venerdì 30 maggio 2014

Giano - Culsans. Esiste il corrispettivo etrusco del dio Giano e noi lo proponiamo. Particolare della statuetta bronzea del dio etrusco Culsans, da Cortona IV -III secolo a.C. Museo etrusco di Cortona. Culsans nella mitologia etrusca è il dio delle porte. Ha molte affinità con il dio romano Giano. Infatti, vengono rappresentati entrambi bifronti e si ritiene che avessero funzioni simili. Si distingue, nell'aspetto, da Giano, per l'assenza della barba e per i lineamenti tipicamente giovanili.

"Giano (latino: Ianus) è il dio degli inizi, materiali e immateriali, ed è una delle divinità più antiche e più importanti della religione romana, latina e italica. Di solito è raffigurato con due volti, poiché il dio può guardare il futuro e il passato. [...]

Etimologia
Già gli antichi mettevano il nome del dio in relazione al movimento: Macrobio e Cicerone lo facevano derivare dal verbo ire "andare", perché secondo Macrobio il mondo va sempre, muovendosi in cerchio e partendo da sé stesso a sé stesso ritorna. Gli studiosi moderni hanno confermato questa relazione stabilendo una derivazione dal termine ianua, "porta", ma è con Georges Dumézil che il senso si precisa: il nome Ianus deriverebbe infatti dalla radice indoeuropea *ei-, ampliata in *y-aa- con il significato di "passaggio" che, attraverso una forma *yaa-tu, ha prodotto anche l'irlandese ath, "guado".
[...] È un dio nettamente romano e non esisteva un equivalente greco. Il suo nome in greco è 'Ιανός' (Ianós). [...]

Il console e augure Marco Valerio Messalla Rufo scrive nel libro sugli Auspici che Giano è colui che plasma e governa ogni cosa e unì circondandole con il cielo l'essenza dell'acqua e della terra, pesante e tendente a scendere in basso, e quella del fuoco e dell'aria, leggera e tendente a sfuggire verso l'alto, e che fu l'immane forza del cielo a tenere legate le due forze contrastanti. Settimio Sereno lo chiama "principio degli dèi e acuto seminatore di cose".

Giano presiede infatti a tutti gli inizi e i passaggi e le soglie, materiali e immateriali, come le soglie delle case, le porte, i passaggi coperti e quelli sovrastati da un arco, ma anche l'inizio di una nuova impresa, della vita umana, della vita economica, del tempo storico e di quello mitico, della religione, degli dèi stessi, del mondo, dell'umanità (viene infatti chiamato Consivio, cioè propagatore del genere umano, che viene seminato per opera sua), della civiltà, delle istituzioni. [...]

Giano era preposto alle porte (ianuae), ai passaggi (iani) e ai ponti: ne custodiva l'entrata e l'uscita e portava in mano, come i portinai, gli ianitores, una chiave e un bastone, mentre le due facce vegliavano nelle due direzioni, a custodire entrata e uscita.  [...]
http://it.wikipedia.org/wiki/Giano_(divinit%C3%A0)






http://it.wikipedia.org/wiki/Giano_(divinit%C3%A0)




[...] esiste il corrispettivo etrusco del dio Giano e noi lo proponiamo.
Particolare della statuetta bronzea del dio etrusco Culsans, da Cortona IV -III secolo a.C.
Museo etrusco di Cortona.
Culsans nella mitologia etrusca è il dio delle porte. Ha molte affinità con il dio romano Giano. 
Infatti, vengono rappresentati entrambi bifronti e si ritiene che avessero funzioni simili.
Si distingue, nell'aspetto, da Giano, per l'assenza della barba e per i lineamenti tipicamente giovanili.



Esiste anche una divinità femminile etrusca bifronte chiamata culsu, che vigila sulla porta d'accesso all'oltretomba



L'Arco di GIANO, dalla struttura quadrifronte (perduto l'attico, visibile nel disegno accanto alla foto) era un arco onorario dedicato a Giano, il Dio bifronte che regnava su ogni luogo di passaggio, purificando gli animi di tutti coloro che attraversavano l'Arco. A Giano era affidato l'inizio dell'anno nel calendario di Numa, cosi' come il mese che lo apriva: IANUARIUS.
Una curiosita'...
Proprio nei pressi dell'Arco,accostandosi al piccolo vicolo di fronte alla Chiesa del Velabro, si trova uno dei due ingressi principali della CLOACA MAXIMA.



Ecco l'origine del Giubileo: passare sotto a un Arco per purificare gli animi!
È uno scopiazzamento, un assorbimento totale di tradizioni antiche, romane, greche ecc



Giò Pischedda 

La parola sarda "janna" (o "genna" in altre varianti locali) significa porta e deriva dal latino "janua" che ugualmente significa porta...
Qui in Sardegna si trova nei toponimi e viene ancora usata nei paesi dell'entroterra o da persone molto anziane.
L'idea di purificazione legata all'attraversamento di un arco o di una porta attraversa indenne i millenni.





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