giovedì 31 agosto 2017

Dracula. Vlad di Valacchia. Lo strumento di tortura preferito da Vlad III era l’impalamento che apprese dai turchi ed i cui metodi erano sostanzialmente due: Il primo consisteva nell’uso di un’asta appuntita che trafiggeva il condannato all’altezza dell’addome per poi issarlo in alto. La morte poteva essere immediata o sopraggiungere dopo ore di agonia. Il secondo metodo d’impalamento consisteva nell’utilizzo di un’asta arrotondata all’estremità che cosparsa di grasso veniva inserita nel retto della vittima che poi veniva issata e tenuta infilzata, il peso stesso del condannato faceva penetrare l’asta all’interno del corpo e la morte sopraggiungeva dopo anche due giorni di lenta agonia. Nella sola città di Sibiu, nel 1460, Vlad Tepes fece impalare 10.000 persone, e cosparse alcuni corpi con miele per attirare ogni tipo di insetto. Si vantò di questo proprio con il re d’Ungheria in una lettera in cui scrisse di avere ucciso con questa tecnica ben 50.883 turchi in soli tre mesi. Si è calcolato che nel corso della sua vita mandò a morte almeno 100.000 persone, escludendo i nemici caduti in battaglia.



VLAD III DI VALACCHIA, LA STORIA DI DRACULA
Nel maggio del 1897 l'irlandese Abraham Stoker pubblicò il suo capolavoro Dracula: 
la principale fonte di ispirazione del libro fu la figura di Vlad III di Valacchia. 

Egli nacque il 2 novembre 1431 e fu voivoda (principe) di Valacchia a più riprese fino al 1476. 
Era figlio di Vlad II Dracu la cui intera famiglia fu insignita della più alta onorificenza data dal sacro romano impero, ossia “l’ordine del drago “. Era noto come Vlad Tepes (Vlad “l’Impalatore” in lingua rumena). Negli anni della Caduta di Costantinopoli, combatté a più riprese contro l’avanzata dell’Impero ottomano nei Carpazi, provocando le ire del sultano Maometto II. Entrato in conflitto con il Regno d’Ungheria, allora retto da Mattia Corvino, venne imprigionato nel 1462 dal sovrano ungherese e ritornò al potere dopo un decennio come suo vassallo. 

Lo strumento di tortura preferito da Vlad III era l’impalamento che apprese dai turchi ed i cui metodi erano sostanzialmente due: Il primo consisteva nell’uso di un’asta appuntita che trafiggeva il condannato all’altezza dell’addome per poi issarlo in alto. La morte poteva essere immediata o sopraggiungere dopo ore di agonia. Il secondo metodo d’impalamento consisteva nell’utilizzo di un’asta arrotondata all’estremità che cosparsa di grasso veniva inserita nel retto della vittima che poi veniva issata e tenuta infilzata, il peso stesso del condannato faceva penetrare l’asta all’interno del corpo e la morte sopraggiungeva dopo anche due giorni di lenta agonia. 

Nella sola città di Sibiu, nel 1460, Vlad Tepes fece impalare 10.000 persone, e cosparse alcuni corpi con miele per attirare ogni tipo di insetto. Si vantò di questo proprio con il re d’Ungheria in una lettera in cui scrisse di avere ucciso con questa tecnica ben 50.883 turchi in soli tre mesi. 

Si è calcolato che nel corso della sua vita mandò a morte almeno 100.000 persone, escludendo i nemici caduti in battaglia. Il castello di Bran che viene presentato ai turisti come il castello di Dracula, in realtà venne costruito dai sassoni di Brasov. Il vero castello di Dracula, ora in rovina, è situato sulle rive dell’Arges ed è la fortezza di Poenari. 

Vlad venne ucciso nel 1476 in una battaglia nei pressi di Bucarest dove sembrava potesse prevalere ma venne tradito. Secondo altre teorie, Vlad sarebbe stato catturato dai nemici e liberato in cambio di un riscatto chiesto alla figlia Maria, sposata con un funzionario della corte napoletana. 
Una volta rilasciato, avrebbe trascorso gli ultimi anni a Napoli e qui sarebbe stato sepolto.


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