mercoledì 11 settembre 2013

Papa Francesco. mi chiede se il pensiero secondo il quale non esiste alcun assoluto e quindi neppure una verità assoluta, ma solo una serie di verità relative e soggettive, sia un errore o un peccato. Per cominciare, IO NON PARLEREI, NEMMENO PER CHI CREDE, DI VERITÀ 'ASSOLUTA', NEL SENSO CHE ASSOLUTO [AB-SOLUTUS] È CIÒ CHE È SLEGATO, CIÒ CHE È PRIVO DI OGNI RELAZIONE. Ora, la verità, secondo la fede cristiana, è l'amore di Dio per noi in Gesù Cristo. Dunque, LA VERITÀ È UNA RELAZIONE!


Papa Francesco scrive a Repubblica: "Dialogo aperto con i non credenti"
Il Pontefice risponde alle domande che gli aveva posto Scalfari su fede e laicità.
"E' venuto il tempo di fare un tratto di strada insieme".
"Dio perdona chi segue la propria coscienza"
Papa Francesco

 “mi chiede se il pensiero secondo il quale non esiste alcun assoluto e quindi neppure una verità assoluta, ma solo una serie di verità relative e soggettive, sia un errore o un peccato. Per cominciare, IO NON PARLEREI, NEMMENO PER CHI CREDE, DI VERITÀ 'ASSOLUTA', NEL SENSO CHE ASSOLUTO [AB-SOLUTUS] È CIÒ CHE È SLEGATO, CIÒ CHE È PRIVO DI OGNI RELAZIONE. Ora, la verità, secondo la fede cristiana, è l'amore di Dio per noi in Gesù Cristo. Dunque, LA VERITÀ È UNA RELAZIONE!“
Papa Francesco






"La verita' e' una relazione"...


La Verità è relazione... Lo sguardo di Panikkar su questa prospettiva, continua a essere per me illuminante: "[...] E’ necessario rilevare che gli scontri di civiltà, storicamente, hanno a che fare con il PROBLEMA DELLA VERITÀ E DEL SUO POSSESSO ESCLUSIVO. Non si può negare, infatti, che IN NOME DELLA VERITÀ SI SIANO FATTI CRIMINI SPAVENTOSI E TROVATE GIUSTIFICAZIONI ORRIBILI. NOI NON SIAMO I PADRONI DELLA VERITÀ. Citando San Tommaso: «chi ha trovato la Verità è posseduto dalla verità, non ne è il padrone». La verità ci possiede. La verità è relazione, è sempre un essere con l’altro, altrimenti non è verità. LA VERITÀ ASSOLUTA È UNA CONTRADDIZIONE, PROPRIO PERCHÉ LA VERITÀ È RELAZIONE.
IL GRANDE PERICOLO, E QUI NON VORREI SCANDALIZZARE NESSUNO, È IL MONOTEISMO. IL MONOTEISMO PENSA CHE DIO È LA VERITÀ, PERCHÉ IL MONOTEISMO PENSA UN DIO ISOLATO, UN DIO SOLO. Non è così in tutti i monoteismi, la questione è molto complessa, ma vi è questo costante pericolo: benché io non possieda la Verità, c’è un Dio che la possiede e questo Dio ce l’ha rivelata. Non mi convince il monoteismo. Penso che il monoteismo non sia cristiano, perché il cristianesimo crede nella Trinità.
Ma anche per la mistica dell’Islam ci sono tre realtà: l’amore, l’amante e l’amato.
Per la Cabala sono tre le cose create da Dio: la Torà, la Legge e il popolo.
La Trinità è molto più estesa, anche nelle religioni cosiddette mono­teiste, di quanto non si creda. Pur riconoscendo che in nome della verità assoluta si sono fatti tantissimi crimini, dico questo: quella non è la verità. Una verità che io immagino come assoluta, togliendole quindi ogni relazione - che è l’essenza della verità - per definizione non è verità, nemmeno quella che viene presentata come divina. Quindi smascherare questa piaga dell’umanità è un progresso, che è necessario operare in questo momento storico. Dove il contrario non è l’indifferenza, non è affermare che la verità non esiste. LA VERITÀ ESISTE, MA È RELATIVA: A NOI, AD UNA MENTE, A QUALSIASI COSA..
A questo proposito devo dire subito ai puritani, non per consolarli ma per chiarificare, che LA RELATIVITÀ CHE IO DIFENDO E DI CUI SONO CONVINTO, NON È IL RELATIVISMO, dove tutto è uguale. LA RELATIVITÀ NON È RELATIVISMO: la verità è relativa. Ma per superare il relativismo non si deve cadere nell’assolutismo. Il rimedio sarebbe peggio della malattia. Il relativismo non va bene, ma la relatività implica di non perdere la misura umana. Non si progetta su un punto omega infinito.
E’ la nostra vita quella che conta e LA MIA VERITÀ (per essere sincero direi la mia convinzione, e sono convinto pienamente di tutto quello che dico) NON LA ASSOLUTIZZO PERCHÉ PUÒ ESSERCI UN PUNTO DI VISTA DIVERSO E UN’ANGOLATURA DIFFERENTE. Quindi, pur riconoscendo che, in nome della verità, si sono commessi grandi crimini, io ancora DIFENDO L’IDEA DELLA VERITÀ COME RELAZIONALITÀ E NON COME ASSOLUTISMO. L’UOMO ISOLATO, SOLO - E LA SOLITUDINE DELL’UOMO CONTEMPORANEO È UNA MALATTIA DELL’ANIMA - non regge, non può respirare, non esiste. Ha bisogno dell’altro, l’altro come portatore di un messaggio. Come dice la tradizione musulmana: «lo sconosciuto può essere un angelo».
Dobbiamo aiutarci reciprocamente e essere consapevoli, proprio nel confronto tra culture e spiritualità diverse, che LA VERITÀ NON È POSSESSO PERSONALE, io non sono l’unico essere buono di questo mondo, l’unico che capisce cos’è la verità. Abbiamo necessità di comprendere che la verità, forse, «quando cade dal cielo, sulla terra si rompe in cento pezzi, un pezzetto a disposizione di ciascuno". […]


