Giovanna la Pazza.
Figlia di Isabella di Castiglia e di Ferdinando II d'Aragona, sorella di Caterina d'Aragona (moglie di Enrico VIII Tudor), madre di quel Carlo V d'Asburgo sul cui impero non tramontava mai il sole, moglie di Filippo I d'Asburgo (detto il bello).
Dotata di un carattere ribelle e anticlericale, indubbiamente nell’adolescenza cominciarono a manifestarsi segnali di quel disturbo alimentare, oggi definito bulimia e anoressia, che la accompagnerà tutta la vita.
Nel 1496 Giovanna viene data in sposa a Filippo il bello, figlio di Massimiliano d’Asburgo, e questo evento sconvolgerà definitivamente la vita della principessa di Castiglia. Il matrimonio, nato come alleanza strategica di due potenti regni, diventa da subito rapporto di amore e di forte passione. Giovanna è innamoratissima del bel marito e lei, vissuta nella bigotta corte spagnola, è sconvolta dalla passione dei sensi.
Giovanna ha 19 anni, Filippo 23.
La corte fiamminga appare nuova e sconcertante alla giovane spagnola, che non si farà mai accettare dalla nobiltà. Ma lei ha occhi solo per il suo Filippo e lui le basta. In 10 anni Giovanna partorisce 6 figli, tra i quali quel Carlo, che diventerà Carlo V, sul cui impero non tramontava mai il sole.
Ma se l’amore è eterno per Giovanna, non lo fu altrettanto per Filippo.
Il giovane principe, che le cronache descrivono come degno del suo soprannome, cominciò presto ad avere giovani ed innominate amanti, a frequentare, da solo o con amici, osterie, e a dedicarsi a ogni piacere.
Non era possibile per Giovanna, principessa di Castiglia accettare il suo tradimento!
Le scenate si ripetevano eclatanti anche nelle occasioni ufficiali:
Giovanna urlava, tirava oggetti, si buttava per terra, non mangiava per giorni.
Filippo rispondeva a volte con indifferenza, a volte, sempre quanto raccontano gli storici contemporanei, alzando le mani sull’infelice creatura.
La leggenda della follia d’amore di Giovanna cominciò a correre per l’Europa e arrivò fino alla severa corte spagnola preoccupando Isabella e Ferdinando, che vedevano in tutto ciò una destabilizzazione del loro disegno.
Ma la situazione psicologica della principessa precipitò:
le scenate di gelosia e i digiuni, seguiti da abbuffate notturne, si moltiplicarono. Ormai era per tutti “la loca” (la pazza), Giovanna visse un periodo di profonda tristezza e di estrema solitudine.
Morta Isabella, Ferdinando reggente a nome di Giovanna della Castiglia, le impedì di seguire Filippo nel viaggio di ritorno nelle Fiandre e la rinchiuse nel castello della Mata di Medina. E' il colpo di grazia.
Nel 1506 Filippo muore probabilmente di complicanze virali. Giovanna si rifiuta di far seppellire il marito che viene imbalsamato e conservato vicino a lei. La ormai regina di Castiglia parla per ore con il cadavere, lo accarezza, lo bacia: nessuna donna glielo potrà più strappare. Finalmente Filippo è suo, solo suo.
Quando è costretta ad abbandonare Burgos, dove è prigioniera del padre, per un'epidemia di peste, costringe il seguito a portarsi dietro il cadavere di Filippo. Ferdinando stanco di tanta follia e consapevole del pericolo per l’unità spagnola di questa sovrana la rinchiude nella fortezza di Tordesillas.
Giovanna ci rimarrà 46 anni. A conferma della sua follia rifiuterà per 46 anni la confessione e i sacramenti.
Suo figlio Carlo V, che quasi non l’ha conosciuta, diventò imperatore.
Altri suoi figli e figlie salirono sui troni di Europa.
Sua nipote Maria, (figlia di Caterina, sua sorella) detta la sanguinaria, diventò regina d’Inghilterra.
Giovanna morí vestita di stracci, irriconoscibile, nel 1515.
Sulla sua tomba si recherà solo il nipote Filippo II d'Asburgo.
Le sue ultime lettere denunciano il pensiero chiaro, consapevole e doloroso di una donna che era vissuta in un epoca troppo distante dalla sua sensibilità e dalle sue potenzialità intellettive.
Oggi Giovanna sarebbe stata definita una sindrome bipolare con alterazioni del comportamento alimentare.
Alcuni illustri storici hanno sostenuto:
"non era pazza, bensì vittima delle circostanze politiche dell'epoca".
Giovanna di Castiglia (o di Trastàmara), detta la Pazza
Triste la vicenda esistenziale di Giovanna di Castiglia andata sposa a Filippo il Bello, il figlio dell' imperatore d'Asburgo Massimiliano I.
Le stranezze comportamentali e l'instabilità psichica (secondo alcuni ereditate dalla nonna materna, Isabella I di Portogallo) spesso esagerate per impedirle di assumere le redini del potere, si esplicitarono in uno "status "di morbosa melanconia che degenerarono in manifestazioni di follia dopo la morte del marito. Rinchiusa dal padre, Ferdinando il Cattolico, nel Castello di Tordesillas vi rimase fino alla morte.
Nonostante la palese anomalia di taluni suoi atteggiamenti, qualche storico ha avanzato l'ipotesi che fosse stato ordito un complotto contro di lei per facilitare l'ascesa al trono del figlio Carlo, in una società decisamente maschilista in cui la presa del potere da parte di una donna poteva rivelarsi controproducente.
Carlo, divenuto re di Spagna nel 1516 ed ereditando tutti i territori appartenenti alla corona spagnola, nonché i domini asburgici e le colonie del Nuovo Mondo, poteva cingere la corona imperiale e gestire il suo immenso potere su quelle vaste aree su cui si disse che
"non tramontava mai il sole".
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