lunedì 22 luglio 2013

Lorenzo Valla. ESSI, PER TANTI SECOLI, O NON COMPRESERO LA FALSITÀ DELLA DONAZIONE DI COSTANTINO O CREARONO ESSI STESSI IL FALSO; ALTRI, SEGUENDO LE ORME DEGLI ANTICHI PONTEFICI, DIFESERO COME VERA QUELLA DONAZIONE CHE SAPEVANO FALSA, DISONORANDO, COSI, LA MAESTÀ DEL PAPATO, LA MEMORIA DEGLI ANTICHI PONTEFICI, LA RELIGIONE CRISTIANA E CAUSANDO A TUTTO IL MONDO STRAGI, ROVINE, INFAMIE


Lorenzo Valla (1405 o 1407-1457) umanista, filologo e scrittore italiano. 
Dal suo discorso sulla confutazione della "Donazione di Costantino":
“ESSI, PER TANTI SECOLI, O NON COMPRESERO LA FALSITÀ DELLA DONAZIONE DI COSTANTINO O CREARONO ESSI STESSI IL FALSO; ALTRI, SEGUENDO LE ORME DEGLI ANTICHI PONTEFICI, DIFESERO COME VERA QUELLA DONAZIONE CHE SAPEVANO FALSA, DISONORANDO, COSI, LA MAESTÀ DEL PAPATO, LA MEMORIA DEGLI ANTICHI PONTEFICI, LA RELIGIONE CRISTIANA E CAUSANDO A TUTTO IL MONDO STRAGI, ROVINE, INFAMIE. Dicono essere loro Roma, loro il regno di Sicilia e di Napoli, loro Italia, Francia, Spagna, Germania, Inghilterra: tutta l'Europa occidentale, in una parola. Tale pretesa si conterrebbe nel testo della Donazione. Ah, si! Sono tuoi tutti questi Stati? Hai intenzione, sommo pontefice, di ricuperarli tutti? spogliare tutti i sovrani dell'Occidente delle loro città o costringerli a pagarti tributi annuali? INVECE IO PENSO CHE SIA PIÙ GIUSTO AI SOVRANI SPOGLIARE TE DI TUTTO CIÒ CHE POSSIEDI. DIMOSTRERÒ, INFATTI, CHE LA DONAZIONE DALLA QUALE I SOMMI PONTEFICI VANTANO I LORO DIRITTI, FU SCONOSCIUTA E A COSTANTINO E A SILVESTRO”.
[...] E, ciò che è molto più assurdo e non rientra nella realtà dei fatti, come si può parlare di Costantinopoli come di una delle sedi patriarcali, quando ancora non era né patriarcale né una sede né una città cristiana né si chiamava così, né era stata fondata, né la sua fondazione era stata decisa? Infatti il privilegio fu concesso tre giorni dopo che Costantino si fece cristiano, quando Bisanzio esisteva ancora e non Costantinopoli”.


Il documento recante la data del 30 marzo 315, afferma di riprodurre un EDITTO EMESSO DALL'IMPERATORE ROMANO COSTANTINO I. Con esso, L'IMPERATORE ATTRIBUIREBBE AL PAPA SILVESTRO I E AI SUOI SUCCESSORI IL PRIMATO SULLE CINQUE CHIESE PATRIARCALI (ROMA, COSTANTINOPOLI, ALESSANDRIA D'EGITTO, ANTIOCHIA E GERUSALEMME); LA SOVRANITÀ DEL PONTEFICE SU TUTTI I SACERDOTI DEL MONDO E LA SUPERIORITÀ DEL POTERE PAPALE SU QUELLO IMPERIALE. A queste dichiarazioni seguivano svariate concessioni, come gli onori, le insegne e il diadema imperiale ai pontefici E SOPRATTUTTO LA SOVRANITÀ TEMPORALE SU ROMA, L'ITALIA E L'INTERO IMPERO ROMANO D'OCCIDENTE. L'editto confermerebbe inoltre la donazione di proprietà immobiliari estese fino in Oriente e costituirebbe atto di donazione a Silvestro in persona del palazzo Lateranense.

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