La tomba del silenzio e del riposo senza fine” nel cimitero cittadino, dove riposa dal 1924.
La tomba
Ed ecco un video che vi farà innamorare di questo posto e chissà farà venire anche a voi il desiderio di visitarlo.
https://youtu.be/_MFJC3BvQhg
http://soniatoncelli.blogspot.it/2015/07/le-palais-ideal-un-sogno-da-vedere-nel.html
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