martedì 8 aprile 2014

Trotsky. La vera arte, cioè quella che non si accontenta di variazioni su modelli prestabiliti, ma si sforza di esprimere i bisogni interiori dell'uomo e dell'umanità, non può non essere rivoluzionaria.

A colpo d'occhio, l'Europa assomiglia a una maison de fous: sembra che gli stessi europei non sappiano mezz'ora prima chi sono quelli che andranno combattuti e con chi, invece, bisognerà fraternizzare. Nondimeno, una constatazione si eleva dalla fitta coltre di nebbia del caos [attuale]: la responsabilità criminale del mondo borghese… La monarchia, l'aristocrazia, le varie chiese, la burocrazia, la borghesia, l'intellighenzia professionale, i padroni delle ricchezze del mondo e i detentori del potere – sono loro che senza tregua alcuna hanno preparato gli avvenimenti incredibili che fan sì che oggi, la vecchia Europa coltivata e cristiana, sembri davvero un manicomio ».
Lev Trotskij, Scritti militari



LA TATTICA PREFERITA DAGLI AMERICANI PER SOTTOMETTERE UN PAESE
TROCKIJ

"[L'America] quando vuole annettere un territorio straniero o mettere un paese sotto tutela, organizza una piccola rivoluzione locale, poi interviene per pacificare il paese."
Lev Trockij, 1924


LADDOVE NON È STATA FATTA LA RIVOLUZIONE È NORMALE STARE IN MINORANZA (TROCKIJ)

"Engels ha scritto un giorno che Marx e lui stesso erano rimasti per tutta la loro vita in minoranza e che se ne erano sempre "trovati bene". I periodi in cui il movimento delle classi oppresse s'innalza al livello dei compiti generali della rivoluzione rappresentano le rarissime eccezioni della storia. Le disfatte degli oppressi sono assai più frequenti che le vittorie. Dopo ogni disfatta, viene un lungo periodo di reazione che rigetta i rivoluzionari in uno stato di crudele isolamento. 
Gli pseudo-rivoluzionari, i "cavalieri di un'ora", come dice un poeta russo, o tradiscono apertamente la causa dell'oppresso, in tali periodi, oppure corrono dappertutto alla ricerca di una formula di salvezza che gli permetta di evitare la rottura con l'uno o con l'altro degli opposti campi."
Lev Trockij, da "Moralisti e sicofanti contro il Marxismo"




La vera arte, cioè quella che non si accontenta di variazioni su modelli prestabiliti, ma si sforza di esprimere i bisogni interiori dell'uomo e dell'umanità, non può non essere rivoluzionaria.
André Breton e Lev Trotsky, Per un'arte rivoluzionaria e indipendente, 1938



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