lunedì 21 maggio 2018

Eraclito. L'armonia nascosta è migliore di quella apparente. L'opposizione porta l'accordo. Dalla discordia nasce l'armonia più bella. E' nel mutamento che le cose trovano quiete. La gente non capisce come ciò che è in disaccordo con se stesso porti in sé armonia. Esiste un'armonia nell'attrito come nel caso dell'archetto e della lira. L'archetto si chiama vita ma lavora per la morte Osho, L'Armonia nascosta. Discorsi sui Frammenti di Eraclito, ECIG, Genova 2003, p. 15.

Non si può discendere due volte nel medesimo fiume e non si può toccare due volte una sostanza mortale nel medesimo stato, ma a causa dell'impetuosità e della velocità del mutamento si disperde e si raccoglie, viene e va.
Eraclito, Frammenti, VI-V sec. a.e.c.


Pánta rêi (in greco πάντα ῥεῖ), tradotto in tutto scorre, è il celebre aforisma attribuito a Eraclito, ma in realtà mai esplicitamente formulato in ciò che dei suoi scritti conosciamo, con cui la tradizione filosofica successiva ha voluto identificare sinteticamente il pensiero di Eraclito con il tema del divenire, in contrapposizione con la filosofia dell'Essere propria di Parmenide.
La fonte principale di questa attribuzione risalirebbe a Platone, che nel suo Cratilo scrive: «Dice Eraclito "che tutto si muove e nulla sta fermo" e confrontando gli esseri alla corrente di un fiume, dice che "non potresti entrare due volte nello stesso fiume"». Il riferimento è al frammento 91DK del trattato Sulla natura, dove si può constatare che l'espressione "tutto scorre" non è presente:
« Non si può discendere due volte nel medesimo fiume e non si può toccare due volte una sostanza mortale nel medesimo stato, ma a causa dell'impetuosità e della velocità del mutamento essa si disperde e si raccoglie, viene e va. »
(91 Diels-Kranz)

In questo frammento Eraclito sottolinea come l'uomo non possa mai fare la stessa esperienza per due volte, giacché ogni ente, nella sua realtà apparente, è sottoposto alla legge inesorabile del mutamento.

Ogni giorno,
quello che scegli,
quello che pensi
e quello che fai,
è ciò che diventi.
Eraclito


Non troverai mai la verità se non sei disposto ad accettare anche ciò che non ti aspetti.
Eraclito

«Ciò che si oppone conviene, e dalle cose che differiscono si genera l'armonia più bella, e tutte le cose nascono secondo gara e contesa. »
Eraclito, Frammenti

Il vecchio Eraclito, che era veramente un grande saggio, ha scoperto la più portentosa di tutte le leggi psicologiche, cioè la funzione regolatrice dei contrari. L'ha definita enantiodromia, il convergere l'uno verso l'altro, con la qual cosa intendeva che tutto sfocia nel suo contrario.
Carl Gustav Jung

Πόλεμος πάντων μὲν πατήρ ἐστι 
Polemos pantōn men patēr esti
"La guerra è padre di tutte le cose."
- Secondo Eraclito il principio del mondo sta nel continuo rivolgimento, nel continuo passaggio da un polo a un altro.
"Πόλεμος πάντων μὲν πατήρ ἐστι, πάντων δὲ βασιλεύς, καὶ τοὺς μὲν θεοὺς ἔδειξε τοὺς δὲ ἀνθρώπους, τοὺς μὲν δούλους ἐποίησε τοὺς δὲ ἐλευθέρους."
"Il conflitto è padre di tutte le cose, signore di tutte le cose, mostra gli uni come dei, gli altri come uomini, rende gli uni schiavi, gli altri uomini liberi.
Eraclito


Panta Rei. Tutto scorre, nulla rimane fermo.
Eraclito

È nel mutamento che le cose trovano quiete.
Eraclito

Difficile è la lotta contro il desiderio, poiché ciò che esso vuole lo acquista a prezzo dell’anima.
Eraclito

È necessario che il popolo combatta per la legge
come per le mura della città.
Eraclito frammento 44




Siamo il tempo. Siamo la famosa
parabola di Eraclito l’Oscuro.
Siamo l’acqua, non il diamante duro,
che si perde, non quella che riposa.
Siamo il fiume e siamo anche quel greco
che si guarda nel fiume. Il suo riflesso
muta nell’acqua del cangiante specchio,
nel cristallo che muta come il fuoco.
Noi siamo il vano fiume prefissato,
dritto al suo mare. L’ombra l’ha accerchiato.
Tutto ci disse addio, tutto svanisce.
La memoria non conia più monete.
E tuttavia qualcosa c’è che resta
E tuttavia qualcosa c’è che geme
Jorge Luis Borges


L'armonia nascosta
è migliore di quella apparente.
L'opposizione porta l'accordo.
Dalla discordia nasce
l'armonia più bella.
E' nel mutamento
che le cose trovano quiete.
La gente non capisce
come ciò che è in disaccordo con se stesso
porti in sé armonia.
Esiste un'armonia nell'attrito
come nel caso dell'archetto e della lira.
L'archetto si chiama vita
ma lavora per la morte
Osho, L'Armonia nascosta. 
Discorsi sui Frammenti di Eraclito, ECIG, Genova 2003, p. 15.