Relazione: cardine e architrave dell'individuazione.


È TIPICO DI QUALUNQUE RELIGIONE 'ERGERSI' A DEPOSITARIA DI VERITÀ ASSOLUTE. In fondo, non è da sempre che si combatte in virtù del:' il mio dio-padre è l'unico'?


Il concetto espresso da Bergoglio si presta a più interpretazioni. TUTTE LE RELIGIONI SONO (A LORO DIRE) DEPOSITARIE DELLA VERITÀ. Ci si deve domandare come e quanto è compresa e comprendente la Verità nel concetto d'Amore, dove per Amore si intende Totalità scevra da proiezioni e necessità. SAPPIAMO CHE KANT BEN DEFINISCE DIO COME NECESSITÀ NECESSITANTE

DA EDUCATORE COLGO LA POTENZA DELL'AFFERMAZIONE CHE VERITÀ È RELAZIONE, e tutto ciò che implica e ne deriva. SE NON C'È RELAZIONE NON PUÒ ESSERCI VERITÀ perché nella non relazione c'è distanza e quindi impossibilità di ricerca di verità.


mi concentrerei maggiormente sul significato simbolico, e quindi psicologico di quanto affermato da Bergoglio. AGAPÈ È TOTALITÀ, QUINDI UNISCE, METTE INSIEME, UNISCE TUTTI I CREDO RELIGIOSI.







"Sacro" e "Assoluto" hanno un bacino semantico comune. Sacro sta per "separato" e Assoluto per "sciolto da". La verità o le verità di cui possiamo parlare perchè ne facciamo esperienza, hanno proprio la funzione di "mettere in relazione" ciò che è separato con e nel cuore dell'uomo. Questa verità nei suoi significati più profondi e in tutte le sue declinazioni, si chiama Amore.


Le religioni, tutte, hanno la pretesa e l'arroganza di essere le depositarie della verità. La prova di questa mia affermazione sta nel fatto che in nome di un dio presunto sono state massacrate, torturate milioni di persone. Da quando la religione cristiana è diventata la religione ufficiale dell'impero romano nel 313 ha iniziato convertire manu militari i non cristiani ed ha continuato per 2000 anni. L'inquisizione era il braccio armato del terrore. La chiesa ha instaurato un regno del terrore, prima in Europa, poi nel resto del mondo. Basti pensare che l'inquisizione e' stata abolita intorno al 1830.


ecco ora è possibile fare un ragionamento utile: la mia personalissima opinione riguardo agli aspetti positivi della religione è che i presupposti, un tempo, erano lodevoli:
1 il tener a freno le masse e la loro 'parte oscura' (i noti precetti nei testi sacri a tal proposito, sul comportamento sessuale, morale ecc. Nella Bibbia c'è davvero tutto).
2 il tenere a freno la scienza quando corre il rischio di eludere l'etica. Rimane che i testi sacri siano stati mal tradotti, gli stessi precetti di cui parlavo (così che l'omosessualità risulti abominio, la donna è vista come essere inferiore ecc.) Ciò, nel corso dei millenni, a livello COLLETTIVO, ha costituito terreno fertile per complessi... […]



CRISTIANO È CHI AGISCE SECONDO COSCIENZA...ho adorato quanto ha detto Papa Francesco, perché agire secondo coscienza, significa essere se stessi, non avere maschere, rispondere in prima persona delle proprie scelte (libero arbitrio dell'uomo inteso come responsabilità verso se e verso il prossimo), ESATTAMENTE IL CONTRARIO DELLA MAGGIORANZA DEI CATTOLICI CHE INVECE SONO FALSI E IPOCRITI E PENSANO ANDANDO IN CHIESA DI LAVARSI LA COSCIENZA...PER ESSERE CRISTIANI NON OCCORRE ESSERE CREDENTI, OCCORRE ESSERE VERI.

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