Eracle
Era, accecata dai successi di Eracle, lo fece impazzire.
Dapprima egli assalì il suo carissimo nipote Iolao, il figlio maggiore di Ificle, che riuscì a sfuggire ai suoi attacchi; poi, scambiando sei dei propri figli per dei nemici, li passò a fil di spada e ne gettò i corpi su un rogo, con i cadaveri di altri due figli di Ificle.
Stava accingendosi a uccidere anche Anfitrione, allorché Atena lo colpì al petto con un sasso e gli fece perdere i sensi. Quando recuperò la ragione, si chiuse in una camera buia per alcuni giorni; poi si recò a Delfi per chiedere che cosa dovesse fare.
La Pizia gli consigliò di servire il re di Micene Euristeo per dodici anni e di compiere tutte le fatiche che Euristeo stesso ritenesse opportuno imporgli. Come compenso gli sarebbe stata concessa l'immortalità.
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