Per 300 anni, tra l’VIII e l'XI secolo, i Vichinghi presero d’assalto il mondo intero. In cerca di terre, schiavi, oro e argento, questi fieri guerrieri e coraggiosi esploratori lasciarono le loro case in Norvegia, Svezia e Danimarca, saccheggiando l’Europa e arrivando fino a Baghdad e in America.
La velocità e l’audacia dei loro attacchi divennero leggendarie. Ma i Vichinghi erano molto di più che barbari selvaggi provenienti dal Nord: erano accorti commercianti, eccellenti ingegneri navali. Avevano una copiosa tradizione orale e vivevano in una società che – per i canoni dell’epoca - era molto aperta e democratica.
Oltre 1200 anni fa i Vichinghi partirono alla conquista del mondo, terrorizzando tutta l'Europa. Ma non erano soltanto una civiltà guerriera e sanguinaria: erano anche abili artigiani e ottimi navigatori. E le loro donne potevano divorziare.
DA DOVE ARRIVA IL NOME?
Gli anglosassoni li chiamavano Vikings. Nelle lingue scandinave vik vuol dire baia, come ricordano decine di località in Norvegia e Islanda che hanno questo suffisso. Dunque se in italiano esistesse il verbo “baieggiare”, nel senso di andare per baie, i Vichinghi si chiamerebbero “Baieggianti”. Nome un po’ ridicolo, non certo di quelli che incute paura.
QUANDO HANNO INIZIATO A SCONVOLGERE IL MONDO? L’età vichinga è definita dagli storici come il periodo di espansione dei popoli nordici fra il VIII e il XI secolo. Ma ha una data di inizio ben precisa e documentata: l’8 giugno 793. Quel giorno il monastero di Lindisfarne, nel Nord-Est inglese, stava festeggiando san Medardo, invocato contro il mal di denti, quando sulla spiaggia sbarcò il Male assoluto, cioè una banda di Vichinghi (non quella della foto).
Furia devastatrice. I guerrieri vichinghi erano «come vespe. Assaltavano come lupi affamati, rubando, distruggendo e uccidendo» raccontarono i monaci superstiti. Da allora il nome Vichingo divenne sinonimo di violenza.
DEVASTARONO PARIGI.
Trent’anni dopo la morte di Carlo Magno, I Vichinghi umiliarono la Francia imperiale, risalendo la Senna fino a Parigi, che saccheggiarono nell’845. Stessa sorte toccò a varie città di Francia, Inghilterra e Germania.
MA DAVVERO ERANO COSÌ VIOLENTI? I massacri ci furono, è indubbio, ma nelle loro Vik, nelle loro baie, erano popolazioni tranquille: pastori e pescatori così civili da tenere all'igiene come nessuno all'epoca, eccellenti orafi, abili artigiani e pregevoli poeti. La poesia, in Islanda, era un’arte magica ed era chiamata “bevanda degli gnomi”.
Nella foto, la ricostruzione di una tipica casa vichinga, di legno, coperta con zolle d’erba, a Selfoss in Islanda.
GUERRIERI CASUAL E SENZA CORNA. A differenza dei legionari romani o dei soldati moderni, i guerrieri vichinghi non indossavano un uniforme. Ognuno si doveva vestire e armare con i propri mezzi. I condottieri portavano elmi di ferro, senza corna a differenza di come invece vorrebbe una leggenda metropolitana, mentre i guerrieri più umili si accontentavano di copricapi di cuoio. Sotto gli abiti in pelle la maggior parte dei Vichinghi portava la cotta di ferro a maglie. Completavano l’uniforme informale una tunica o un mantello di lana. La dotazione tipica di un soldato era costituita da uno scudo di 75 cm di diametro, un ascia da guerra a manico lungo, una lancia di 3 metri e soprattutto la spada.
LE TERRIBILI DRAKKAR. Le navi da guerra dei Vichinghi - le Drakkar - erano piccole, agili e spesso avevano la prua a forma di drago. Spinte da una vela quadrata e dai rematori (da 24 a 50 a seconda delle dimensioni) superavano i 20 km orari e manovravano anche nelle baie più anguste. La chiglia bassa permetteva di arrivare fino a riva e di colpire a sorpresa. Ma mancavano della stiva e tutta l'attività si svolgeva sull'unico ponte. In barca non si mangiava (non c'era cucina) e di solito non si dormiva.
Sul bordo della murata erano appesi gli scudi dei guerrieri che consentivano il riconoscimento delle barche e offrivano una maggiore difesa. Ma insufficiente in caso di mare mosso: nelle saghe nordiche si spiega che mentre 7 uomini remavano, 6 dovevano svuotare l'acqua dal ponte.
MEDICINA BARBARA E PULIZIA MODERNA. Se un guerriero veniva ferito alla pancia, per prima cosa veniva curato con una zuppa di cipolla. Se dalla ferita usciva l’odore della cipolla il paziente veniva dato per spacciato. In caso contrario si ricorreva alle cure a base di erbe e al potere magico delle rune che venivano tatuate sulle mani.
Per contro i Vichinghi tenevano molto all'igiene personale, soprattutto le donne: erano ben pettinati, facevano una sauna a settimana (troppo per gli inglesi), utilizzavano pinzette di ferro per togliere i peli superflui e piccoli bastoncini di metallo per pulirsi le orecchie.
