L’occhio addestrato alle immagini va dritto all’essenziale.
Nella nostra cultura iper-psicologizzante, i test psicologici sostituiscono questo occhio stagionato e ne impediscono lo sviluppo. Invece di guardare, somministriamo test, invece di usare la visione immaginativa, leggiamo rapporti; invece di colloqui, inventari di personalità; invece di racconti, punteggi ai test. La psicologia parte dal presupposto che si possa cogliere il carattere sondando motivazioni, reazioni, scelte e proiezioni. Per valutare l’anima usa concetti e numeri, invece di affidarsi all’occhio anomalo di un osservatore allenato. L’occhio anomalo è l’occhio vecchio”
James Hillman, La forza del carattere, Adelphi, Milano 2000, p.76
Noi non vediamo le immagini, o udiamo le metafore, letteralmente; eseguiamo invece un'operazione di introspezione, che è un 'vedere attraverso' e un 'udire dentro' ".
James Hillman, Immagine senso
...in altri termini, l'immagine ha proprio una funzione "rieducativa" sui nostri sensi.
Pensiamo a quel "vedere" e a quel "sentire" interno...
Se bussiamo a quella porta, forse
qualcuno risponderà e aprirà. A volte quelle porte sono già aperte ma non ce ne
accorgiamo. Ma cosa significa "bussare a una porta" o
"rispondere ad una chiamata"? Sia la "porta" che la
"chiamata" sono due motivi archetipici importanti,direi fondamentali
nella vita di ognuno di noi. Ma in che modo ci avviciniamo a bussare, a
rispondere,o ad aprire una determinata porta? Se riflettiamo bene, in fondo, NOI
SIAMO SIA IL CHIAMANTE CHE IL CHIAMATO. Allo stesso modo Rumi ci conduce nel
giardino sacro dell'Amore descrivendo il rapporto tra l'amante e l'amato,realtà
che coincidono nella loro stessa intima essenza . JUNG LA CHIAMA IL SE'.
SPESSO, TROPPO SPESSO, CERCHIAMO RISPOSTE SENZA AVER FORMULATO LE NOSTRE DOMANDE.
La chiarezza o se vogliamo la nostra autenticità non può che nascere dalla
ricerca delle domande, più che dalle risposte che sbrigativamente cerchiamo. GALIMBERTI
CI RIMANDA AL "SEGRETO DELLA DOMANDA". Ma CIO' CHE È ANCORA PIÙ
IMPORTANTE È UN CAMBIAMENTO DI ROTTA RISPETTO AL MODO CON CUI FORMULIAMO LE
NOSTRE DOMANDE. LE DOMANDE NASCONO SEMPRE DALLE IMMAGINI CHE È IL MODO CON CUI
LA NOSTRA ANIMA INTERAGISCE CON IL MONDO. Saranno dunque le immagini la
"via regia", la chiave per entrare. L'IMMAGINE CI CHIAMA,CI
SOLLECITA, CI DICE QUANTO NOI DOBBIAMO PRENDERCENE CURA. LE IMMAGINI NON SONO
NOSTRE MA SIAMO NOI CHE APPARTENIAMO ALLE IMMAGINI, dice James Hillman. Per
interagire con loro non è la via della mente che serve, quanto la CAPACITÀ DI
ASCOLTARE E VEDERE IN TRASPARENZA L'UNICA REALTÀ CHE LA PSICHE COMPRENDE, IL
MONDO IMMAGINALE, IL MONDO DELLE IMMAGINI. Questa è la via del cuore. Noi
costruiamo la nostra realtà e ne facciamo esperienza solo grazie alla
psiche,alla nostra anima. Nelle immagini c'è già tutto, ecco l'estrema
importanza del comprenderle, del prenderle assieme a noi,incubarle, accudirle,
custodirle, amarle...e lasciarci infine partorire da loro...
come sempre mi chiedo come una persona cieca dalla nascita percepisca il mondo immaginale. credo che una ricerca in collaborazione con una persona cieca dalla nascita porterebbe a conoscere meglio il mondo immaginale. Purtroppo io non ho il tempo per potermi dedicare ad approfondire l'argomento. qualcuno sa qualcosa in merito? sono stati fatti studi in collaborazione con ciechi dalla nascita?
certo, i ciechi hanno immagini, i ciechi soognano con immagini, perchè l'immagine di cui parliamo non è un'immagine fotografica,ma esprime e si esprime attraverso la complessità filogenetica,neuro-sensoriale, cromatiico-energetica,immaginifica. Alcuni ciechi vedono i colori e li differenziano con il tatto senza sbagliare. L'immagine appartiene alla psiche e non ai sistema ottico-visivo. Esistono molti studi in neuroscienze a riguardo.L'immaginazione come la creatività è una facoltà dell'anima e non del sistema nervoso centrale che ne è solo l'hardware. L'immagine, come la funzione, precede l'organo che la sostiene.Si dice filogeneticamente che la "funzione crea l'organo" e non viceversa.
