giovedì 18 febbraio 2016

Lucia Baracco. Barriere percettive e progettazione inclusiva. Non si tratta di eliminare ostacoli fisici, bensì di «aggiungere» informazioni.

Al fine di consentire alle persone con disabilità di vivere in maniera indipendente e di partecipare pienamente a lutti gli ambiti della vita, gli Stati Parti devono prendere misure appropriale per assicurare alle persone con disabilità, su base di eguaglianza con gli altri, l'accesso all'ambiente fisico, ai trasporti, all'informazione e alla comunicazione, compresi i sistemi e le tecnologie di informazione e comunicazione, e ad altre attrezzature e servizi aperti o offerti al pubblico, sia nelle
aree urbane che nelle aree rurali.
Articolo 9. Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità



"Non si tratta di eliminare ostacoli fisici, bensì di «aggiungere» informazioni."
Barriere percettive e progettazione inclusiva
Accessibilità ambientale per persone con difficoltà visive
Lucia Baracco



Le barriere percettive possono determinare notevoli difficoltà nella mobilità e nell’orientamento di tutti, non solo delle persone con disabilità visiva. Per riconoscerle e abbatterle non basta applicare alla lettera i regolamenti tecnici, ma bisogna aver compreso davvero il problema.
Nel libro l'autrice, architetto ipovedente, descrive minuziosamente le difficoltà che incontrano le persone che vedono poco muovendosi nell’ambiente urbano, salendo (ma soprattutto scendendo) scale, attraversando strade, spostandosi in grandi spazi come stazioni o aeroporti, usando i mezzi di trasporto, cercando informazioni e altro. 
Centinaia di fotografie illustrano con esempi, sia positivi che negativi, varie situazioni problematiche spiegando le difficoltà degli utenti ma anche l’enorme gamma di possibili soluzioni che, con semplici ed economici accorgimenti, consentirebbero di superare efficacemente il problema e di migliorare la vita di tutti, non solo di chi vede poco.


<<[...] Il tentativo, per me necessario e molto stimolante, è quello di far comprendere il problema, rendendo in qualche modo «visibili» le barriere architettoniche «invisibili», fornendo nel contempo a chi ha il compito di progettare e di modificare l'ambiente qualche strumento in più per una progettazione sempre più consapevole e davvero rispondente ai principi dell'Universal Design.
Le riflessioni contenute in questo testo partono dalla constatazione della mancata declinazione del concetto di barriera architettonica di tipo percettivo così come definita dal DM 236/89, articolo 1, lettera c: «Per barriere architettoniche si intendono: [...] la mancanza di accorgimenti e segnalazioni che permettono l'orientamento e la riconoscibilità dei luoghi e delle fonti di pericolo per chiunque, ed in particolare per i non vedenti, gli ipovedenti e i sordi». Si tratta dunque di oltre un quarto di secolo di evidente incomprensione del concetto di barriera di tipo percettivo, di scarsa considerazione delle esigenze di chi vede poco o pochissimo. A conferma di questa sottovalutazione sono stati inseriti nel testo alcuni esempi che rappresentano solo la punta di un iceberg di una consuetudine ampia e diffusa. Ho incluso alcune delle numerose fotografie raccolte in questi anni di personale attenzione al tema, convinta che le immagini di casi concreti in importanti ambiti di vita quotidiana siano più eloquenti ed efficaci di mille parole. Attraverso questa «strategia» di comunicazione mi auguro sia possibile trasmettere in maniera diretta ed esemplificativa sia le buone soluzioni sia le criticità non risolte>>.

1. Decreto Ministeriale, Ministero dei Lavori Pubblici 14 giugno 1989, n. 236
«Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l'accessibilità, l'adattabilità e la visitabilità degli edifìci privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell'eliminazione delle barriere architettoniche» (pubblicato in suppl. ord. alla Gazzetta Ufficiale n. 145 del 23 giugno 1989).

Lucia Baracco, Barriere percettive e progettazione inclusiva, Pag. 14    

- Presentazione (Flavio Fogarolo)
- Introduzione
- L’ipovisione
     Cos’è l’ipovisione 
     Aspetti psicologici e comportamentali dell’ipovisione
     Le patologie che causano l’ipovisione 
     Invecchiamento della popolazione e ipovisione

- Le barriere percettive
     Barriere architettoniche e barriere percettive 
     Quali barriere per la popolazione 
     I fondamenti del design accessibile

- Muoversi nell’ambiente in sicurezza 
     Fonti di pericolo
     Scale e dislivelli 
     Attraversamenti pedonali
     Ostacoli lungo i percorsi 
     SCHEDA 3A – Un caso emblematico
     SCHEDA 3B – Un ottimo esempio: i ponti veneziani
     SCHEDA 3C – Il marcagradino non è solo una striscia di nastro nero 
     SCHEDA 3D – Un caso che fa riflettere
     SCHEDA 3E – Pareti e porte vetrate

- Orientarsi e fruire degli spazi
     Cosa significa orientarsi in uno spazio
     Norme su wayfinding e disabilità visiva
     Punti di riferimento
     La segnaletica
     La rappresentazione degli spazi 
     SCHEDA 4A – L’ascensore 
     SCHEDA 4B – Uso del colore 
     SCHEDA 4C – Pavimenti e materiali di rivestimento 
     SCHEDA 4D – Porte e maniglie
     SCHEDA 4E – Interfacce tecnologiche

- Viaggiare con i mezzi di trasporto pubblico
     Il diritto alla mobilità
     Muoversi in stazione
     Aspettare il mezzo di trasporto
     Conoscere gli orari
     Acquistare il biglietto e convalidarlo
     Identificare il mezzo e prendere posto
     Scendere al momento giusto
     SCHEDA 5A – Un esempio di design inclusivo 
     SCHEDA 5B – Prendere un taxi
     SCHEDA 5C –  La Metropolitana di Londra

http://shop.erickson.it/front4/Image/Products/LIBRO_978-88-590-1006-7_X513_Barriere-percettive-e-progettazione-inclusiva/Pdf/SFO_978-88-590-1006-7_Barriere-percettive-e-progettazione-inclusiva.pdf

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