Tiranno è nome di uomo di mala vita, e pessimo tra tutti gli altri uomini, che per forza sopra tutti vuole regnare, massime quello che di cittadino è fatto tiranno. Perché, prima, è necessario dire che sia superbo, volendo esaltarsi sopra li suoi equali, anzi sopra li migliori di sé e quelli a' quali più tosto meriteria di essere subietto: e però è invidioso, e sempre si contrista della gloria delli altri uomini, e massime delli cittadini della sua città; e non può patire di udire laudare altri, benché molte volte dissimuli e oda con cruciato di core; e si allegra delle ignominie del prossimo per tal modo, che vorria che ogni uomo fussi vituperato, acciò che lui solo restassi glorioso.
Girolamo Savonarola
23 maggio 1498 Girolamo Savonarola veniva impiccato e bruciato al rogo come eretico in piazza della Signoria a Firenze (nell'immagine). Il frate domenicano era stato già scomunicato l'anno precedente da Alessandro VI (Rodrigo Borgia) per le sue prediche e denunce contro il degrado morale della Chiesa e del papato e della società. Le ceneri furono disperse in Arno da Ponte Vecchio, per evitare che fosse in seguito venerato.
GirolamoSavonarola viene impiccato e arso sul rogo insieme ai confratelli Domenico e Silvestro, il 23 maggio del 1498, a Firenze.
La lotta contro la politica di papa Alessandro VI e il lusso della signoria medicea aveva portato il frate domenicano alla scomunica e alla condanna come eretico.
Approfittando della calata nella penisola di Carlo VIII di Francia, il Savonarola e i suoi seguaci "piagnoni" scacciarono i Medici ed instaurarono a Firenze un regime repubblicano. Ben presto, tuttavia, il governo del frate domenicano si caratterizzò per un'accesa intolleranza religiosa e per un esasperante rigore morale. A questo si aggiunga l'errore macroscopico del Savonarola: l'attacco duro e diretto al pontefice Alessandro VI, denunciando in modo particolare il suo contegno lussurioso e nepotistico. Ciò determinerà presto la fine del frate domenicano e il ritorno mediceo in terra fiorentina.
i Fiorentini ribattezzarono la Repubblica Savonaroliana come la Repubblica dei Paternostri.
Intolleranza religiosa che commise l errore di attaccare personalmente il papa. Lo stesso papa che permise gli albori della follia dell'intolleranza religiosa in Spagna con i re cattolici. Ma i preti spagnoli non attaccarono il papa. ... uccisero, massacrarono e torturarono milioni di persone. Savonarola si limitò a bruciare qualche libro .... lui è morto ammazzato, gli altri sugli altari della gloria.
Qualche libro? Tanti e persi per sempre e opere d'arte: quadri, disegni preparatori, statue classiche ...vedeva satana dappertutto.
Con Savonarola al potere noi abbiamo rischiato di non vedere mai la Nascita di Venere di Botticelli (che solo per questioni di tempo non fu distrutta in quanto opera licenziosa). I fanatici delle religioni teiste o laiche hanno la pulsione di riscrivere la storia dal punto in cui sono entrati in scena loro.
Diminuì la tassazione indiretta a favore del popolo minuto e istituì un monte dei pegni controllato e con tassi d'interesse bassi per combattere l'usura. Un prete dalla parte dei poveri per questo finì sul rogo.
Savonarola fu l' artefice del "falò delle vanità", in piazza della signoria fece bruciare una grande quantità di libri a lui non graditi e molte opere d'arte, tra le quali diversi capolavori di Botticelli.
Commento l'illustrazione d'epoca: è impressionante vedere (così a me sembra) il rogo di Savonarola tra l'indifferenza dei passanti e la mancanza di un pubblico attento all'evento. Può darsi che così fosse, in realtà. Forse spettacoli simili erano all'ordine del giorno e la gente li snobbava un pò annoiata. Forse siamo stati troppo abituati alle scenografie cinematografiche.
Per la legge del contrappasso Dantesco fu arso vivo dopo che lui fece in Piazza della Signoria il Rogo della Vanità. Con quella azione abbiamo perso dei capolavori pittorici dei maggiori Artisti ed anche di quelli minori che gravitavano attorno ai Medici.
Come al solito il papato si difende bene eliminando il problema..come sempre
"Ed ora mi impiccano, mi appiccano come un bengala a capodanno, di me rimarrà un pugno di cenere da gettare in Arno"
Girolamo Savonarola
Due personaggi contrapposti: Alessandro VI papa corrotto che viveva come il tipico principe rinascimentale, Savonarola un pazzo fanatico religioso... alla fine il secondo, dopo essere stato sostenuto dagli aristocratici di Firenze che volevano liberarsi dei Medici, è stato fatto fuori....gli è andò bene nell'essere bruciato dopo essere già morto...
Gli è anche andata bene: prima l'hanno impiccato, poi (già morto) l'hanno bruciato senza (ormai) più soffrire ... a molti altri non andò altrettanto bene.
effettivamente rodrigo borgia fu uno dei papi piu' corrotti della storia... ma savonarola era veramente pazzo, si credeva l'onnipotente
Quello era un vero cristiano! Gesu' denuncio' apertamente i cambiamonete al tempio perché facevano affari nel luogo di adorazione, con il consenso dei capi religiosi del tempo. Che cosa penserà Gesu' nei cieli oggi, con tutti i vertici "religiosi" che navigano sul business delle feste pagane (fatte passare per cristiane) in tutte le nazioni della terra? dal natale alla pasqua i milioni di dollari che le multinazionali incassano con l'approvazione delle religioni mondane attuali. E viaaaa... tutti sul treno dell'indifferenza! Questa è la società che è corrotta dalle fondamenta e disonora i principi cristiani, Gesù e Dio stesso. [...]
Gli faceva solo schifo l'ipocrisia di chi dice di insegnare la verità di Cristo e che invece abusa della vita umana e insulta il cristianesimo. Conosceva il vero valore delle cose.. ovviamente gli hanno fatto cattiva pubblicità i suoi aguzzini prendendolo in giro, prima e dopo morto. I peccati contro Dio sono contro lo spirito santo e quindi imperdonabili.. lo dicono le Sacre Scritture. Le radici del cattolicesimo sono marce dalle fondamenta: ecco l'apostasia ed i suoi "frutti".
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