Il fatto di poter affermare con
Sartre che "L'INFERNO SONO GLI ALTRI", pur AMMETTENDO CHE GLI ALTRI
POSSONO ESSERE LA NOSTRA SALVEZZA, dimostra quanto SIAMO PROFONDAMENTE
COINVOLTI NELLA VITA SOCIALE. I ricercatori che hanno esaminato le più potenti
cause di stress che incidono sul sistema cardiovascolare sono giunti alla
conclusione che I CONFLITTI E LE TENSIONI CON GLI ALTRI, MOLTO PIÙ CHE I RITMI
DI LAVORO, LE PREOCCUPAZIONI FINANZIARIE O ALTRE DIFFICOLTÀ, "SONO DI GRAN
LUNGA GLI EVENTI PIÙ STRESSANTI DELLA VITA QUOTIDIANA, in ragione dei loro
effetti a breve e lungo termine sul benessere emotivo". La qualità delle
relazioni con gli altri svolge da sempre un ruolo cruciale non soltanto per il
benessere, ma anche per la sopravvivenza e il successo produttivo, al punto che
L'INTERAZIONE SOCIALE È STATA ED È UNA DELLE INFLUENZE PIÙ PODEROSE
SULL'EVOLUZIONE DEL CERVELLO UMANO. Una straordinaria dimostrazione di questo
fatto è la nettissima CORRELAZIONE, EVIDENZIATA ORIGINARIAMENTE DEL PRIMATOLOGO ROBIN DUNBAR,
CHE ESISTE TRA LE DIMENSIONI MEDIE DEI GRUPPI DI CIASCUNA SPECIE DI PRIMATI E
LA PORZIONE DEL CERVELLO COSTITUITA DALLA NEOCORTECCIA. QUANTO PIÙ GRANDE È IL GRUPPO DI APPARTENENZA,
TANTO MAGGIORE È LA QUANTITÀ DI NEOCORTECCIA CHE SERVE PER AFFRONTARE LA VITA
SOCIALE. I nostri antenati del Paleolitico erano soliti vivere in comunità più
grandi rispetto ad altri primati, e di conseguenza la neocorteccia occupa una
parte maggiore del nostro cervello. Poiché l'aumento della neocorteccia
si è dimostrato fondamentale per la crescita del cervello umano, la relazione
suggerisce che A
FARCI DIVENTARE ANIMALI INTELLIGENTI POTREBBERO ESSERE STATE LE ESIGENZE DELLA
VITA SOCIALE. (...) Ma se IL NOSTRO CERVELLO
SI È SVILUPPATO IN UN ORGANO SOCIALE, METTENDOCI IN CONDIZIONE DI GESTIRE LE
RELAZIONI CON GLI ALTRI, NON È CERTO PER OFFRIRCI UN SEMPLICE PASSATEMPO,
ma per consentirci di assolvere l'importante COMPITO DI ORGANIZZARE CORRETTAMENTE LE
NOSTRE RELAZIONI SOCIALI. E' per questo che prestiamo tanta attenzione
ai rapporti con i nostri simili. DIVENTANDO I NOSTRI PIÙ ACERRIMI NEMICI O CONCORRENTI,
GLI ALTRI POSSONO ESSERE L'INFERNO; MA QUANDO RAPPRESENTANO LA MIGLIORE FONTE
DI COOPERAZIONE, CURA E SICUREZZA, POSSONO REGALARCI IL PARADISO.
Richard Wilkinson - Kate Pickett
"La misura dell'anima"
“L’uomo è un animale sociale” affermò Aristotele, sostenendo che la vita in società è più agevole per un essere umano. Sotto tutti gli aspetti perché il bisogno dell'altro è un bisogno psicofisico. Resta però il fatto che il principio primo dell'esistenza umana dovrebbe essere quello dell'individuazione del sè, sè che ci rende unici e, dovrebbe, individualmente in grado di tagliare il cordone ombelicale con l'altro. Fra questi due antipodi si snoda l'esistenza. Fra il bisogno di libertà e il bisogno di sentirsi parte di un tutto che dà sicurezza...Se riusciamo a conciliare questi due aspetti senza perdere autenticità potremo dire di aver avuto una vita "sana".....Agli altri, la nevrosi.
completamente d'accordo...bisogna evitare il più possibile persone negative e sgradevoli per il nostro benessere emotivo...della serie non è possibile andare d'accordo con tutti...alcuni soggetti possono procurarti danni irreversibili..
Credo che gli uomini e le donne non siano fatti per stare soli, che ormai è accertato anche scientificamente che le maggiori cause di stress sono i distacchi, gli abbandoni, tutto ciò che accade nella sfera dei sentimenti come gli abbandoni o le perdite. E certo qui si parla di un paradiso e di un inferno terrestri non dissimile poi a quelli spirituali comunque
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