mercoledì 11 settembre 2013

Gabriele Policardo. C'e' qualcosa di magico che si attiva quando i due emisferi del cervello iniziano a comunicare, portando alla luce soluzioni misteriose, incredibili, che sembrano venire da altri mondi ma sono in realtà solo la creazione dell’uomo, nel suo aspetto unico e sacerdotale di ponte tra mondo visibile e invisibile. E tra una persona e la propria guarigione. Nella costante ricerca di quel sovrasenso che, dall’invisibile al visibile, può sbloccare una vita, permettendo che torni a fluire l’amore ostacolato, portando via ogni dolore e conflitto


Quando si cambia molto in fretta, gli altri restano come spettatori congelati e con loro iniziano i silenzi. Anche le persone con cui si condividono amicizie o relazioni da anni, se non seguono allo stesso passo, restano indietro, appesantite e rallentate dalla loro paura o dal rifiuto del cambiamento. È molto triste, ma è il loro modo di non cambiare che li tiene lontani, che ci fa sentire a un certo punto irrimediabilmente estranei. Del resto, noi abbiamo capito che è la scoperta a tenerci in vita, la ricerca di un Io più grande — quello che Jung chiamava processo di «individuazione». Sembra che loro non ci capiscano più: in effetti, siamo noi a non capire loro. Non capiamo come si possa amare più un’abitudine che una guarigione, un dolore antico rispetto a una piccola o grande liberazione, un sapere di essere qualcosa, un difenderlo, piuttosto che il lasciarsi sommergere da nuovi territori, sconosciuti e profondi.
Gabriele Policardo


C'e' qualcosa di magico che si attiva quando i due emisferi del cervello iniziano a comunicare, portando alla luce soluzioni misteriose, incredibili, che sembrano venire da altri mondi ma sono in realtà solo la creazione dell’uomo, nel suo aspetto unico e sacerdotale di ponte tra mondo visibile e invisibile. E tra una persona e la propria guarigione. Nella costante ricerca di quel sovrasenso che, dall’invisibile al visibile, può sbloccare una vita, permettendo che torni a fluire l’amore ostacolato, portando via ogni dolore e conflitto. 
Gabriele Policardo






 



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