martedì 13 agosto 2013

FOLLIA DERIVA DAL LATINO FOLLIS, CHE INDICAVA APPROSSIMATIVAMENTE UN QUALCHE SACCO O CONTENITORE "PIENO D'ARIA".




Etimologia di FOLLIA: Sotto il profilo etimologico, FOLLIA DERIVA DAL LATINO FOLLIS, CHE INDICAVA APPROSSIMATIVAMENTE UN QUALCHE SACCO O CONTENITORE "PIENO D'ARIA". Riferire tale termine ai (cosiddetti) folli, nel senso più moderno e ordinario della parola, risulta già un'operazione metaforica più in grado di aprire ulteriori interrogativi che non di offrire risposte chiarificatrici al problema in questione. CHE COS'È, IN EFFETTI, 'PIENO D'ARIA'? L'UOMO NELLA SUA TOTALITÀ? O FORSE LA SUA TESTA, CONSIDERATA GIÀ NELL'ANTICHITÀ LA SEDE DELLE FACOLTÀ INTELLETTIVE? E perché l'aria dovrebbe evocare in modo immediato una condizione di ANORMALITÀ avvicinabile alla penosa situazione del pazzo? Si è detto pazzo come se fosse un quasi sinonimo di folle, e la cosa appare per più versi legittima. Ma proprio questa dualità terminologica richiama alla mente che LA CULTURA DELL'OCCIDENTE HA ELABORATO UN NUMERO ESTREMAMENTE AMPIO DI PAROLE DENOTANTI UNO STATO DI FOLLIA. La lingua latina possedeva almeno INSANIA: UN TERMINE CHE ESPRIME IN MANIERA ASSAI CHIARA LA NATURA "NON SANA", PATOLOGICA DELLA FOLLIA. Ma oltre a follia, a pazzia e a insania la nostra cultura ha impiegato anche ALIENAZIONE, DEMENZA, DISORDINE (sovente accompagnato dai qualificativi mentale o morale), MANIA, DEVIANZA. E l'elenco potrebbe ancora continuare. Certo sarebbe possibile osservare che ognuna di queste parole ha, almeno per noi oggi, un'accezione abbastanza specifica, non completamente coincidente con quella delle altre. Ma ciò non cancella il problema storico-teorico suggerito da questa sovrabbondanza terminologica.


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