Nasce il 5 agosto del 1947 Maria Rita Parsi, scrittrice e psicologa italiana.
Crescere con una ferita nel cuore è impossibile. Si rimane incatenate all'infanzia, con il miraggio di sciogliere l'incantesimo. E ferita sono il rifiuto, la solitudine, il silenzio, le carezze inaccettabili degli adulti, le loro vite aperte a ricatti, l'essere ostaggi e non figlie; ferita è crescere fuori senza crescere dentro; essere grandi da sempre, insieme, piccole mai nate come Peter Pan. Da adulte, per l'isola che non c'è delle nostre fantasie, continuiamo a sacrificare la libertà, l'autonomia, il bisogno di giustizia.
Continuiamo a cercare l'armonia, il rispetto, l'amore che ci può far crescere e diventare madri, per non essere più eterne figlie del nostro dolore e della nostra passività. Amare e riconoscersi e riconoscere; è ferita che si rimargina e diventa cicatrice; è il ricordo che si fa storia da raccontare, patrimonio dell'anima, saggezza, progetto. Ma perchè questo avvenga è necessario un viaggio, una guida, una formula, una preghiera, un rituale.
E' necessario poter contare - quale DNA dell'anima - su un patrimonio di fiabe e tracce ci aiutino a uscire dal labirinto dell'inespresso, dal represso che fa ombra e uccide. Per crescere è necessario raccontare, collegare, analizzare, tracciare e, soprattutto creare. Animare, dare spazio all'anima attraverso i ricordi, le immagini, i sogni, le fantasie, i diari, le lettere, le parole, i disegni, le fotografie, le poesie, le storie. Significa darsi calore e forza con la parte più vera, intima, profonda di noi stesse.
Maria Rita Parsi da “I quaderni delle donne”
Nessun commento:
Posta un commento