L'opera rappresenta, con un erotismo sottile e raffinato, il dio Amore mentre contempla con tenerezza il volto della fanciulla amata, ricambiato da Psiche con una dolcezza di pari intensità.
L'opera rispetta i canoni dell'estetica di Winckelmann. Le due figure sono infatti rappresentate nell'atto subito precedente al bacio, un momento carico di tensione, ma privo dello sconvolgimento emotivo che l'atto stesso del baciarsi provocherebbe nello spettatore. La gestualità e il movimento introducono anche la dimensione del tempo eternizzato dall'artista in un attimo sublime, che rimane in sospeso. Anche i personaggi, nei corpi adolescenziali e con le loro forme perfette, sono idealizzati secondo un principio di bellezza assoluta e spirituale.
Le braccia di Psiche definiscono un cerchio perfetto che inquadra al centro il punto focale della composizione: quei pochi centimetri che dividono le labbra dei due. In quei pochi centimetri si gioca il momento pregnante, ed eterno, del desiderio senza fine che l’Eros sprigiona.
Amore ha le ali e la psyche no ... nulla è stato lasciato al caso. La espongono su un ripiano che gira affinchè si possa contemplare l'opera da tutti i punti di vista, l'insieme dell'opera forma però un triangolo..... dio?
"Amore e Psiche è un gruppo scultoreo realizzato da Antonio Canova tra il 1788 e il 1793, esposto al Museo del Louvre a Parigi. Ne esiste una seconda versione (1800-1803) conservata all'Ermitage di San Pietroburgo in cui i due personaggi sono raffigurati in piedi e una terza (1796-1800), sempre esposta al Louvre, in cui la coppia è stante. Delle tre versioni, la prima, cronologicamente parlando, è la più famosa e acclamata dalla critica. Da segnalare che presso Villa Carlotta a Tremezzo è visibile una replica della scultura commissionata ad Antonio Canova dal principe russo Yussupoff (oggi conservata al museo Ermitage di San Pietroburgo) eseguita tra il 1818 e il 1820 da Adamo Tadolini, derivata dal modello originale che lo stesso Canova aveva donato all'allievo prediletto Tadolini con l'autorizzazione di trarne quante copie ne volesse".
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