Trasformare la Psiche in Vita...
"..e l'anima non può esistere senza la sua altra parte, che si trova sempre in un Tu" .
Carl Gustav Jung
"TRASFORMAZIONE DELLA PSICHE IN VITA". E' un'espressione che può essere intesa in molti modi. [...] Far entrare la psiche nella vita significa allontanarla non dalla sua malattia, ma dalla visione malata che essa ha di se stessa, come bisognosa di cure, di conoscenze e di amore professionali. [...] L'inconscio e la sua psicodinamica non possono costituire l'unico modello attraverso il quale raffigurarci i sentimenti, le fantasie e il comportamento. Forse l'"inconscio" e la "psicodinamica" sono fantasie che potrebbero essere sostituite da altre migliori. [...] Una psicologia archetipica chiederebbe inoltre alla psiche di entrare nella vita unitariamente alla sua malattia.
[...] Lasciarsi alle spalle la malattia in cambio della "vita reale" o della "cura", o metterla nelle mani del terapeuta, taglia via una porzione troppo ampia di anima. Se c'è una lezione fondamentale che abbiamo appreso in settant'anni di analisi, è che NELLE SOFFERENZE DELLA PSICOPATOLOGIA NOI SCOPRIAMO UN SENSO DELL'ANIMA.[...] Portare la malattia nella vita significa portare l'anima con sé ovunque si vada a reagire alla vita dal punto di vista di quest'anima. Come la malattia è contagiosa, così il mio interesse per l'anima può essere infettivo, se porto l'anima nelle case degli altri, se porto la psiche nella vita. Allora anche la vita, e non soltanto l'analisi, diviene un luogo adatto per fare anima. Giacché portare la psiche nella vita significa anche prendere la vita come psiche, come un'avventura psicologica vissuta per amore dell'anima.
[...] Ma SE MUTA LA COSCIENZA, ANCHE LA NEVROSI CHE ABBIAMO CONOSCIUTO QUALE SUO CORRISPETTIVO ARRIVERÀ A UNA FINE, E LO STESSO SARÀ PER L'ANALISI, CHE È APPUNTO NATA COME RISPOSTA ALLA NEVROSI. Se la nostra intuizione riuscirà a penetrare sino alle fondamenta mitiche dell'analisi, L'ANALISI STESSA CROLLERÀ INSIEME AI SUOI TRE PILASTRI - LA TRASLAZIONE, L'INCONSCIO, LA NEVROSI - che noi preferiamo chiamare, in accordo con la prospettiva mitica, L'EROTICO, L'IMMAGINALE E IL DIONISIACO."
James Hillman, Il mito dell'analisi, pp. 16-22
La vita sessuale è in primo luogo vita immaginativa; è nell'immaginazione che essa nasce, è di immaginazione che si alimenta e continua ad alimentarsi.
James Hillman
James Hillman
...MOLTI SINTOMI DI MALATTIA SAREBBERO DA ‘INCORAGGIARE’ (come suppone Morgenthaler), in quanto SUSCITANO IL RITMO TRAMITE CUI LA NATURA TENTA DI RICONQUISTARSI QUANTO LE È DIVENTATO ALIENO e di strumentarlo in una nuova melodia
Rilke a Lou – Muzot, 10 Settembre 1921
DI FRONTE A UN SINTOMO, LA REAZIONE GIUSTA POTREBBE ANCHE ESSERE UNA REAZIONE DI BENVENUTO, anzichè quella di lamentarsi e di cercare rimedi, perché IL SINTOMO È IL PRIMO ANNUNCIO DEL RISVEGLIARSI DELLA PSICHE CHE NON INTENDE PIÙ TOLLERARE DI ESSERE MALTRATTATA.
James Hillman
Il nostro corpo ci lancia continuamente segnali e molto spesso è molto più intelligente lui della nostra mente.
In quel giardino io ero nella Psiche, mi accorgevo che tutto era psicologia intorno a me, tutto parlava psicologicamente. IL MONDO È COME UN GIARDINO IN QUANTO SI MANIFESTA; è un mondo di cose come alberi, sentieri, ponti; è anche un mondo di intuizioni, di metafore, di insegnamenti - a disposizione di ogni anima che passa - dati con la facilità dei riflessi sul lago: il giardino rende più intellegibile e più bella l'interiorità dell'anima.
James Hillman
Ma che cos'è davvero il giardino per noi? Che cosa rappresenta? Non è semplicemente un'immagine estetizzante, il giardino è l'anima, immagine dell'Anima mundi...Ascoltiamo Hillman cosa dice....
http://vimeo.com/69837377
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