Dalla discordia nasce sempre l'armonia più bella.
E' nel mutamento che le cose trovano quiete
Eraclito


Difficile è la lotta contro il desiderio, 
poichè cio che esso vuole, 
lo compera a prezzo dell'anima 
Eraclito


Il vecchio Eraclito, che era veramente un grande saggio, ha scoperto la più portentosa di tutte le leggi psicologiche, cioè la funzione regolatrice dei contrari. L'ha definita enantiodromia, il convergere l'uno verso l'altro, con la qual cosa intendeva che tutto sfocia nel suo contrario.
Carl Gustav Jung


L'anima è tinta del colore dei suoi pensieri...
Pensa solamente a quelle cose che sono in linea con i tuoi principi
e che possono sopportare la luce piena del giorno.
Tu puoi scegliere il contenuto della tua personalità.
Giorno dopo giorno divieni ciò che scegli, ciò che pensi e ciò che fai.
La tua integrità è il tuo destino. Essa è la luce che illumina il tuo sentiero.
Eraclito


Per quanto tu possa camminare,
e neppure percorrendo intera la via,
tu potresti mai trovare i confini dell’anima:
così profondo è il suo lógos.
Eraclito frammento 45 (Diels-Kranz)



Il risveglio apre un mondo comune,
il sonno invece riporta ognuno a un mondo suo proprio.
Eraclito

Eraclito. Gli svegli e i dormienti.
Ricorre nel pensiero filosofico di Eraclito la contrapposizione fra i desti e i dormienti:
è «unico e comune il mondo per coloro che sono svegli», ossia quelle persone, che, andando oltre le apparenze, sanno cogliere il senso intrinseco delle cose, mentre «agli altri uomini rimane celato ciò che fanno da svegli, allo stesso modo di quando non sono coscienti di quel che fanno dormendo», riferendosi alla mentalità degli uomini comuni, i dormienti appunto. Eraclito intende per filosofi tutti quelli che sanno indagare a fondo la loro anima, che, essendo illimitata, offre all’interrogando la possibilità di una ricerca altrettanto infinita. Il pensiero eracliteo è quindi aristocratico, in quanto egli definisce la maggioranza degli uomini superficiali, poiché tendono a dormire in un sonno mentale profondo che non permette loro di comprendere le leggi autentiche del mondo circostante. Secondo Eraclito infatti «rispetto a tutte le altre una sola cosa preferiscono i migliori: la gloria eterna rispetto alle cose caduche; i più invece pensano solo a saziarsi come animali».
http://it.wikipedia.org/wiki/Eraclito


Questo mondo è stato fatto né dagli dei né dagli uomini, 
ma è sempre esistito, esiste, e sempre esisterà.
Eraclito


Quest'ordine, che è identico per tutte le cose, non lo fece nessuno degli Dei né gli uomini, ma era sempre ed è e sarà fuoco eternamente vivo, che secondo misura si accende e secondo misura si spegne.
Eraclito


La stesso cosa sono il vivente e il morto, lo sveglio e il dormiente, il giovane e il vecchio:
questi infatti mutando sono quelli e quelli di nuovo mutando sono questi.
Eraclito, Frammenti. Fr.88

Panta Rei. Tutto scorre, nulla rimane fermo.
Eraclito

E’ impossibile che un uomo si bagni due volte nello stesso fiume, perché l’acqua del fiume non è più la stessa acqua, e l’uomo non è più lo stesso uomo. Tutto scorre, cambia senza sosta
Eraclito

Io stesso muto nell'istante in cui dico che le cose mutano
Eraclito

Il sole è nuovo ogni giorno.
Eraclito

È nel mutamento che le cose trovano quiete.
Eraclito


Sapere molte cose non insegna ad avere intelligenza:
l'avrebbe altrimenti insegnato ad Esiodo, a Pitagora e poi a Senofane e ad Ecateo.
Eraclito


Spesso gli uomini odono ma non intendono, come i sordi. 
Per loro vale il famoso detto: sono qui ma sono via.
Eraclito


Assomigliano a sordi coloro che, anche dopo aver ascoltato, non comprendono, di loro il proverbio testimonia: “Presenti, essi sono assenti”.
Eraclito



Come il ragno stando al centro della tela non appena una mosca ne rompa un qualche filo se ne accorge e svelto vi accorre come se sentisse male per la rottura del filo, così l'anima dell'uomo, quando una parte del corpo è ferita, rapida vi si reca come se non sopportasse la lesione del corpo a cui è congiunta stabilmente e secondo un determinato rapporto. Allo stesso modo dunque che i carboni accostandosi al fuoco diventano incandescenti per mutazione e una volta lontani dal fuoco si spengono, così quella parte del mondo circostante raccolta nei nostri corpi, distaccandosi dal resto, diviene quasi incapace di intendere, mentre ricongiungendosi naturalmente attraverso il maggior numero di pori diventa omogenea al tutto.
Eraclito

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