VICHINGHE. Le donne erano molto indipendenti ed emancipate. Mentre gli uomini erano lontani in battaglia, erano loro a mandare avanti casa e fattoria. Una Vichinga poteva scegliersi il marito e poteva chiedere il divorzio se questi la picchiava o la tradiva. Se portava i capelli sciolti era ancora nubile, una volta sposata portava i capelli raccolti in trecce.
Un arabo in visita alla città di Hedeby nel 950 disse che si truccavano per gli occhi per farsi più belle e constatò che anche gli uomini lo facevano. Sui drakkar però le donne non ci salivano: accompagnavano i mariti solo quando si andava a colonizzare una terra e durante gli assalti e le battaglie stavano nascoste.
PICCOLI GUERRIERI CRESCONO. I bambini rimanevano tali fino a 12 anni. Non andavano a scuola, ma venivano mandati nei campi o aiutavano in casa. I maschi ricevevano armi in legno e giocavano a passarsi una palla di stracci con i piccoli scudi.
Una volta cresciuti, i ragazzi si battevano sotto la supervisione degli adulti. Gli adolescenti che partecipavano alle loro prime scorrerie di addestramento erano armati solo di una spada (pesante 30 kg): chi portava in trofeo una testa riceveva in premio l’ascia.
ARMATE SENZA GRADI. I combattenti non avevano gradi. Il comandante di ogni scorreria era il capitano del drakkar. I guerrieri potevano essere cittadini comuni oppure professionisti. Solo questi ultimi guidavano gli attacchi. L’élite dei guerrieri era costituita dai berserkir o berseker, votati al dio supremo della guerra Odino: si consideravano invulnerabili e forse assumevano droghe.
La tecnica di combattimento vichinga includeva colpi “scorretti”: si dice che nei corpo a corpo attaccassero alla gola, cercando di recidere la giugulare.
ESPLORATORI INFATICABILI. Più delle armi e delle scorrerie, furono gli scambi commerciali a rendere i Vichinghi noti ovunque. Cronache islamiche del IX secolo riferiscono di mercanti del nord sulle rive del Mar Caspio che poi si sarebbero spinti fino a Baghdad. I Normanni arrivarono anche in Sicilia e Sud Italia intorno all'anno Mille e li vi si stabilirono.
Infine “scoprirono” l’America, grazie al navigatore Leif Erikson. Ma fin dove si spinsero nel nuovo continente?
A CHI RIVOLGEVANO LE LORO PREGHIERE?
A una banda di divinità piene di difetti. La divinità principale della mitologia norrena è Odino, dio della guerra, senza un occhio (ceduto per avere infinita saggezza). Tyr, dio della giustizia è senza una mano. Anche la dea della bellezza, Freya, era definita dal dio malvagio Loki come una ninfomane. Insomma, una bella compagnia.
I Vichinghi però non avevano sacerdoti professionisti: i capi villaggio si occupavano dei pochi rituali, basati sopratutto sul rapporto con la natura. Il punto culminante erano i sacrifici di animali e uomini il cui sangue serviva a placare gli dei.
FALSI MITI.
La storia dei Vichinghi è stata sempre accompagnata da una serie di false leggende. La più nota è che utilizzassero elmi con le corna. Falso. Ma non è l'unica bugia sul loro contro. Per esempio, seppur molto violenti, non erano sadici e non utilizzavano la tortura come strumento di punizione. Non è neppure vero che bevevano sangue umano dal cranio dei propri nemici (la bufala nasce da una cattiva traduzione di una poesia): usavano corni, abbelliti con eleganti contorni d'argento, come quello nella foto.
Altrettanto falsi sono i racconti delle orge dei guerrieri. Secondo gli storici moderni, anche se la sposa ufficiale, la husfreyja doveva convivere con le concubine, poteva chiedere il divorzio, reclamare la dote se il matrimonio veniva annullato e ritornare in possesso dei propri beni e del nome da nubile.|
I PRIMI PARLAMENTARI.
La democrazia parlamentare non è un’invenzione inglese, ma vichinga. Il primato del primo parlamento europeo è conteso da due località vichinghe. Secondo alcuni sorse a Logtun, in Norvegia, su una collinetta (nella foto), dove già più di 10 secoli fa si riuniva una volta l’anno il Thing, un’assemblea di 485 delegati di 12 tribù, per legiferare su temi di interesse comune. Nato spontaneamente, durò anche dopo il periodo vichingo.
Il primato norvegese è contestato dall'Islanda, dove nello stesso periodo, intorno al 930, si formò un parlamento analogo: presieduto da un anziano, raccoglieva i capi-distretto. La sua delibera più strana fu nell'anno 1000, quando i delegati votarono chi fosse il vero Dio: dopo un lungo dibattito decisero che vinceva il Dio dei Cristiani, e tutti gli altri furono aboliti.
PERCHÉ SONO SPARITI?
Ma perché i Vichinghi hanno cessato di esistere in quanto tali? Una ragione è stata la nascita dei regni nazionali, che cancellarono l’identità tribale delle origini. Un’altra causa fu il Cristianesimo, che da un lato avvicinò gli ex pirati alla cultura europea e dall'altro li indebolì con guerre religiose. Infine il fatto che i Vichinghi, dopo essere stati spinti dalla fame a diventare prima pirati e poi coloni d’oltremare, una volta raggiunta la stabilità tornarono a essere quello che erano: contadini e allevatori.
Nella foto, le “Pietre di Ale”, in Svezia, un monumento funebre del VI secolo lungo 67 metri. I notabili vichinghi venivano cremati presso strutture come questa, che simboleggiavano il viaggio in barca verso l’aldilà.
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